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Avevano sguardi fieri e consapevoli, quel giorno, i ragazzi di Palermo che ascoltavano, in una chiesa dalle luci fioche, palcoscenico fuori dall'ordinario a cui un crocifisso faceva da quinta, le parole di rabbia e d'impegno di chi gli uomini di mafia e i loro delitti aveva studiato per farne memoria collettiva, radice di coscienza intrnsigente. Se ne stavano silenziosi e palpitanti ad ascoltare le storie dei tanti, dei troppi che non c'erano più, gente perbene e solitaria, massacrata spesso nel buio di autentiche notti dell'umanità dall'esercito degli assassini di Cosa Nostra.
dalla prefazione di Maurizio De Luca Si ringrazia la Confindustria e le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL per il contributo offerto che ha consentito la pubblicazione del presente volume. |