Civil March For Aleppo
18 agosto 2017, 18:00
Dal confine con la Siria...
E' come se avessimo costruito un ponte.
Coprendo la distanza dalle nostre case e abitudini quotidiane, fino al confine siriano sono passati quasi 8 mesi. E' molto tempo, molti compiti vanno riconosciuti agli individui, che hanno scelto di far parte della marcia per camminare, ospitare il nostro gruppo sulla via o aiutarlo da casa.
Se hai trovato il tuo modo di contribuire, se hai riconosciuto il tuo compito e lo hai soddisfatto: grazie! La marcia non sarebbe la stessa senza la vostra scelta di far parte di essa. Voi eravate una parte importante di questo progetto. Le vostre abilità, il coraggio, la generosità, l'empatia, la forza, il coinvolgimento fisico ed emotivo non potrebbero mai essere sostituiti.
Ci sono stati errori, frustrazioni, dilemmi e conflitti. Anch’essi erano e fanno parte di questa esperienza. A volte la marcia ha preso in considerazione le vostre preoccupazioni in modo chiaramente visibile. A volte, sono state fatte scelte difficili. A volte ci è voluto un pò per concludere: avevi ragione, c'era qualcosa di importante in quello che volevi dire. Ma non siamo riusciti a riconoscerlo. Ci scusiamo per gli errori fatti e le aspettative non soddisfatte, con coloro che non abbiamo incontrato nel modo che avremmo voluto.
C'erano persone che sono state deluse dalla marcia. Esse desideravano qualcosa di più, o di diverso, o speravano che fosse fatto in modo diverso. In molti casi, avevano ragione, talvolta l'intuizione di una sola persona è più preziosa del giudizio o dell'impulso del gruppo. A volte, forse, e' il contrario. Se sei l'unico che si sente deluso, noi vogliamo esprimere rispetto per la tua altra visione. Ti ha portato ad unirti al progetto e abbiamo apprezzato la tua compagnia, la partecipazione e il coinvolgimento. Ci auguriamo che vi guidino a grandi traguardi ora e in futuro per il bene della vostra comunità e del mondo intero.
Abbiamo costruito un ponte, non sapendo come costruire ponti, per non parlare di come costruire un ponte per la Siria.
Per costruire un ponte, bisogna mettere in gioco un sacco di energia e abilità. Inoltre, bisogna credere e credere che sia possibile attraversare il cammino dal comfort di casa fino all'altro lato.
Se si cammina vicino al luogo che inizialmente si sentiva lontano, ci si rende conto che è a portata di mano, alla portata del nostro contributo. Questo ponte ci cambia.
Ma ha senso solo se contribuisce ad un migliore futuro per i siriani. Le riunioni che abbiamo avuto finora, lungo la nostra strada, ci hanno aiutato a prendere decisioni sul futuro. Abbiamo già imparato molto: dai siriani e gli uni dagli altri. Non avete idea con quante persone abbiamo parlato della pace, della guerra, degli ultimi 7 anni in Siria, delle prospettive per il futuro. Non avete idea di quante persone si siano già dimenticate di questa guerra. O ancora non vogliano vederla.
Andremo avanti, con la nostra richiesta di pace e di un migliore futuro per le generazioni che hanno vissuto questa esperienza della guerra e per le generazioni a venire. Ognuno di noi deve prendere la propria decisione, in che modo ha intenzione di andare avanti. Ma camminare fino al confine siriano è solo l'inizio.
Luís Garcia
19 agosto 2017, 9:08
Di quale ponte stai parlando? Anna Alboth tu sostieni il FSA, il FSA si trova nella regione di Idlib, la regione di Idlib ha un confine con la Turchia, tu non hai bisogno del visto per entrare in Turchia... Allora perché non vai in Turchia e nella regione di Idlib così vicino ad Aleppo, l'unica città che conosci in Siria? Ti prego, vai lì, fammi vedere quel ponte!