La rete per i Corpi Civili di Pace è una rete di associazioni ed Ong, espressione della società civile organizzata, che si occupano di mediazione nonviolenta e nonarmata in zona di conflitto a livello di ricerca, formazione ed intervento.
Essi sono costituiti da persone qualificate, adeguatamente preparate ad intervenire, con gli strumenti della difesa popolare nonviolenta e della gestione costruttiva dei conflitti, in situazioni di crisi esercitando funzioni di prevenzione, di interposizione e di diplomazia popolare.
I CCP fanno riferimento alla Carta dei Diritti dell'Uomo, con lo scopo di contribuire alla costruzione di una futura politica estera non armata capace di costruire sicurezza e pace.
Su questa base e’ continuato, nel 2004, l’impegno della Rete Corpi Civili di Pace. Naturalmente questo rapporto annuale non pretende di essere esaustivo delle attività dei membri della rete, ma vuole riassumere per sommi capi le attività comuni e l’impegno di tutti nel campo della risoluzione dei conflitti. Certamente il 2004 è stato un anno che ha visto stigmatizzare l’interesse per la società civile organizzata e il suo impegno nelle zone di conflitto, da parte della Unione Europea, del Consiglio d’Europa e dell’ONU che si prepara nella prossima estate ad ospitare a New York una Conferenza Globale sulla capacità della Società Civile Organizzata di agire nel campo della prevenzione, interposizione, riconciliazione e costruzione della pace.
I membri della Rete CCP hanno interagito
nel campo della RICERCA, promuovendo e partecipando ad incontri di studio e aggiornamento sul ruolo della societa' civile nella pratica della nonviolenza e prevenzione dei conflitti.
A gennaio il convegno organizzato da Assopace e moderato dal suo coordinatore nazionale Davide Berruti "Dalla Prevenzione dei Conflitti ai Corpi Civili di Pace" Un bilancio del semestre italiano di Presidenza europea Ferrara, Palazzo Bonacossi, 10 gennaio. In cui l’intervento di Monica Frassoni, capogruppo dei verdi all’europarlamento e sostenitrice dell’emendamento alla costituzione europea sui corpi civili, ha chiarito il quadro normativo in cui sè inserita la proposta di corpi civili di pace europei e la prevenzione dei conflitti nell’Unione Europea.
A fine febbraio il Partito della Rifondazione Comunista organizza un convegno di studi Agire la Nonviolenza Prospettive di liberazione nella globalizzazione. Isola di San Servolo, Venezia, 28 29 febbraio. Al Prof. Alberto L’abate, presidente dei Berretti Bianchi e docente di "Metodologia della Ricerca Sociale" e di "Teoria e Metodi della Pianificazione Sociale" alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze e Direttore del Corso di Perfezionamento Post-Laurea, della stessa Facoltà, in "Educazione Interculturale ed alla Pace", viene richiesto un intervento sulla nonviolenza. Questo convegno rappresenta una nuova svolta per il pensiero nonviolento; di fronte alla illimitata capacità di violenza del "liberismo armato", più che mai, se ce ne fosse stato ancora bisogno, è dimostrato che l'"altro mondo possibile" potrà essere generato solo da una forza opposta e rovesciata altrettanto grande.
A fine marzo, il Governo irlandese, nel quadro della Presidenza irlandese dell’UE, ha ospitato dal 31 Marzo al 2 Aprile la Conferenza Europea sul Ruolo della Società Civile nella Prevenzione dei Conflitti Armati. Partecipanti da tutto il mondo si sono riuniti per discutere sul ruolo della società civile nella prevenzione dei conflitti e sul rafforzamento delle relazioni tra governi, l'Ue e la stessa società civile. La Conferenza ha stilato una serie di raccomandazioni contenute nel Programma d’azione di Dublino per la prevenzione dei conflitti violenti. Si tratta dei risultati di un processo di costruzione del consenso tra circa 230 partecipanti, rappresentanti di organizzazioni della società civile, governi e organizzazioni multilaterali. I Berretti Bianchi, il Centro Studi Difesa Civile e l’Operazione Colomba sono i membri della rete che hanno partecipato alla conferenza, apportando il loro contributo affinche’ comparisse una raccomandazione relativa ai Servizi Civili di Pace, a come possano essere coinvolte con successo le strutture organizzate della societa’ civile nella prevenzione dei conflitti e che i governi nazionali sostengano questo impegno.
Nello stesso periodo i Berretti Bianchi e il Centro Studi Difesa Civile partecipano alle riunioni annuali della Rete Europea per i Servizi Civili di Pace e delle Nonviolent Peaceforce, in rappresentanza della rete CCP. Due membri del CSDC ottengono incarichi a livello europeo, Alessandro Rossi, diventa responsabile per lo sviluppo in Europa di Nonviolent Peaceforce mentre Matteo Menin ottiene l’incarico di coordinatore della rete europea per i Servizi Civili di Pace per EPLO (European Peacebuilding Liason Office).
A fine ottobre la Ventunesima Assemblea Nazionale del Movimento Nonviolento si svolgerà proprio nella terra in cui Francesco, persuaso della nonviolenza, convertì il lupo e lo riconciliò con quella comunità. Dunque, andiamo a Gubbio per realizzare un passaggio importante della vita quarantennale del nostro Movimento. Il Congresso, luogo decisionale per gli aderenti al Movimento, è naturalmente aperto a tutti gli amici della nonviolenza, il cui contributo di idee ed esperienze è per noi un bene prezioso.
Maria Carla Biavati dei Berretti Bianchi, annuncia che parteciperà in novembre ad una conferenza in Spagna, dietro invito di NOVA un’associazione catalana che organizza la Seconda Assemblea Internazionale per una Cultura di Pace presso il Castello di Figueres. Maria Carla Biavati presenterà l’attività della rete CCP e contatterà direttamente i francesi del Movimento per un’Alternativa Nonviolenta con l’intento di creare sinergie e cooperazioni.
Ai primi di dicembre il Prof. L’Abate, l’Università degli Studi di Firenze, Corso di laurea in Operazioni di Pace, Gestione e Mediazione dei conflitti, Rete Europea di Universita’ per la Pace (con particolare riferimento ai Balcani) e con la collaborazione della Regione Toscana, Progetto Balcani, dell ‘IPRI (Italian Peace Research Institute) e della Rete Italiana dei Corpi Civili di Pace.
organizzano un convegno internazionale Su L’europa, la Prevenzione dei Conflitti Armati, la Difesa Nonviolenta, ed i Corpi Civili di Pace Firenze, 3-4-5- Dicembre Come è scritto nel documento sottoscritto dalle Università facenti parte del progetto: Per raggiungere una valida integrazione Europea è necessario costituire una cultura di pace comune che, a nostro avviso, non è stata sufficientemente presente nella storia recente di questa area. Secondo noi la frammentazione delle attività di ricerca scientifica in Europa, anche se singolarmente di alto livello, non ha permesso la nascita di una adeguata cultura, teorico-pratica, sulla prevenzione, la gestione costruttiva, e la risoluzione nonviolenta dei conflitti armati.
nel campo della FORMAZIONE, organizzando e promuovendo training di formazione rivolti ad un pubblico di studenti ma anche di professionisti che necessitano dell’aggiornamento e delle competenze relazionali per la gestione costruttiva dei conflitti.
Training di Formazione delle PBI
Per un Ruolo Attivo della Nonviolenza nei Conflitti
L'intervento delle PBI, che avviene solo se richiesto da un gruppo locale che lotta senza ricorso alla violenza, si attua con metodi di nonviolenza attiva mediante l'invio di équipe preparate di volontari/ e che:
assumono il ruolo di testimoni internazionali mediante la loro presenza fisica, offrono a persone e gruppi in pericolo per le loro attività un servizio di scorta non armata, raccolgono e diffondono informazione sulla situazione generale del paese;, forniscono apporti concreti al processo di pace con percorsi di formazione alla risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Un percorso di formazione per conoscere strumenti utili per la formazione dei gruppi. In ogni incontro verranno approfonditi non solo i temi sopra elencati, ma anche la metodologia utilizzata nel percorso formativo, con l'intento di rendere consapevoli i corsisti non solo degli aspetti di contenuto, ma anche delle strategie metodologiche utilizzate.
La Società Italiana di Scienze Psicosociali per la Pace presenta Corsi di Formazione in Psicologia della Pace
Discutere, decidere, agire: tre sfide per la nonviolenza.
Processi decisionali, metodo del consenso e azione diretta Nonviolenta
La progettazione nazionale e internazionale per esperti in Operazioni per la Pace Il Corso è rivolto ad esperti Operatori per la Pace e mira a fornire competenze specifiche nella ricerca di finanziamenti e nella progettazione con particolare riferimento a Comunità europea, Organizzazioni governative (ONU, OSCE ecc.) e nongovernative, Ministeri degli Esteri, Enti locali.
La Campagna per la Presenza in Palestina organizza 2° Training per Volontari di Pace in Palestina in collaborazione con; Associazione per la Pace, Centro Studi Difesa Civile, Operazione Colomba, Servizio Civile Internazionale. Il training ha l’obiettivo di fornire una base di conoscenze e di competenze per operare in Palestina (informazioni specifiche sul conflitto israelo/palestinese; competenze relazionali per la gestione costruttiva dei conflitti; gestione delle proprie paure; agire in gruppo col metodo del consenso; come affrontare situazioni reali, es: entrare in Israele; relazionarsi ai militari; gestire una improvvisa situazione di crisi).
Corso per Mediatori Internazionali di Pace
BERTINORO 12-14 novembre 2004
Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali, Cooperazione Internazionale, Provincia Forlì-Cesena, Comune di Bertinoro Associazione Locale Obiezione e Nonviolenza (ALON) (aderente alla Rete CCP), Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini (aderente alla Rete CCP), Pax Christi Italia (aderente alla Rete CCP), Cisl Forlì-Cesena, Centro Pace di Forlì, Consorzio di Solidarietà Sociale Forlì, Centro Studi Difesa Civile (aderente alla Rete CCP)
L'obiettivo che ci si propone è di fornire i primi strumenti di base per persone interessate a studiare e sperimentare modalità di soluzione nonviolenta dei conflitti anche a livello internazionale attraverso lo strumento dei Corpi Civili di Pace. I Corpi Civili di Pace sono un servizio il cui scopo è quello di mettere in grado uomini e donne di ogni età di intervenire in caso di crisi o di conflitti violenti con azioni pianificate nonviolente (es. prevenzione, monitoraggio, mediazione, interposizione, riconciliazione).
La Fondazione Alexander Langer di Bolzano. Insieme alla Formazione Professionale della Provincia Autonoma, la Libera Università di Bolzano, il CSDC, Fields e Avventura Urbana stiamo organizzando per la seconda volta un corso per Mediatori dei conflitti: operatori di pace.
La finalità del corso è quella di formare laureati e diplomati che siano in grado di intervenire nelle situazioni di crisi di convivenza per ridurre le tensioni e favorire il dialogo come forma di risoluzione delle controversie locali, nazionali e internazionali attraverso l’aiuto umanitario e la cooperazione internazionale. Nell’ambito della risoluzione dei conflitti internazionali il personale formato potrà partecipare anche alla costituzione di una prima task force di civili professionisti che a livello europeo realizzerà, valorizzando l'apporto delle organizzazioni non governative, le attività previste dalle numerose risoluzioni del Parlamento Europeo, supportate da risoluzioni del Consiglio Europeo e dall’OSCE.
nel campo dell’INTERVENTO DIRETTO, sostenendo e strutturan-do la presenza di volontari nelle aree di conflitto.
Si costituisce in gennaio la Campagna per una Presenza in Palestina, organizzazione costituita da associazioni e singoli determinati a mantenere una presenza costante in Palestina. Quattro membri della rete, Operazione Colomba, Servizio Civile Internazionale, Associazione per la Pace e Centro Studi Difesa Civile, partecipano alla Campagna, che propone quotidianamente reports di monitoraggio e testimonianze da Nablus e da altre parti della West bank, creando sinergie e collaborazione con le organizzazioni locali in difesa dei diritti delle popolazioni palestinesi.
Operazione Colomba e l’Associazione per la Pace hanno presidi permanenti anche in Kossovo nella zona di Mitrovica per l’AssoPace.
In Iraq, i Berretti Bianchi promuovono il progetto Latte per i bambini iraqeni, lo scopo del progetto è di sostenere gli sforzi della società civile iraqena che si organizza per difendere le proprie condizioni di vita e per costruire un tessuto di solidarietà che aiuti il difficile percorso verso la Pace. Angelo Gandolfi riesce a raccogliere circa 170 scatole di latte in polvere da consegnare a Baghdad dove si reca insieme a Tusio de Iuliis dell’Ass. Aiutiamoli a Vivere. In Baghdad Angelo Gandolfi, riannoda relazioni già preesistenti ed ottiene di far venire in Italia una coppia di iraqeni, il Dr. Ryad e la moglie, completando la seconda parte del progetto dei Berretti Bianchi; Conoscersi per una Politica di Pace Dal 3 dicembre viene in Italia per 3 settimane il Presidente dell'Health and Environment Committee del Baghdad City Council, il dr.Riyadh Al-Adhadh, medico specialista in tecnica della riabilitazione, assieme alla moglie Sig.ra Samara Ahmmad Khdir Al-Azawi, membro dell'Iraqi Women Society. Queste persone sono state invitate in Italia dai Berretti Bianchi con il sostegno di alcune organizzazioni aderenti alla Rete per i Corpi Civili di Pace. Durante la visita nel nostro Paese gli amici iracheni incontreranno scuole, ospedali, istituzioni e parlamentari italiani ed europei. Il dr. Riyadh e la Sig.ra Samara, si sono occupati anche della situazione delle carceri irachene e si sono occupati dei negoziati con le autorità d'occupazione, soprattutto militari, rispetto alla situazione di Fallujah.
Il 22 maggio il Movimento Nonviolento organizza una manifestazione da Verona a Vipiteno in favore di un’Europa neutrale, nonarmata e nonviolenta, contro l’esercito europeo e a favore dei CCP.
Il Prof. L’Abate ripropone un progetto francese del Movimento per un’Alternativa Nonviolenta, presieduto da Jean Marie Muller, che chiede la realizzazione in Palestina di una forza internazionale per l’intervento civile e Maria Carla Biavati dei Berretti Bianchi lo riproporrà in Italia come rete CCP.
nel campo dei RAPPORTI ISTITUZIONALI, seguendo da vicino l’evolversi del neo formato Comitato di Consulenza per la Difesa Civile non Armata e Nonviolenta e proseguendo nell’impegno per far approvare una legge sul diritto all’aspettativa non pagata per chi volesse partecipare ad azioni prolungate in zone di conflitto.
La formazione del Comitato di Consulenza per la Difesa Civile non Armata e Nonviolenta, che fa capo all’Ufficio Nazionale del Servizio Civile. Di cui Padre Angelo Cavagna del GAVCI, membro della rete, fa parte insieme ad altre figure storiche del pacifismo italiano.
La Campagna per l'obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa Popolare Nonviolenta, lanciata nel 1982 ancora una volta ha pagato! Dei tre obiettivi di 1) una nuova legge per l'obiezione di coscienza, 2) una modifica strutturale della difesa italiana con l'introduzione di una prima istituzione di DPN e 3) l'opzione fiscale, il primo e il secondo sono stati pienamente raggiunti. In particolare la Campagna OSM-DPN ha raggiunto un suo obiettivo: La prima commissione al mondo su questo tema!
Esterno, ma funzionale al Comitato di Consulenza, l’Italian Peace research Institute IPRI diventa l’associazione chiamata ad appoggiare e distribuire i fondi reperiti dal Comitato stesso. Si formalizza un’adesione reciproca; della rete all’IPRI e dell’IPRI alla rete, all’IPRI viene anche chiesto di far parte della segreteria della rete. Membri della rete faranno parte dei gruppi di lavoro dell’IPRI.
Inoltre Mao Valpiana del Movimento Nonviolento e Fabiana Bruschi dei Berretti Bianchi portano avanti una proposta di legge sul riconoscimento dei congedi in aspettativa dal lavoro senza stipendio per chi volesse partecipare ad azioni prolungate in zone di conflitto, da proporre al Parlamento entro la fine della legislatura in corso. Si è già provveduto a preparare una bozza di legge che, in seguito, è stata presentata dallo SCI al Parlamento della Regione Sicilia. Si cerca di rafforzare la proposta di legge con un lavoro di propaganda e di divulgazione della proposta stessa, sia verso i parlamentari vicini alla rete sia attraverso banchetti per la raccolta di firme. Azioni che pero’ risultano troppo onerose per i membri della rete.
Sandro Mazzi del CSDC, informa che nel mese di maggio e’ stata inviata una lettera aperta al governo e ad altri politici italiani per diffondere il programma d’azione dell’agenda della conferenza di Dublino. Kofi Annan in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza sul Ruolo della Società Civile nella prevenzione dei conflitti ha fatto esplicito riferimento al testo prodotto dalla coinferenza di Dublino, inoltre durante la riunione di metà giugno del Consiglio Europeo si è stabilito che il Consiglio stesso esaminerà le raccomandazioni contenute nel programma d’azione suscitato dalla conferenza di Dublino.
Da Paolo Bergamaschi, del Gruppo Verde al Parlamento Europeo
Il mese scorso, ancora una volta, è passato l'emendamento al bilancio per uno studio di fattibilità di un Corpo Civile di Pace Europeo. Questa volta pare davvero che la Commissione sia intenzionata a farlo. La notizia più positiva viene comunque dal nuovo Commissario per le relazioni esteriori, l'Austriaca Benita Ferrero-Waldner. La tragedia che ha colpito il sud-est asiatico ha messo in moto una riflessione profonda sulle capacità di intervento dell'UE in caso di catastrofe. E' tornata quindi in voga l'idea di un Corpo di Protezione Civile Europeo. Nei suoi discorsi, però, Ferrero-Waldner non si è limitata ai casi di disastro naturale ma ha allargato la sfera di azione alle aree di conflitto con compiti di assistenza e risoluzione delle crisi. In un successivo colloquio privato poi siamo riusciti a consegnarle un dossier abbastanza completo sulla nostra idea di Corpo Civile di Pace. Lei sembrava già a conoscenza della proposta e ha promesso di lavorarci sopra. Entro la fine del mese dovremo sapere qualcosa. Sappiamo che tra i governi ci sono resistenze ma almeno questa volta si affronterà in modo compiuto la questione. Incrociamo le dita.
nel campo della COMUNICAZIONE, Maurizio Cucci dei Berretti Bianchi continua il suo incarico con la costruzione e il mantenimento del sito web www.reteccp.org e della lista di discussione che vi è collegata. Il sito raccoglie una quantità di documenti relativi ai CCP, insieme con i link delle organizzazioni membre e una prima pagina dove si possono leggere alcune delle attualità in merito di CCP in Italia e in Europa. La biblioteca contiene 35 titoli di libri, di cui tre scaricabili per intero. 13 titoli di dossier, di cui dodici scaricabili interamente, ho aggiunto una nuova mensola con i trattatti internazionali, dove troverete dieci trattati scaricabili per intero, a cominciare dalla Magna Charta per finire alla strategia per la sicurezza USA del 2000.
Viene anche messo in opera il calendario 2005 sulle azioni dirette di interposizione nonviolenta della società civile organizzata in zone di conflitto. Del Calendario, tirato in mille copie sulla base di seicento prenotazioni, sono state vendute settecento copie, centoventi copie sono state spedite a Paolo Bergamaschi perche’ le faccia girare tra i suoi colleghi all’Europarlamento, altre settanta ottanta copie vengono inviate alle reti sorelle in Europa, Nonviolent Peacforce, European Network for Civil Peace Services, NOVA in Spagna etc. ne rimangono inutilizzati solo un centinaio circa. Il Calendario riassume simbolicamente le istanze di chi per tutto l’anno ha sottolineato la necessità di una cronologia storica degli interventi in zone di conflitto delle org italiane. Non sostituisce l’opuscolo divulgativo di cui altresi si e’ parlato per tutto l’anno, ma con il doc pubblicato sul calendario ne traccia una prima linea di principio.
Per quanto riguarda il documento del Comitato per la Difesa Civile non Armata e Nonviolenta e della Nuova IPRI, credo che alcune proposte per il gruppo comunicazione siano gia' svolte in embrione nel sito, sicuramente con l'aiuto di chi sa dove trovare i testi, si potrebbe archiviare e raccogliere molto di piu'. Anche per quanto riguarda un’archiviazione dettagliata delle azioni dirette di interposizione nonviolenta messe in atto dalle org italiane nelle zone di conflitto, una partecipazione dei membri nell’inviarmi i materiali potrebbe permettere un notevole rafforzamento dell’archivio.
Infine questo rapporto annuale segna il passo di un impegno costante al servizio della rete e con l’auspicio di migliorarne e allargarne le potenzialità.
TOP