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Il conflitto è una parte costitutiva della nostra quotidianità e si manifesta a livelli diversi di complessità. Il problema, quindi, non è tanto la sua esistenza quanto la modalità con cui si sceglie di affrontarlo e se possibile di trasformarlo fino a risolverlo. Queste modalità nascono dalle nostre convinzioni e dal significato che diamo al conflitto. Laddove l’obiettivo principale è annientare il nemico, qualunque esso sia, la modalità assumerà contorni che si rifaranno alle logiche della violenza. Laddove invece l’obiettivo sarà quello di accettare il confronto, anche duro, in vista di una condivisone e maturazione di opinioni e aspettative legittime ma diverse, occorrerà addentrarsi per altri sentieri. La nonviolenza è un’opportunità aperta e quasi completamente da scoprire. Di certo sappiamo che è nata e cresciuta dall’esperienza di uomini e popoli che hanno accettato i conflitti e li hanno affrontati convinti delle loro idee, ma capaci di rispettare e cogliere il valore positivo di quelle degli altri. |