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leggi l'originale MEMORANDUM PER IL PRESIDENTE da: Henry A. Kissinger - oggetto: Il programma nucleare israeliano Come ricorderà, per la delicatezza della questione Lei ha creato un gruppo speciale [v. nota qui sotto] per studiare lo status del programma nucleare israeliano e le nostre possibili reazioni ad esso; abbiamo tenuto due riunioni al più alto livello (Packard, Richardson, Helms, Wheeler, Kissinger) per esaminare le analisi condotte da un piccolo gruppo di lavoro facente capo a noi. [Ecco i membri del Gruppo d’analisi ad alto livello (senior) del Consiglio di sicurezza nazionale (National Security Council Senior Review Group) istituito sotto l’amministrazione Nixon (i membri, con le relative cariche, dell’NSC e degli organismi ad esso collegati dal 1969 al 2009, cioè da Nixon a Obama escluso, sono elencati qui: http://www.brookings.edu/~/media/Files/Projects/nsc/KeyPeople.pdf): - Henry A. Kissinger, Assistente del Presidente negli affari relativi alla sicurezza nazionale (Assistant to the President for National Security Affairs, APNSA) sotto i governi Nixon (1969-‘73) e Nixon/Ford (1973-‘77), e Segretario di Stato (Secretary of State) nell’amministrazione Nixon/Ford; - David Packard, Rappresentante del Segretario della Difesa (Representative of Secretary of Defense) e Vicesegretario della Difesa (Deputy Secretary of Defense) nell’amministrazione Nixon (Ministro, cioè Segretario, della Difesa era Melvin Laird) - vice: Bill Clements; - Elliott L. Richardson, Sottosegretario di Stato (Under Secretary of State) - vice: John N. Irwin II; - Richard M. Helms, Direttore (Director) della CIA con Nixon e Nixon/Ford; - il Generale Earle Wheeler, Presidente dei Capi del personale riuniti (Chairman of Joint Chiefs of Staff) con Nixon - vice: Ammiraglio Thomas H. Moorer] Il documento riportato come Tabella A [non presente] è il mio riepilogo della situazione, secondo la valutazione del nostro gruppo, alla luce dei dati forniti dai servizi segreti (intelligence), e del nostro dibattito intorno alle questioni che tale situazione solleva; è lungo, ma sono convinto che Lei vorrà leggerlo fino in fondo perché si tratta d’un problema complesso. LA SITUAZIONE [prime due righe censurate, accanto compare il timbro «SANITIZED»] A nostro giudizio, l’introduzione di armamenti nucleari in Medioriente aumenterebbe i pericoli d’una situazione già pericolosa, e non farebbe dunque i nostri interessi. Israele possiede 12 missili terra-terra forniti dalla Francia; ne ha avviato la produzione e prevede di disporre, entro al fine degli anni ’70, d’una forza complessiva di 24-30 missili, 10 dei quali programmati per ospitare testate nucleari. Quando nel novembre scorso hanno firmato il contratto d’acquisto degli aerei Phantom, gli israeliani si sono impegnati a «non introdurre per primi armamenti nucleari in Medioriente»: ma dal dibattito risultava ovvio che essi interpretavano tale clausola nel senso della possibilità di detenere armamenti nucleari, a patto di non testarli né dispiegarli né renderne pubblicamente nota l’esistenza. Alla firma del contratto, abbiamo scritto a Rabin [Ytzhak; all’epoca ambasciatore isrealiano] che secondo noi il semplice “possesso” costituisce già “introduzione” e che l’introduzione di armamenti nucleari da parte di Israele, secondo la definizione da noi stabilita, sarebbe causa di rescissione del contratto da parte nostra. La consegna dei primi Phantom è prevista per settembre, ma alcuni aerei saranno pronti in fabbrica già ad agosto, e gli israeliani hanno chiesto di cominciare la consegna allora. CHE COSA VOGLIAMO NOI Nel gruppo c’è stato accordo generale sul fatto che innanzitutto dobbiamo riconoscere una distinzione importante: 1. il possesso segreto di armamenti nucleari da parte di Israele aumenterebbe il pericolo potenziale in Medioriente, e in questo noi non vogliamo complicità; 2. in un caso simile, la pubblica conoscenza è quasi altrettanto pericolosa dello stesso possesso: è ciò che potrebbe accender la scintilla di una garanzia (guarantee) nucleare sovietica per gli arabi, irrobustire la presa sovietica su di loro e accrescere il pericolo d’un nostro coinvolgimento. I sovietici potrebbero davvero avere un incentivo a non sapere. Ciò significa che, se da un lato potremmo bensì, idealmente, voler contrastare l’effettivo possesso israeliano, dall’altro ciò che vogliamo in realtà, come minimo, potrebbe essere soltanto [in tutta la frase ho conservato le significative contorsioni della perifrasi originale] impedire al possesso israeliano di divenire un fatto di dominio pubblico. Nei nostri dibattiti sono emerse le seguenti posizioni: 1. tutti d’accordo sul fatto che, come minimo, vogliamo che Israele firmi l’NPT [Trattato di non-proliferazione degli armamenti nucleari (Nuclear Non-Proliferation Treaty, NPT o NNPT), tuttora in vigore dal 5 marzo 1970, ratificato o comunque a vario titolo rispettato da tutti i paesi del mondo tranne Israele, India, Pakistan e Corea del Nord (adesione ritirata)]: non che la firma faccia alcuna differenza per il programma nucleare israeliano in corso, poiché Israele può anche produrre testate in clandestinità; piuttosto, la firma di Israele ci darebbe un punto pubblicamente sostenibile (publicly feasible) da sollevare col governo israeliano, un modo per avviare il dibattito; e costituirebbe inoltre per Israele un pubblico impegno di non acquisire armamenti nucleari; 2. tutti d’accordo che, oltre a ciò, dovremmo tentare di ottenere da Israele un’intesa (understanding) bilaterale sulle loro intenzioni in materia di nucleare, perché l’NPT non è abbastanza preciso e i Phantom sono in grado di trasportare armamenti nucleari; 3. opinioni contrastanti, invece, sulla natura delle garanzie (assurances) che dovremmo chiedere e sulla tattica per ottenerle: -- secondo il JCS [Joint Chiefs of Staff, Capi del personale riuniti, qui rappresentati dal loro Presidente, il generale Wheeler], se il programma israeliano sarà reso noto noi saremmo nella posizione di affermare che abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per impedire ad Israele di passare al nucleare; dovremmo tentare di fermare la produzione missilistica di Israele facendo leva sulla fornitura dei Phantom; -- secondo la Difesa, possiamo anche convivere con l’esistenza di armamenti nucleari israeliani, a condizione che non siano dispiegati: certo, dovremmo tentare di fermare la produzione di missili e far leva sui Phantom per ottenere le assicurazioni che vogliamo; -- secondo lo Stato [William Rogers, Segretario di Stato nell’amministrazione Nixon], dovremmo cercare di impedire ad Israele di procedere nel programma nucleare -- potrebbe esser tanto prossimo al completamento che Israele sarebbe d’accordo -- e prender nota d’averci provato. Lo Stato s’è associato nel suggerire di chiedere agli israeliani di fermare la produzione dei missili: non minaccerebbe di ritirare i Phantom al primo approccio con gli israeliani, ma dinanzi a una reazione di indifferenza da parte israeliana sarebbe pronto a sottintendere tale minaccia già in questa prima fase. Al termine della discussione, Stato, Difesa e JCS erano concordi nel descrivere un programma d’azione che rappresentava con la maggior fedeltà possibile il consenso raggiunto nel nostro gruppo. Nonostante le differenti sfumature d’opinione emerse nel dibattito, i membri di Stato, Difesa e JCS hanno raggiunto un accordo sul testo presentato alla Tabella B [non presente], recante la proposta di invitare gli israeliani a: 1. firmare l’NPT quanto prima (entro fine anno) e ratificarlo subito dopo; 2. riconfermare per iscritto agli Stati Uniti la garanzia che Israele non sarà il primo ad introdurre armamenti nucleari in Medioriente, specificando che per “introduzione” s’intende possesso di ordigni nucleari esplosivi (per i nostri scopi interni, decideremmo che possiamo tollerare l’attività israeliana purché non giungano all’assemblaggio d’un ordigno nucleare completo); 3. darci garanzia scritta di fermare la produzione e il dispiegamento dei missili Jericho e d’ogni altro missile strategico in grado di ospitare testata nucleare (NOTA: io non credo affatto che che possiamo chiedere ad Israele di non produrre missili: in tale decisione Israele è sovrano, e non vedo come potremmo chieder loro di non produrre un armamento solo perché a noi non sembra efficace senza testata nucleare. Potremmo però persuaderli a non dispiegare ciò che producono richiamandoci al fatto che il resto del mondo crederà che i missili debbano avere testate nucleari). Col presente documento si raccomanda di adottare con gli israeliani un approccio in due fasi: 1. prima fase: Richardson e Packard contattano Rabin e gli dicono che, in relazione alla richiesta di Israele di anticipare ad agosto la consegna dei primi Phantom, vogliamo tirar le somme di ciò che ancora rimane da definire nello scambio di lettere concernenti quel contratto (cioè la differenza [di interpretazione] su ciò che può costituire “introduzione” di armamenti nucleari). Metteranno l’accento sull’importanza della firma del Trattato da parte di Israele’s signature e chiederebbero conferma [del fatto che Israele concordi sull’interpretazione secondo la quale] “possesso” e anche test e dispiegamento di armamenti nucleari costituiscono “introduzione”. Diranno inoltre che la costruzione e il dispiegamento di missili -- un sistema di consegna di armamenti nucleari -- da parte di Israele getterebbe dubbi sulle garanzie da esso prestate sul nucleare. In questo primo incontro, non collegherebbero esplicitamente la consegna dei Phantom alla reazione israeliana; 2. seconda fase: se Rabin ha cercato di tergiversare, Richardson e Packard dichiareranno senza mezzi termini ciò che vogliamo e chiariranno che una mancata risposta positiva (unresponsiveness) da parte israeliana metterebbe in discussione la NOSTRA capacità di continuare a soddisfare le richieste d’armamenti di Israele. IL DILEMMA CHE CI SI PROSPETTA Il problema per noi è che, in materia di nucleare, Israele non ci prenderà sul serio se non crederanno che siamo pronti a ritirare qualcosa di cui hanno estremo bisogno: i Phantom, o persino l’intera fornitura militare da parte nostra. D’altro canto, se noi ritiriamo i Phantom e loro rendono noto questo fatto all’opinione pubblica statunitense, saremo sottoposti ad enorme pressione politica. Non potendo dichiarare perché ci teniamo gli aerei, ci troveremo in una posizione indifendibile; ma se diamo pubbliche spiegazioni, saremo noi a render di pubblico dominio il possesso israeliano di armamenti nucleari, con tutte le conseguenze internazionali che ciò comporta. LE OPZIONI A conti fatti, ecco l’alternativa che ci si prospetta, a grandi linee: 1. avviare il dibattito subito e tentare di raggiungere un’intesa prima che la consegna dei Phantom divenga questione urgente in settembre; 2. avviare il dibattito sulla questione nucleare in settembre, quando verrà la signora Meir [Golda; all’epoca Primo Ministro isrealiano], lasciando che cominci la consegna dei Phantom; 3. avviare il dibattito in settembre e non dare il via alla consegna finché non avremo risposta soddisfacente alla nostra richiesta di garanzie; 4. non sollevare la questione. Io raccomando la prima. Ecco che cosa proporrei: 1. Richardson e Packard contattano Rabin e conducono la prima fase come descritto nel documento, cioè esprimono il nostro desiderio di tirar le somme delle assicurazioni israeliane sul nucleare ma senza collegare esplicitamente la consegna dei Phantom alla loro risposta; 2. se Rabin risponde picche, lo chiamo io e insisto sulla sua [si rivolge a Nixon] preoccupazione che Israele aderisca all’NPT, confermi di non voler “introdurre” (cioè “possedere”) armamenti nucleari e accetti di non dispiegare i propri missili; 3. a questo punto facciamo un’attenta valutazione prima di impegnarci a ritirare i Phantom. La motivazione di tale approccio è la seguente: 1. esso solleva la questione con gli israeliani prima che la consegna dei Phantom divenga faccenda urgente. Dovremo trovare un pretesto per non consegnare ad agosto, ma a settembre comincerebbe la consegna programmata. Tirando fuori la questione ora, avremmo almeno una possibilità di evitare che la consegna dei Phantom divenga scottante; 2. collegare la nostra discussione al contratto implica - senza peraltro impegnarci -- mettere in forse la consegna dei Phantom e dunque sollecitare gli israeliani a prenderci sul serio; 3. [tale approccio] le [si rivolge a Nixon] fa mantenere il controllo sul punto [della trattativa] nel quale introdurre o no la minaccia di ritirare i Phantom. Approvare _______ Disapprovare _______ Altro _______ Prima di decidere le raccomando di leggere per intero i documenti allegati [cioè le Tabelle A, B, C e D, non presenti], perché il problema è complesso. Il loro scopo è aiutarla ad analizzare in modo più particolareggiato i pro e i contro delle questioni principali (Tab. A), per metterla in grado di capire come si svilupperebbe [concretamente], nel corso di un’azione, il consenso del gruppo (Tab. B) e per sottoporre sistematicamente alla sua decisione le principali questioni (Tab. C). Gli altri due documenti contengono informazioni aggiuntive: alla Tab. D, per sua utilità, lo scambio epistolare sulla vendita dei Phantom; alla Tab. E i documenti fondamentali del gruppo di lavoro sui quali si è basato il nostro gruppo. Allegati [non presenti] ALCUNE RISORSE UTILI http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/04/28/AR2006042801326.html 30apr2006 - AVNER COHEN, WILLIAM BURR, "THE UNTOLD STORY OF ISRAEL'S BOMB" ATTENZIONE: il link ai «recently declassified documents» è: www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB189/index.htm - NON “www.gwu.edu/%7Btilde%7Dnsarchiv/NSAEBB/NSAEBB189/index.htm” come erroneamente riportato nell’articolo http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB189/index.htm - 28apr2006 - “ISRAEL CROSSES THE THRESHOLD” Senior Nixon administration officials considered confronting Israel over nuclear weapons in 1969 but President Nixon declined, deciding that Washington could live with an undeclared Israeli bomb, according to newly declassified documents and a study in the Bulletin of the Atomic Scientists posted today - National Security Archive Electronic Briefing Book No. 189 http://www.thebulletin.org/web-edition/op-eds/the-history-of-irans-nuclear-energy-program 19gen2009 - Bulletin of the Atomic Scientists - WILLIAM BURR, “THE HISTORY OF IRAN'S NUCLEAR ENERGY PROGRAM” http://www.asianews.it/notizie-it/Nucleare:-l’arsenale-israeliano-al-centro-del-prossimo-incontro-Aiea-18397.html - 13mag2010 11:52 - “NUCLEARE: L’ARSENALE ISRAELIANO AL CENTRO DEL PROSSIMO INCONTRO AIEA” http://www.nytimes.com/2007/11/29/world/middleeast/29nixon.html - 29nov2007 - DAVID STOUT, “ISRAEL’S NUCLEAR ARSENAL VEXED NIXON” + Related: Mandatory Review Documents - nixon.archives.gov/virtuallibrary/documents/mandatoryreview.php Memo From Kissinger to Nixon on the Israeli Nuclear Program (July 19, 1969) - nixon.archives.gov/virtuallibrary/documents/mr/071969_israel.pdf [è quello di cui avete qui la trascrizione+traduzione] http://www.haaretz.com/misc/article-print-page/netanyahu-is-telling-obama-what-golda-told-nixon-1.330696?trailingPath=2.169%2C2.225%2C2.227%2C - 15dic2010 - ALUF BENN, “NETANYAHU IS TELLING OBAMA WHAT GOLDA TOLD NIXON. The prime minister would do well to listen to the tape of Meir and Nixon and ask himself what he can do to avoid repeating her mistakes” http://www.haaretz.com/print-edition/opinion/what-obama-can-learn-from-israel-s-peace-with-egypt-1.358100 - 26apr2011 - AMIR OREN, “WHAT OBAMA CAN LEARN FROM ISRAEL'S PEACE WITH EGYPT. Today, at the age of 86, former U.S. National Security Adviser Brent Scowcroft is still acceptable to Republicans as well as Democrat” http://www.fordlibrarymuseum.gov/library/document/memcons/1552563.pdf - 1mar1973 h11:03 -11:25 - The White House, The Oval Office - MEMORANDUM OF CONVERSATION: President Nixon - Golda Meir, Prime Minister of Israel - Yitzhak Rabin, Ambassador of Israel - Simcha Dinitz, Director General, Prime Minister's Office - Dr. Henry A. Kissinger, Assistant to the President for National Security Affairs - M. Gen. Brent Scowcroft, Deputy Assistant to the President for National Security Affairs - foto di questo o di un altro dei molti incontri meir-nixon: www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB98/nixon1.htm NOTA FILOLOGICA - le mie note e le integrazioni del testo sono tutte fra parentesi quadre, secondo l’uso; perciò le parentesi quadre a testo sono sostituite da tonde; - tutte le sottolineature sono a testo, eseguite a macchina; - tutte le pagine recano, in alto e in calce, la dicitura a stampa «TOP SECRET/NODIS[tribution]/SENSITlVE» (segreto assoluto, nessuna diffusione interna prevista, argomento delicato) con le parole “top secret” cassate da un tratto di penna, e in calce la scritta a mano «NLN 02-4/4 p 1 [e poi “2”, “3” etc.] of 6 [“pagina 1… di 6”]»; - la prima pagina reca in alto e in calce il timbro «SANITIZED COPY» (copia censurata, lett. “purgata”), e in calce il timbro della cancelleria, su tre righe: «DECLASSIFIED [a capo] - E.O. 12958, as amended. Sect 3.5 - [parte seguente scritta a mano] NLN 02-4/4 per 3.4 (b) (1) Letter 6/4/07 [fine parte scritta a mano; a capo] - By KMB [sigla scritta a mano] - NARA, Date 8/23/2007 [data scritta a mano]»; - il timbro «SANITIZED» compare anche accanto alle due righe censurate al principio del paragrafo “THE SITUATION”.
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