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Blocco Navale e Diritti in Alto Mare
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Ogni attacco alle navi della International Freedom Flotilla Dalla mancanza di difesa dei diritti dell'Alto Mare da parte del governo israeliano, gli altri governi e le Nazoni Unite subirebbero un gesto di pirateria e la degradazione delle leggi internazionali che riguardano la libertà di navigazione. Parte VII : Articolo 87(a) Provvede la libertà di navigazione Articolo 88, Definisce l'uso esclusivo dell'alto mare per fini pacifici Articolo 89 Dichiara l'illegittimità delle rivendicazioni di sovranità sull'alto mare Nessuno Stato può legittimamente pretendere di assoggettare alla propria sovranità alcuna parte dell'alto mare. Articolo 90 Sancisce il diritto di navigazione Ogni Stato, sia costiero sia privo di litorale, ha il diritto di far navigare nell'alto mare navi battenti la sua bandiera. |
Blocco navale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il blocco navale è una misura di guerra che ha come scopo di impedire l'accesso e l'uscita di navi dai porti del nemico.
Il blocco navale è disciplinato dal punto di vista delle leggi internazionali dalla Dichiarazione di Parigi del 1856. Secondo la Dichiarazione di Londra del 1909, che però non è mai entrata in vigore, un blocco navale non avrebbe potuto essere esteso oltre i porti e le coste appartenenti alla nazione contro la quale si è in guerra. In Italia esso è regolamentato dal Regio Decreto 1438 del 1938.
In concomitanza da quanto è stabilito dalla Convenzione di Ginevra, il blocco navale è regolamentato nei seguenti punti:
Prima di attuare il blocco navale la forza militare che lo attua deve comunicare alle nazioni terze non belligeranti la definizione geografica della zona soggetta al blocco stesso, l'imparzialità del blocco nei confronti delle nazioni non belligeranti, la possibilità di catturare qualsiasi imbarcazione mercantile che violi il blocco e il suo deferimento a un apposito tribunale delle prede, la possibilità di attaccare qualsiasi imbarcazione mercantile nemica che opponga resistenza al blocco navale, l'obbligo da parte della forza militare che attua il blocco di permettere il passaggio di carichi contenenti beni di prima necessità e medicinali per la popolazione locale.
Il blocco navale è uno strumento consentito dal diritto internazionale: e dunque è consentito anche l'abbordaggio di navi che tentano di forzarlo. Per essere legittimo, però, un blocco deve avere l'obiettivo di privare il nemico di rifornimenti necessari alla condotta delle ostilità: ed è Israele stesso, invece, a precisare che il suo obiettivo è politico, non militare: indurre gli abitanti di Gaza a non sostenere Hamas - una forma di coercizione attraverso l'inflizione di sofferenza vietata dall'articolo 31 della Quarta Convenzione di Ginevra. Israele non solo dunque non aveva il diritto di respingere le navi, perché il blocco è illegale: ma aveva l'obbligo di facilitare il loro attracco a Gaza: l'articolo 59 impone all'Occupante di non ostacolare interventi umanitari.
(John Reynolds, avvocato irlandese) |
Spiega il professor Paolo Palchetti, professore associato di diritto internazionale all'Università di Macerata "Anche se Israele non avesse ratificato la Convenzione - spiega il professor Paolo Palchetti, professore associato di diritto internazionale all'Università di Macerata - essa riflette il diritto internazionale consuetudinario. Molte parti della Convenzione sono infatti ritenute regole che si applicano a tutti gli Stati in quanto unanimemente accettate. Il limite del mare territoriale di 12 miglia e' una norma che riflette un principio generale e si applica indipendentemente dal fatto che uno Stato aderisca o meno a tale convenzione. E' importante il principio di 'mare territoriale' perche' lo Stato costiero ha una serie di poteri, tra cui quello di impedire il libero passaggio delle navi". |
Navi Pillay, Alto Commissario per i Diritti Umani ha dichiarato. "La legge umanitaria internazionale proibisce di affamare le popolazioni civili come metodo di guerra ... E' anche proibita la punizione collettiva imposta alla popolazione civile, ed è per queste ragioni che ho insistito con gli stati membri che il blocco di Gaza è illegale e va tolto. Anche se si dimostrasse che il blocco è ammesso dalla legge internazionale, le attuali operazioni militari di Israele contro la Flotilla devono essere analizzate dalla prospettiva dell'obbligo di permettere agli aiuti umanitari di essere portati dentro la Striscia di Gaza." |
So let's look at the facts: 1. We were in international waters, 65 miles off the coast of Israel on our way to deliver supplies to the people of Gaza that Israel refuses to allow into Gaza. 2. The people on board all six boats were attacked by Israeli terrorists, not just the Mavi Marmara. 3. International law says Israel's siege on 1.5 million Palestinians is illegal, and that is the main reason we were sailing, to break Israel's illegal blockade. 4. As members of civil society, we have the right to hold Israel accountable for war crimes and crimes against humanity since governments refuse to stand up to Israeli illegal actions, and 5. We have the right to self defense if attacked, defending our friends, families and boats. We faced a highly armed militia that deliberately attacked us in the early morning hours. Their commandos murdered us, beat us, dragged us into a port where we had no intention of going, deprived us of lawyers for hours, stole all of our equipment and tapes, lied about the audiotapes they issued, and are now lying about some so-called video tapes made in Turkey. The men who were killed ranged between 33-61 with one American Turkish young man of 19 who wanted to be a doctor who was shot five times in the head and back. There are autopsy reports available ... and there are descriptions of who they were, why they were going and how many times they were shot on our website at www.freegaza.org. Why didn't the Navy wait until morning? Why did they attack a civilian caravan in international waters? Why did they murder nine men with 31 bullets, many to the head? Why did they maim and wound people on board the other boats, several of them beaten so badly they had broken bones? |