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http://serenoregis.org Studi per la Pace: dieci punti fondamentali Studi di Politica Estera, Università di Malmö, Svezia Grazie per volere un compendio dei punti chiave nei “Galtung Peace Studies”. Sono appena stato onorato con un “Premio alla carriera” (Lifetime Award) della sociologia mondiale, oltre 60 anni; in breve, tempo sufficiente per un compendio con un avvertimento: non un surrogato alla lettura dei libri. [1] 1951: Studi per la pace = teoria della pace + pratica della pace; scienza applicata, con un valore esplicito la pace con teorie indicative di una prassi e una pratica di verifica delle teorie; come gli studi sulla salute, a differenza delle scienze sociali. Modello: la pace sta alla violenza come la salute alla malattia; diagnosi-prognosi-terapia hanno prodotto salute indebolendo i patogeni-rafforzando i sanogeni; provare lo stesso con la pace indebolendo gli elementi fomentatori di guerra-rafforzando i fomentatori di pace. Mantra: mediante ricerca interdisciplinare, inter-nazionale, interlivello. [2]Come nella malattia violenza=sofferenza di corpo-mente-spirito, anche dei familiari; a differenza della malattia, un atto intenzionale di commissione, un rapporto perpetratore-vittima, un crimine, incarnato nella guerra aggressiva. Le ferite fisiche possono essere guarite ma stigma, vergogna, umiliazione, disperazione, astio, paura, vendetta possono sedimentarsi come traumi nella mente e nello spirito. Per gli approcci giudiziari, sentenza e punizione contro il furto dell’ ambita proprietà, violenza corporale e sessuale si aggiungano gli approcci orientati alla vittima e al contesto come l’avere meno beni, più compagnia, nessuna provocazione e approcci orientati al contesto come per esempio cittadini in borghese in funzione di vigilantes in spazi pubblici, ecc. Ma l’antidoto alla violenza è la pace: una struttura di interazioni positive, una cultura di nonviolenza, focalizzata sul positivo nello yin/yang degli altri e sul cambiamento da rapporti violenti a pacifici, anziché sugli attributi delle parti; i rapporti hanno un peso più causale e sono irreducibili agli attributi: si veda il rapporto logica-buddhismo-taoismo. [3] La pace è stata liberata dal baricentro dello stato per coprire cinque livelli: 1 pace con la natura, pace ambientale; 2 micro-livello: interiore, e interpersonale nelle famiglie, a scuola, al lavoro; 3 meso-livello: fra gruppi, generazioni-generi-razze-classi-nazioni; 4 macro-livello: fra stati, nazioni e nazioni-e-stati; 5 mega-livello: fra macroregioni, civiltà; entro il mondo. [4] 1958: Pace divisa fra negativa e positiva l’assenza di violenza; e la presenza di cooperazione e armonia. Sinonimi: sicurezza; e convivencia in spagnolo, kyosei in giapponese (in inglese?). Tesi: un contesto di pace positiva contribuisce alla pace negativa come un contesto di corpo-mente-spirito-equilibrio sociale-benessere riduce la malattia. [5] 1965: Violenza divisa fra diretta e strutturale, gli atti non intenzionali di omissione che mantengono strutture di diseguaglianza, di sovraccarico, di isolamento, sottocarico; economicamente, militarmente, politicamente, culturalmente; che generalmente uccidono-feriscono molto più che la violenza diretta; aggiungendo a questo una violenza culturale che legittima quella diretta e strutturale. [6]Formula di pace: paxogeni/bellogeni (salute: sanogeni/ patogeni); pace positiva/assenza di pace negativa. Paxogeni chiave sono Equità (cooperazione a reciproco e uguale beneficio) ed Empatia (per l’armonia, soffrire della sofferenza altrui e godere della gioia altrui); bellogeni chiave sono il Trauma non riconciliato e il Conflitto non risolto = obiettivi incompatibili: Equità X Empatia Pace = Trauma X Conflitto Ciò implica quattro compiti di pace principali: Costruire equità, Educare all’armonia, Riconciliare i traumi e Risolvere il conflitto; tutti inerenti alla relazione, tutti maxi-3C, costruttivi-concreti-creativi, evitando moralismo-critica. Si basa su una visione olistica di sistemi con contraddizioni, mirante al loro trascendimento con una mediazione basata sul dialogo e la ricerca reciproca di una nuova realtà. La teoria della pace si basa su Negoziato, Stato di Diritto, Diritti Umani, Democrazia, e presuppone che la somma della/e pace/i interne [alle singole società] è la pace globale, e che il compromesso è sufficiente; diritto mondiale, diritti globali, democrazia ONU e possono servire nuove realtà. In breve, una cultura dipace con cinque componenti: dialogo-equità-empatia-conciliazione-soluzione. La negazione è una cultura di violenza; come una cultura del malessere nega una cultura sanitaria di igiene, evitare i pericoli, buona nutrizione, esercizio e soluzione di dilemmi e conflitti. [7]Costruire Equità. Eguagliare gli effetti collaterali, le esternalità dell’interazione; un’economia di pace è un impegno in questa direzione. [8]Educazione all’Armonia. Consapevolezza della propria e altrui visione del mondo; l’educazione alla pace è un impegno in questa direzione. [9]Riconciliare i Traumi. Ripulire il passato, desiderando che la violenza sia superata e cooperando per un futuro migliore; il giornalismo di pace è un impegno in questa direzione. [10]Risolvere i Conflitti. Creare nuove realtà rendendo compatibili gli obiettivi legittimi incompatibili; il giornalismo di pace è un impegno in questa direzione. Verifichiamolo in un caso concreto: il rapporto della nazione ebraica con la sua immensa sofferenza verso il resto del mondo:
La pace è definita espressamente come riduzione di comportamenti-atteggiamenti violenti e rassicurare un Israele con attributi ebraici (stato ebraico = solo ebrei?). La diagnosi si basa sulla grossolana discordanza fra una minoranza che tiene molto al potere economico-culturale e una maggioranza che tiene molto al potere politico-militare, una ricetta per il disastro; si basa inoltre su un frequente pregiudizio; e su “fatti sul terreno” (insediamenti=colonialismo). La prognosi si basa su casi analoghi. La terapia rimuove le cause di violenza, costruendo pace con lo schema 1-2-6-20, eventualmente con cantoni israeliani in Cisgiordania e palestinesi nel NordOvest d’Israele (donde originò gran parte della Naqba). La MEC*, Comunità MediOrientale, comprenderebbe Israele e i suoi cinque vicini arabi, modellata sulla Comunità Europea del 1 gennaio 1958, e l’OSCWA**, organizzazione per la sicurezza e la Cooperazione in Asia Occidentale, comprenderebbe i vicini e i vicini dei vicini, modellata sull’OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Gli studi per la pace aggiungono previsione e visioni di terapia all’analisi, e una pratica alla teoria; per una pace negativa e una pace positiva. Note (*) Culto econ: economicamente, culturalmente, in quanto opposto a quello politico e militare. (**) MEC-Middle East Community, Comunità del Medio Oriente. (***) OSCWA-Organization for Security and Cooperation in West Asia; non esiste, ma è necessaria.
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