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NOW with AFP
August 25, 2013

Gli analisti dicono che la violenza potrebbe andare fuori controllo in Libano

Gli analisti temono che la violenza possa andare fuori controllo nel Libano, dopo gli attentati mortali che hanno colpito aree sunnite e sciite del paese, questa settimana uccidendo decine di persone.

La guerra civile in Siria si è già riversata oltre il confine, grazie agi intermediari del potere libanese, opponendo i sostenitori del regime di Damasco ai suoi avversari.

"E' molto probabile che ci saranno altre autobombe e altri attacchi terroristici in tutto il Libano. Niente puà impedirlo", ha detto Fadia Kiwan, capo del dipartimento di scienze politiche presso la Beirut Università Saint-Joseph.

Secondo lei c'è una quinta colonna che opera nel paese i cui protagonisti sono legati al conflitto siriano?

Venerdì due autobombe gemelle hanno colpito musulmani sunniti nella città portuale di Tripoli, giusto una settimana dopo che un’esplosione ha lacerato una zona densamente popolata sciita di Beirut.

Kiwan ha detto che il regime siriano potrebbe essere dietro gli attacchi, o che sono stati sguinzagliati dai jihadisti del fronte Al-Nusra che combattono a fianco di altri ribelli per rovesciare il presidente Bashar al-Assad.

In ogni caso, ha detto, "tutti questi attacchi continueranno."

Charles Lister, analista di terrorismo all’IHS Jane and Insurrection Center, ha dichiarato: "Il Libano è diventato una vittima di quello che è in effetti diventato un conflitto per procura in Siria … Il Libano sta diventando un prolungamento del conflitto siriano."

L' attacco a Tripoli fuori dalle moschee sunnite, come l’esplosione del 15 agosto a Rweiss, roccaforte del movimento sciita Hezbollah, ha ucciso civili. In tutto, circa 70 persone sono morte e altre centinaia sono state ferite.

Nessuno ha rivendicato la responsabilità degli attacchi di Tripoli, il più sanguinoso dopo 15 anni di guerra civile in Libano, conclusasi nel 1990. Ma un gruppo finora sconosciuto, con apparenti affiliazioni sunnite, ha detto che era responsabile per lo spargimento di sangue a Rweiss.

Mentre funzionari alle prese con le conseguenze di entrambi gli attacchi, hanno avvertito che l'obiettivo dei disordini è di riaccendere la lotta settaria che affliggeva il Libano durante la guerra civile, e hanno promesso di portare avanti la loro lotta contro il terrorismo.

Gli attentati fuori dalle moschee sunnite durante le preghiere settimanali musulmane del venerdì sono simbolici, ha detto Lister, perché Tripoli è stata lacerata da lotte, spesso mortale, per il conflitto in Siria.

"La presa di mira delle moschee di Al-Taqwa e Al-Salam era estremamente simbolica. Entrambe sono state chiaramente coinvolte nelle tensioni settarie accresciute all'interno del teatro Tripoli", ha detto Lister "Tuttavia, l'ampiezza degli attacchi e il fatto che essi hanno avuto luogo durante la preghiera del venerdì avrà indubbiamente un impatto nazionale", ha aggiunto.

Ufficialmente il Libano si è mantenuto neutrale nella guerra in Siria.

Ma, mentre il lungo conflitto continua, le tensioni sono cresciute tra i sunniti che, per lo più sostengono la ribellione contro il regime siriano, e gli sciiti, che coprono il governo di Assad.

I sunniti del Libano coprono i ribelli politicamente e finanziariamente, mentre Hezbollah ha combattuto per settimane accanto alle truppe lealiste di Assad e contribuendo ad alcuni importanti progressi sul terreno.

Tripoli, seconda città del Libano, è stata scossa da scontri frequenti e spesso mortali tra sunniti e alawiti, una setta sciita da cui proviene Assad. Ma Kiwan ha detto che gli ultimi bombardamenti suonavano campanelli d'allarme per tutti i libanesi, indipendentemente dalla loro religione o setta.

"Tutti i libanesi sono ora nella stessa barca, sono tutti esposti sul fronte della sicurezza," ha detto.

Gli osservatori concordano sul fatto che 23 anni dopo la guerra civile che ha ucciso migliaia di persone e devastato le infrastrutture del paese, nessuno in Libano ha alcun interesse a impegnarsi in un nuovo conflitto settario.

"Mentre io di certo non prevedo nessun tipo di esplosione violenta a livello nazionale, io credo che questi bombardamenti possano diventare più comuni, in particolare nei punti caldi come Beirut e Tripoli", ha detto Lister.

Paul Salem, che è a capo del Carnegie Middle East Center di Beirut, dice che è troppo presto per dire come andrà a finire in Libano. Ha detto che i bombardamenti di Tripoli avrebbero potuto essere una forma di ritorsione o anche di deterrenza per l'esplosione di Beirut. D'altra parte, ha aggiunto, potrebbe anche essere l'inizio di una spirale di violenza che potrebbe andare fuori controllo.

Hilal Khashan, presidente del dipartimento di scienze politiche presso l'Università americana di Beirut, ha detto: "E' chiaro che c'è un desiderio di scatenare una guerra confessionale in Libano per distogliere l'attenzione da ciò che sta accadendo in Siria."

Le autobombe di venerdì ricordano gli attentati che sconvolsero il paese durante la guerra civile, quando i libanesi spesso verificavano sotto la propria auto prima di salire, in caso ci fossero esplosivi. Quella paura era palpabile a Tripoli Sabato mentre i residenti seppellivano i loro morti, compresi i bambini.


NOW with AFP
August 25, 2013

Violence could spin out of 
control in Lebanon, analysts say

Analysts fear violence will spin out of control in Syria's neighbor Lebanon after deadly bombings struck Sunni and Shiite ares of the country a week apart and killed dozens of people.

The 29-month war in Syria, once the power broker in Lebanon, has already spilled across the border, pitting supporters of the Damascus regime against its opponents.

"It is very likely that there will be more car bombs and other terrorist attacks all over Lebanon. There is nothing to prevent it," said Fadia Kiwan, head of the political sciences department at Beirut's Saint Joseph University.

According to her "there is a fifth column operating in the country" whose protagonists are linked to the Syrian conflict.

On Friday twin car bombs struck the mostly Sunni Muslim northern port city of Tripoli, just a week after a blast ripped through a densely populated Shiite area of Beirut.

Kiwan said the Syrian regime could be behind the attacks or they were unleashed by jihadists from Al-Nusra Front who are fighting alongside other rebels to topple President Bashar al-Assad.

In any case, she said, "all these attacks will continue."

Charles Lister, an analyst at IHS Jane's Terrorism and Insurgency Center, said: "Lebanon has become a victim of what has in effect become a proxy conflict in Syria."

"Lebanon is becoming an extension of the Syrian conflict."

The Tripoli attacks outside Sunni mosques, like the August 15 blast in Rweiss, a stronghold of the Shiite movement Hezbollah, killed civilians.

In all, around 70 people died and hundreds more were wounded.

No one claimed responsibility for the Tripoli attacks -- the bloodiest since Lebanon's 15-year civil war ended in 1990. But a previously unknown group, with apparent Sunni affiliations, said it was responsible for the Rweiss bloodshed.

As officials grapple with the consequences of both attacks, they have warned that the aim of the unrest is to revive "sectarian strife" that plagued Lebanon during the civil war, and vowed to pursue their fight against terrorism.

The bombings outside Sunni mosques during Friday's weekly Muslim prayers is "symbolic", Lister said, because Tripoli has been riven by strife, often deadly, over the Syria conflict.

"The targeting of the Al-Taqwa and Al-Salam mosques was hugely symbolic. Both have been clearly involved in the heightened sectarian tensions within the Tripoli theater," Lister said.

"However, the sheer scale of the attacks and the fact that they took place during Friday prayers will undoubtedly have a national impact," he added.

Officially Lebanon has kept neutral in the Syria war.

But as the protracted conflict continues, tensions have grown in Lebanon between Sunnis, who mostly support the rebellion against the Syrian regime, and Shiites, who back Assad's government.

Lebanon's Sunnis back the rebels politically and financially, while Hezbollah has been fighting for weeks alongside Assad loyalist troops and have helped them make some advances on the ground.

Tripoli, Lebanon's second city, has been rocked by frequent and often deadly clashes between Sunnis and Alawites, a Shiite offshoot sect from which Assad hails.

But Kiwan said the latest bombings rang alarm bells for all Lebanese, regardless of their religion or sect.

"All the Lebanese are now in the same boat; they are all exposed on the security front," she said.

Observers agree that 23 years after the civil war that killed thousands and devastated the country's infrastructure, no one in Lebanon has any interest in engaging in a new sectarian conflict.

"While I certainly don't foresee any kind of nationwide explosion in violence, I do think such bombings may become more commonplace, particularly in hotspots like Beirut and Tripoli," Lister said.

Paul Salem, who heads the Carnegie Middle East Center in Beirut, says it is too soon to say how things will play out in Lebanon.

He said the Tripoli bombings could have been a form of "retaliation" or even "deterrence" for the Beirut blast.

On the other hand, he said, it could be the beginning of a spiral of violence that "will spin out of control."

Hilal Khashan, chairman of the political science department at the American University of Beirut, said: "It is clear that there is a desire to trigger a confessional war in Lebanon to divert attention from what is happening in Syria."

Friday's car bombings were reminiscent of attacks that shook the country during its civil war, when Lebanese often checked under their cars for explosives before getting in.

That fear was palpable in Tripoli on Saturday as residents buried their dead, including children.

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