Fonte: Almanar.com
Martedì, 12 Febbraio 2013 07:06

Per la guerra contro la Siria ci sono voluti quattro anni di preparazione

Un alto consigliere di un’organizzazione delle Nazioni Unite ha rivelato che l’Amministrazione americana di George W. Bush prese la decisione d’infiammare il mondo musulmano e di modificare la sua mappa geopolitica dopo l'attacco alle torri gemelle di New York, “perpetrato da attentatori suicidi di al-Qaeda”.

Washington ha così incaricato i suoi servizi d’intelligence all’estero d’intensificare gli sforzi per raggiungere quest’obiettivo.

Inoltre, i propositi di Bush sulla "crociata" non sono stati un lapsus o una reazione impulsiva da parte del presidente del Paese più potente del mondo, ma parole accuratamente scelte al fine di provocare il mondo musulmano e di condurlo verso una guerra settaria. Gli studi degli istituti di ricerca strategica hanno messo in guardia contro tutti i tentativi di liquidare la questione dell’estremismo sunnita, per diverse ragioni.

Sempre secondo questo consulente, i servizi segreti stranieri degli Stati Uniti si sono adoperati per sostenere i gruppi fondamentalisti wahhabiti ostili ad al-Qaeda per preparare le guerre in Iraq e in Afghanistan, ed arrivare poi in Tunisia, Egitto, Siria, Giordania e agli Stati del Golfo. La guerra in Iraq era quindi l'inizio di un processo, perché il paese era considerato il più adatto a diventare la culla d’un conflitto settario a causa dell'equilibrio demografico tra sunniti e sciiti e della frustrazione repressa di questi ultimi causata dalla repressione di Saddam Hussein. Gli sviluppi si sono svolti secondo i piani degli Stati Uniti fino a quando Israele ha fallito nel raggiungere gli obiettivi ad esso assegnati dall'Occidente durante la guerra del 2006 in Libano. Lo scopo di questa guerra era non solo di allontanare Hezbollah dai confini settentrionali dell'Entità Sionista, ma di provocare l'ira dell'Iran e spingerlo ad alzare la voce contro i paesi islamici, col pretesto di aver chiuso gli occhi davanti all'aggressione israeliana.Parlando di ieri, il consigliere delle Nazioni Unite ha riferito che i documenti provano che le “rivoluzioni arabe” non sono movimenti spontanei, così come la guerra in Siria. Secondo lui, i preparativi per il conflitto siriano sono durati quattro anni: costruzione di gallerie, sviluppo delle capacità militari dei ribelli, preparazione del terreno.

Tuttavia, la Russia è entrata nel conflitto fin dall'inizio, spingendo la Cina ed i paesi Brics a sostenerla per far cessare l'unilateralismo americano.

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