http://antoniomazzeoblog.blogspot.it 9 Maggio 2012
Un Eco MUOStro a Niscemi In anteprima, l’introduzione al mio libretto di controinformazione sul MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate USA in via di realizzazione a Niscemi (Caltanissetta). Uno strumento di guerra e di morte dal devastante impatto ambientale, socio-economico e criminale… Introduzione Famelico e insaziabile, il Dio di tutte le guerre ha partorito un nuovo Mostro. Per annientare il pianeta dallo spazio ed eclissare i Soli e le Lune. Si nutrirà del sangue di ogni essere vivente. Muterà il Dna delle specie e degli habitat. Trasformerà i ghiacciai in deserti, i laghi in paludi, gli oceani in melma. Fiumi e torrenti di fuoco, piogge di ceneri, uragani di polveri e fumo. Il quinto Cavaliere dell’Apocalisse. Vestale dell’Olocausto. Elogio della Follia e della Morte. Il padre Marte ha battezzato il figlio MUOS, Mobile User Objective System, perché fosse chiara a tutti la sua natura infernale. E ne ha donato l’uso esclusivo alle forze armate degli Stati Uniti d’America perche possano affermare la loro superiorità universale. Una rete di mega-antenne e satelliti per telecomunicazioni veloci come la luce perché sull’infinito domini l’oscurità. Sistema per propagare, dilatare, moltiplicare gli ordini di attacco convenzionale, chimico, batteriologico e nucleare. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo, quelli con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi atomiche in miniatura. Eserciti fantasma che si lanciano come avvoltoi su obiettivi in carne ed ossa, migliaia di chilometri lontani. Bombardamenti sempre più virtuali, computerizzati, disumanizzati. E disumanizzanti. Perché la coscienza degli assassini non possa incrociare mai gli occhi e la disperazione delle vittime innocenti. Il MUOStro incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista. Uccide in nome della pace e dell’ordine sovranazionale. Devasta il clima, l’ambiente, il territorio. Dilapida risorse umane e finanziarie infinite. Rigenera le ingiustizie. Esautora ogni controllo dal basso. Espropria democrazia. Rafforza il blocco di potere transnazionale. Inquina irrimediabilmente la natura e la ragione. Viola il diritto alla salute di intere popolazioni. A partire dalla Sicilia, l’isola destinata ad ospitare uno dei quattro terminali terrestri del nuovo sistema per le guerre stellari. È a Niscemi (Caltanissetta), nel cuore di un’importante riserva naturale, che fervono i preparativi per l’installazione di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-ante trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due trasmettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i 315 MHz. Onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente che avrà l’ardire di sfidare frontalmente l’Eco MUOStro. Fa paura il nuovo supersegreto centro di telecomunicazioni della Marina militare USA di Niscemi. Gli studiosi che rifiutano sdegnati le buste paga del Pentagono lo hanno definito un pericolosissimo maxi-forno a microonde. E la gente, giustamente, si è indignata di essere stata ignorata, svenduta, tradita. In migliaia sono scesi in piazza a manifestare, costringendo sindaci e consigli comunali e provinciali a votare delibere ed ordini del giorno No MUOS. Sono state presentate decine d’interrogazioni parlamentari, firmate petizioni e appelli per la revoca delle autorizzazioni ai lavori. Ci sono stati dibattiti, convegni, marce, digiuni, sit-in e presidi alla base di morte di contrada Ulmo. Tutto inutile. I governi nazionali, prima quello del cavaliere Berlusconi e dei bunga bunga, oggi quello dei banchieri dell’unità nazionale, hanno risposto sempre e solo picche. A Palermo la stessa musica, gran maestro d’orchestra il governatore Raffaele Lombardo. Per lui, il MUOS è come il Ponte sullo Stretto, costi quel che costi, in termini politici, sociali ed economici, ma s’ha da fare.
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