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http://www.maannews.net Studiosi della Bibbia: i sionisti usano le Scritture come fossero armi Gerusalemme, Ma'an agency - L’Anti-Palestinismo è diventato una questione teologica, una studiosa palestinese della Bibbia Yohanna Katanacho, lo ha affermato in una conferenza internazionale a Gerusalemme Mercoledì 20 novembre 2013. Centinaia di partecipanti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti questa settimana per la nona conferenza internazionale di Sabeel, dove hanno teologi hanno discusso sul ruolo della Bibbia nel conflitto israelo-palestinese. La conferenza segna il 25° anniversario della fondazione di Sabeel, un centro ecumenico di comunità cristiana che promuove la teologia della liberazione palestinese. "Come possiamo davvero confrontarci con la Bibbia quando le persone la usano per giustificare l'oppressione dei palestinesi?" chiede il fondatore di Sabeel, Naim Ateek. La conferenza, svoltasi 19-24 novembre al Notre Dame Center di Gerusalemme, è un tentativo di rispondere alla domanda di Ateek. "Una errata interpretazione teologica è peggio di 100 terroristi", ha detto Katanacho durante una tavola rotonda. Aggiungendo che alcuni teologi israeliani "si sforzano di fissare una particolare lettura della storia biblica, al fine di ottenerne un vantaggio politico … Tali strategie di lettura svantaggiano i palestinesi. Essi vengono percepiti come i Cananei e i Filistei" ha detto, riferendosi ai nemici degli israeliti biblici. "Alcuni palestinesi sono tentati di giocare a questo gioco di storia e sostengono che erano nel paese prima degli antichi figli di Israele, come se un'antica presenza storica possa essere la base per i diritti umani contemporanei, tra cui il diritto di possedere la propria casa ereditata dal nonno o dalla nonna" Mercoledì ha parlato anche lo studioso evangelico americano Gary Burge. "Quando abbiamo una conversazione sulla chiesa cristiana e la terra, dobbiamo essere attenti a come usiamo la Bibbia" ha detto Burge ad una tavola rotonda sull’autorità biblica. "Qui in Israele-Palestina" ha detto Burge, "la Bibbia serve sempre interessi particolari" Burge ha sottolineato che tutti i lettori della Bibbia "guardano queste Scritture attraverso una lente, e che l'obiettivo creaa una distorsione … Penso che questo spieghi il frequente abuso e il cattivo uso della Bibbia nella storia. Forse la Bibbia viene usata come un’arma."
Ripensare il cristiano sionismo Il cristiano sionismo, la convinzione che lo Stato moderno di Israele sia una manifestazione della promessa biblica di Dio agli ebrei, è una forza potente nella politica americana. Il più grande gruppo di pressione pro-Israele negli Stati Uniti non è un gruppo ebreo, ma un’organizzazione cristiana: Cristiani Uniti per Israele. In una comunità tipicamente caratterizzata dal cristiano sionismo e dal sostegno incondizionato a Israele, Burge è uno dei più importanti critici evangelici di Israele. "Per secoli abbiamo letto la Bibbia in modo diverso … poi, improvvisamente, in America abbiamo ereditato una prospettiva su Israele e la Bibbia che è veramente estranea alla storia della tradizione della chiesa" Burge ha detto che mentre non tutti i cristiano sionisti armano le Scritture, alcuni lo fanno. "Piuttosto che essere un libro di vita e di speranza, la Bibbia diventa un libro di privilegi e il diritti" E' difficile per gli evangelici guardare la questione israelo-palestinese in modo diverso rispetto al punto di vista sionista che hanno ereditato, ha detto Burge. "E' il paradigma di Davide e Golia … E se qualcuno arrivasse, e dicesse che in realtà Davide era Golia e Golia era Davide? E l’inversione di questo paradigma prendesse coraggio? Si sconvolgerebbe la visione di qualcuno?" http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=649787 Bible scholars: Zionists have 'weaponized' scripture JERUSALEM (Ma'an) -- "Anti-Palestinianism" has become a theological issue, Palestinian Bible scholar Yohanna Katanacho said at an international conference in Jerusalem on Wednesday. Hundreds of participants from all over the world gathered this week for Sabeel's ninth international conference, where theologians spoke about the Bible's role in the Israeli-Palestinian conflict. The conference marks the 25th anniversary of the founding of Sabeel, an ecumenical Christian community center that promotes Palestinian liberation theology. "How do we really deal with the Bible when people are using it to justify the oppression of the Palestinians?" Sabeel founder Naim Ateek asks. The conference, held Nov. 19-24 at Jerusalem's Notre Dame Center, is an attempt to answer Ateek's question. "One bad (theological) interpreter is worse than 100 terrorists," Katanacho said during a panel discussion. He said that some Israeli theologians "strive to establish a particular reading of biblical history in order to gain political advantage." "Such reading strategies put (Palestinians) at a disadvantage. They are perceived as the Canaanites or Philistines," he said, referring to enemies of the biblical Israelites. "Some Palestinians are tempted to play this history game and argue they were in the land before the ancient children of Israel, as if an ancient historical presence is the basis for contemporary human rights, including the right to own your own home that you inherited from your grandfather or grandmother." Also speaking Wednesday was American Evangelical scholar Gary Burge. "When we have a conversation about the Christian church and the land, we have to be adept at how we use the Bible," Burge said at a panel discussion on biblical authority. "Here in Israel-Palestine," Burge said, "the Bible consistently serves special interests." Burge stressed that all readers of the Bible "look at these scriptures through a lens, and that lens will bring distortion." "I think this explains the frequent abuse and misuse of the Bible throughout history," he said. "Perhaps the Bible has been weaponized." Rethinking Christian Zionism Christian Zionism, the belief that the modern State of Israel is a manifestation of God's biblical promise to the Jews, is a powerful force in American politics. The largest pro-Israel lobbying group in the US is not a Jewish but Christian organization: Christians United for Israel. Among a community typically characterized by Christian Zionism and unconditional support for Israel, Burge is one of Israel's most prominent Evangelical critics. "For centuries we've been reading the Bible quite differently," Burge told Ma'an. "And we have suddenly in America inherited a perspective on Israel and the Bible that is truly foreign to the history of the church tradition." Burge said that while not all Christian Zionists weaponize scripture, some do. "Rather than being a book of life and hope," he said the Bible "becomes a book of privilege and entitlement." It is difficult for Evangelicals to look at the Israel-Palestine issue differently than from the "Zionist" perspective they've "inherited," Burge said. "It's the David and Goliath paradigm," he said. "What if somebody came along and said that actually David was Goliath, and Goliath was David? And if you reverse that paradigm, that takes courage. You're upsetting someone's worldview."
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