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mercoledì 12 settembre 2012 16:19

Sotto accusa regista israeliano

Si chiama Sam Bacile e dice di aver girato il film allo scopo di avvertire americani e occidentali che "l'Islam e' un cancro"

Roma, 12 settembre 2012, Nena News - Fino ad oggi come regista non lo conosceva nessuno. Eppure Sam Bacile, israeliano con doppia cittadinanza residente in California, agente immobiliare più che regista, è riuscito ugualmente a ottenere donazioni per cinque milioni di dollari. Fondi che gli hanno permesso di realizzare «L'Innocenza dei Musulmani», il film che ha scatenato proteste in Egitt e le gravi violenze della scorsa notte a Bengasi in cui sono rimasti uccisi l'ambasciatore americano in Libia John Christopher Stevens e tre funzionari del consolato Usa. Il film, della durata di ben due ore, è recitato in modo amatoriale da attori di fatto dilettanti. I testi sono un lungo attacco alla figura di Maometto, che appare come un venditore di frottole capace di ingannare un popolo di ingenui e creduloni. Il profeta dell'Islam viene mostrato mentre fa sesso, giustifica abusi sessuali e invoca «massacri». Il film, alla «prima» a Hollywood ha visto una sala praticamente vuota. Pareva destinato a sparire nel nulla ma poi stato doppiato in arabo da qualcuno, che Bacile dice di non conoscere, e diffuso in Egitto, dove ha poi provocato le prime proteste. Fino alle gravissime violenze di ieri notte in Libia. Nena News

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