PIC. Agenzia stampa Infopal 5/9/2015
Suddivisione temporale della moschea di Al-Aqsa Traduzione di Aisha Tiziana Bravi
Il governo israeliano sta compiendo enormi sforzi per suddividere la Moschea di Al-Aqsa, vietando temporaneamente ai fedeli musulmani di entrarvi in determinati orari. Questi tentativi hanno spinto alcuni funzionari pubblici di Gerusalemme a far suonare il campanello d’allarme per un pericolo imminente, e di chiedere tutte le misure possibili per opporsi agli sforzi israeliani.
L’ex-ministro palestinese per gli Affari di Gerusalemme, Khaled Abu Arafeh, ha dichiarato a questo proposito che “l’occupazione ha cercato fin dall’inizio della Intifada del 2000 di suddividere temporaneamente la Moschea di Al-Aqsa vietando ai fedeli musulmani della Striscia di Gaza e della Cisgiordania di entrare nella moschea il venerdi’. Inoltre ha continuamente trasformato Gerusalemme e i dintorni della Citta’ Vecchia erigendo tante barriere militari e posti di blocco”.
Assenza dell’Autorità palestinese Abu Arafeh ha detto che l’occupazione israeliana approfitta dell’assenza del ruolo dell’Autorita’ Palestinese nel proteggere la liberta’ religiosa per imporre uno status quo col quale i Palestinesi possano pregare nella Moschea di Al-Aqsa soltanto in determinati orari. Secondo lui, accettando questa situazione, ha permesso ad Israele di intensificare i piani per suddividere temporaneamente Al-Aqsa. Ha ricordato che i piani israeliani sono cominciati dapprima con la chiusura della Moschea e poi sono andati via via crescendo per controllare i tempi nei quali anziani, donne e bambini in eta’ scolare palestinesi hanno il permesso di entrare nella Moschea. Abu Arafeh ha messo in guardia sui pericoli che si corrono ignorando i tentativi israeliani dicendo “Ci stiamo avvicinando ad un punto molto pericoloso dato che l’occupazione israeliana ha iniziato la chiusura temporanea della Moschea di Al-Aqsa imponendo orari precisi per poter entrare ed uscire dalla moschea per poter dare piu’ spazio ai coloni… potrebbe arrivare il momento nel quale i Palestinesi non potranno piu’ entrare ad Al-Aqsa dall’alba al tramonto, proprio come e’ accaduto per la Moschea Ibrahimi di Hebron”. Abu Arafeh ha invitato i Palestinesi ed i musulmani a non accettare lo status quo, che realizzerebbe i piani di Israele.
Un vocabolo ebraico Abu Arafeh ha spiegato che il termine “suddivisione temporale” e’ originariamente ebraico ed e’ stato ampiamente diffuso attraverso i media per essere utilizzato ed accettato. Questo termine significa tempi specifici per gli ebrei con lo scopo di privare i musulmani del loro diritto di pregare eper controllare interamente la Moschea di Al-Aqsa.
Un passo pericoloso Azmi Draini, un portavoce dei media, ha affermato che “la suddivisione temporale e’ un termine pericoloso che pone Al-Aqsa tra due parti contrapposte con apparentemente uguali diritti”. Ha anche aggiunto che il governo israeliano viola il diritto dei Palestinesi di professare la propria fede, ed attacca le donne nella Moschea di Al-Aqsa. “L’applicazione della suddivisione temporale non puo’ essere realizzata praticamente fintanto che vi saranno fedeli musulmani alle entrate di Al-Aqsa che chiedono il loro diritto di pregare”, ha proseguito Draini. “La gente di Gerusalemme che si riunisce alle entrate di Al-Aqsa ogni giorno nelle prime ore del mattino sono l’unico deterrente, in pratica, per l’imposizione dello status quo”.
Misure richieste Draini ha sottolineato l’importanza della “opposizione agli sforzi che vogliono cambiare la situazione attuale di Al-Aqsa, e cio’ richiede una serie di passi. Sul terreno, il passo piu’ importante e’ l’aumento dei fedeli musulmani nella Moschea di Al-Aqsa giorno dopo giorno, e, se non riescono a raggiungerla, devono presentarsi nel punto piu’ vicino ad essa. Politicamente, alcune misure devono essere adottate dalla Lega Araba. Ed i media dovrebbero dare risalto all’argomento come un grande evento e non come una normale notizia”. Zina amr, una musulmana palestinese di Al-Aqsa, dice “L’occupazione israeliana vuole imporre una suddivisione temporale tra ebrei e musulmani. Adesso Israele impedisce alle donne di entrare nella Moschea dalle 7 alle 11 del mattino, mentre lo permette soltanto agli ebrei. Cio’ significa che Israele sta tentanto di normalizzare la completa separazione tra musulmani ed ebrei”. Chiarisce inoltre che il governo israeliano ha aumentato gli sforzi per escludere i Palestinesi dalla Moschea, iniziando col loro arresto e sottoponendoli a dure prove, quindi e’ passata alla loro incarcerazione a alla loro espulsione da Gerusalemme. Ed ora ha raggiunto un livello di espulsione di massa. Amr ha chiesto al ministro giordano di Awqaf e delle questioni islamiche di fare attenzione ai pericoli che minacciano la Moschea di Al-Aqsa, in quanto tutte le violazioni israeliane sfidano il controllo del ministero della Moschea di Al-Aqsa. Bayan Al-Ja’ba, un attivista palestinese di Gerusalemme, ha detto che “attualmente e’ la fase della suddivisione temporale. Cioe’ alcuni giorni ed orari sono sia per musulmani che per ebrei, mentre altri orari sono destinati ad essere separati. La prossima fase potrebbe essere la divisione degli spazi nella Moschea di Al-Aqsa”. |