http://www.asianews.it/ 15/03/2015
Papa: I cristiani sono perseguitati e il mondo cerca di nasconderlo
All'Angelus, Francesco prega per le vittime della strage contro le chiese in Pakistan. Prima della preghiera mariana, sottolinea: "Dio ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto! Ecco l'espressione più semplice che riassume tutto il Vangelo, tutta la fede, tutta la teologia: Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato". Un pensiero per le vittime del tifone che ha colpito Vanuatu: " Prego per i defunti, per i feriti e i senza tetto. Ringrazio quanti si sono subito attivati per portare soccorsi e aiuti". E un fortissimo appello contro la persecuzione dei cristiani: "Il Signore porti la pace. I cristiani sono perseguitati e il mondo cerca di nasconderlo.
Città del Vaticano (AsiaNews) - I cristiani "sono perseguitati, e il mondo cerca di nasconderlo. Chiedo al Signore, imploro il Signore per la pace in Pakistan". Sono le parole aggiunte a braccio da papa Francesco dopo la preghiera mariana dell'Angelus. Che il Papa aveva anticipato sottolineando come Dio "ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto! Ecco l'espressione più semplice che riassume tutto il Vangelo, tutta la fede, tutta la teologia: Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato. Così ci ama Dio". Con queste parole papa Francesco ha introdotto oggi la preghiera mariana dell'Angelus. Rivolgendo lo sguardo al Crocifisso, dice Francesco, "sentiamo dentro di noi l'amore di Dio". Questo amore, riprende il pontefice, "Dio lo dimostra anzitutto nella creazione, come proclama la liturgia, nella Preghiera eucaristica IV: 'Hai dato origine all'universo per effondere il tuo amore su tutte le tue creature e allietarle con gli splendori della tua luce'. All'origine del mondo c'è solo l'amore libero e gratuito del Padre. Sant'Ireneo, un santo dei primi secoli, scrive: «Dio non creò Adamo perché aveva bisogno dell'uomo, ma per avere qualcuno a cui donare i suoi benefici» (Adversus haereses, IV, 14, 1)". Così l'amore di Dio. "Così prosegue la Preghiera eucaristica IV: «E quando, per la sua disobbedienza, l'uomo perse la tua amicizia, tu non l'hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro». È venuto con la Sua misericordia. Come nella creazione, anche nelle tappe successive della storia della salvezza risalta la gratuità dell'amore di Dio: il Signore sceglie il suo popolo non perché se lo meriti, ma proprio perché è il più piccolo tra tutti i popoli. E quando venne 'la pienezza del tempo', nonostante gli uomini avessero più volte infranto l'alleanza, Dio, anziché abbandonarli, ha stretto con loro un vincolo nuovo, nel sangue di Gesù - il vincolo della nuova ed eterna alleanza - un vincolo che nulla potrà mai spezzare". San Paolo, riprende Francesco, "ci ricorda: «Dio, ricco di misericordia (mai dimenticarlo, è ricco di misericordia!), per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo» (Ef 2,4). La Croce di Cristo è la prova suprema della misericordia e dell'amore di Dio per noi: Gesù ci ha amati «sino alla fine» (Gv 13,1), cioè non solo fino all'ultimo istante della sua vita terrena, ma fino all'estremo limite dell'amore. Se nella creazione il Padre ci ha dato la prova del suo immenso amore donandoci la vita, nella passione del suo Figlio ci ha dato la prova delle prove: è venuto a soffrire e morire per noi. E questo per amore, così grande è la misericordia di Dio perché ci ama, ci perdona. Con la sua misericordia, Dio perdona tutto e Dio perdona sempre". Maria Madre di misericordia, è l'invocazione del Papa prima della preghiera mariana, "ci ponga nel cuore la certezza che siamo amati da Dio. Ci stia vicino nei momenti di difficoltà e ci doni i sentimenti del suo Figlio, perché il nostro itinerario quaresimale sia esperienza di perdono, di accoglienza e di carità". Subito dopo l'Angelus, il Papa dice a braccio: "Cari fratelli e sorelle, con dolore, con molto dolore ho appreso degli attentati terroristici di oggi contro due chiese nella città di Lahore in Pakistan, che hanno provocato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane, i cristiani sono perseguitati. I nostri fratelli versano il sangue soltanto perché sono cristiani. Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e le loro famiglie, chiedo dal Signore, imploro dal Signore fonte di ogni bene, il dono della pace, e la concordia per quel Paese. E che questa persecuzione contro i cristiani, che il mondo cerca di nascondere, finisca. E ci sia la pace". Dopo i saluti ai vari pellegrini provenienti da varie parti del mondo, il Papa ricorda anche le isole colpite dal tifone nel Pacifico: "Sono vicino alla popolazione di Vanuatu, nell'Oceano Pacifico, colpita da un forte ciclone. Prego per i defunti, per i feriti e i senza tetto. Ringrazio quanti si sono subito attivati per portare soccorsi e aiuti. A tutti auguro una buona domenica. Per favore non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!". |