http://www.zeitgeistitalia.org La strategia di lunga durata per il superamento dell’Islam coranico da parte dei padroni del progetto Bibbia L’Islam coranico(1) è uno dei piu grandi problemi di carattere cultorologico, per i padroni del progetto Bibbia. Le ragioni della gravità del problema è che la dottrina della politica globale, sulla base della quale si costruiscie la politica occidentale deriva da due disposizioni: • Una tesi che riguarda la superiorità degli ebrei rispetto agli altri esseri umani e tutti gli altri esseri sono obbligati ad essere rispettosamente tolleranti verso gli ebrei; • L’acquisizione del mondo con tutti i suoi abitanti e le loro proprietà sulla base del monopolio transnazionale sull'usura della corporazione mafiosa ebraica. Anche se queste disposizioni non vengono direttamente dichiarate, sono comunque applicate in un modo rigoroso per impostazione predefenita. Il Corano nega la dottrina della superiorità degli ebrei rispetto agli altri, e ha pure un divieto categorico sull’usura, la quale viene caratterizzata come una forma di satanismo. Anche se queste disposizioni non trovano la loro espressione nella pratica politica dei paesi musulmani, che si basano su di un concetto alternativo a quello della schiavitù biblica, e i musulmani stessi non se ne accorgono, comunque i padroni dell'Occidente sono consapevoli che il Corano, è una potenziale minaccia per la creazione del loro regime di potere globale. Questo fatto nutre la volontà di spingere l’Islam nel passato storico. Uno degli scenari, per la risoluzione del “problema Islam” per i boss dell’occidente, sono le multiple iniziative: 1. Creazione di un Califfato, nel quale devono entrare, se non tutti, al meno la maggior parte delle persone, per le quali l'Islam, nella sua forma storica, è la religione tradizionale. 2. Il Califfato dara l’inizio alla guerra mondiale con lo scopo di sradicare il liberalismo miscredente occidentale e delle religioni degli infedeli, impiantando i rituali dell'Islam in qualita di Religione globale dell'umanità. 3. A secondo del corso e dell'esito della Guerra emeregeranno diverse opzioni possibili: • 3.1. Se vinceranno gli stati d'Occidente, il Corano sarà destinato a fare la stessa fine del "Mein Kampf" e i Paesi del'Islam tradizionale subirànno la deislamizzazione, proprio come è sucesso nel XX° secolo, con entrambi gli Stati tedeschi, dopo La seconda guerra mondiale quando è stata imposta l’omologazione al sistema politico dominante. • 3.2. Se vincera il Califfato, i rituali dell'Islam diverranno una norma di condotta obbligatoria per tutti gli abitanti del Califfato globale emerso. La folla dei quali, senza la conoscenza della lingua araba, e non potendo leggere il Corano, vivrà sotto la direzione dei mullah. La speranza per la possibilità di condurre un tale metodo di governo si estenderà a tutti i paesi musulmani. Anche nei paesi nei quali domina la lingua araba, la maggioranza della popolazione che dichiara di essere musulmana adoreranno/venereranno il tappeto di preghiera, senza confrontare la loro vita e il Corano, il loro modo di vita e gli ideali (i sogni), sono molto lontani dal testamento Coranico sulla costruzione del regno di Dio sulla Terra, che deve eliminare la tirannia di alcune persone rispetto ad altri. I Mullah, una corporazione professionale di ideologi, che interpretano la vita facendo riferimento al Corano, con particolare attenzione agli interessi dei loro padroni dietro le quinte: più o meno come fecero i talebani in Afghanistan e come sta facendo il clero musulmano in tutti i paesi. Nella fase successiva, quando tutto il potere dei mullah verrà odiato, in coseguenza dell’ossesione per i riti e dell'incapacità di identificare e risolvere i problemi reali nella vita delle società (2), verrà fomentata la rivolta mondiale anti-islamica con la liberazione dal potere dei mullah e, come nella sezione 3.1 la deislamzazione, la rimozione del Corano dall’accesso al pubblico ad eccezione delle librerie specializzate, in modo che il corano possa essere citato e studiato solo da storici molto affidabili, capaci di mostrare ai lettori tutto il male dal quale sono stati salvati. Il fatto che il Corano e l'Islam nella seconda metà del XX° secolo sono già diventati bersaglio di deliberata calunnia e diffamazione, così come i filistei. L’Occidente ignaro, ha delle cose più importanti da fare, invece che prendere il Corano e leggerlo attentamente come un messaggio indirizzato a lui personalmente, e di paragonare le cose scritte nel Corano con le cose della vita reale, per scoprire la calunnia apostata dei musulmani dal testamento Coranico. Ora viene deliberatamente effettuata la prima fase delle iniziative multiple. Nel corso della prima fase: • Quei regimi del mondo islamico, che rimangono fedeli al tradizionalismo islamico e non mostrano aggressività nei confronti dei vicini che professano una fede diversa, vengono esposti a pressione da parte di forze fondamentaliste radicali pseudo islamiche; • Al di fuori dell'area di distribuzione della cultura musulmana si sta creando deliberatamente l’immagine del nemico, il ruolo, che viene assegnato agli stessi fondamentalisti radicali pseudo islamici, che agitano i regimi dei musulmani tradizionalisti, e mostrano aggressività verso coloro che professano una fede diversa. Per risolvere questi problemi serve il terrorismo globale sotto la bandiera di Al Qaeda e la “lotta” dell’Occidente contro di esso, che si svolgerà in tal modo che nel mondo dell'Islam, la cosidetta "lotta" apparirà come un'aggressione dell'Occidente. Quest'ultimo crea nel mondo dell'Islam la comparsa dei fondamentalisti radicali pseudo islamici. In questo scenario, sono coinvolti quasi tutti i paesi tradizionalmente musulmani. Dall'Afghanistan, parte il flusso di droga, che si usa come mezzo per incitare l'odio verso l'Islam fuori dell'area della cultura musulmana. Pertanto, in assenza di una politica di assistenza all'Afghanistan nella ricostruzione della sua economia per la produzione di diversi prodotti d'esportazione oltre alla droga, tutto il risentimento dei mass media occidentali e russi sul traffico di droga dall'Afghanistan, è solo un mezzo per fomentare umori anti-islamici nei paesi in cui l'abuso di droga è in crescita. Dal Pakistan, governato da un instabile regime del tradizionalismo musulmano, viene richiesta la dispersione/fuga di tecnologia nucleare negli altri paesi musulmani. Dall’Iran, la creazione di missili nucleari. Ciò significa che la politica occidentale verso il Pakistan e l'Iran cerca di garantire che il presunto Califfato, in origine debba essere una potenza nucleare, e in tutto il resto del mondo dovrà apparire come una imminente reale minaccia per lo sviluppo di tutti. Anche se il potenziale nucleare del Califfato non dovesse svilupparsi a tal punto da poter causare gravi danni all'Occidente, deve comunque essere sufficientemente sviluppato per dare una ragione alla guerra di coalizione dei paesi occidentali contro il Califfato, ad esempio attacchi singoli con missili nucleari di vari paesi, o almeno di Israele. Il Califfato dev’essere necessariamente odioso verso lo stato giudaico, in modo da poter essere considerato come il continuatore del Terzo Reich. Dall’Arabia Saudita e dai regni petroliferi sulle rive del Golfo Persico, sono necessari i finanziamenti ai Fratelli Musulmani che lavorano per l'istituzione del Califfato. Dall'Iraq, la radicalizzazione dell’odio anti-occidentale farà in modo che, dopo il ritiro delle truppe di NATO, Babilon possa diventare la capitale del Califfato, e lo scenario di lotta dell'Occidente contro il Califfato verrebbe inserito nella narrazione delle balle bibliche dell’Armageddon, come luogo dell'ultima battaglia del bene (l'Occidente) contro il male (la civiltà islamica). Se riguardiamo questo scenario, l'URSS ha inviato le sue truppe in Afghanistan (19791989), in risposta alla prima, delle primissime fasi di questo scenario. Fino ad ora la politica post-sovietica russa, i Dipartimenti politici del'educazione, i suoi media e i film di propaganda, stavano nello stesso corso storico ideale: la linea occidentale che mostra l'Islam come il male mondiale è presente nella televisione russa, e nella scrittura della fratellanza giornalistica. Per la popolazione musulmana l’identificazione del male con l’Islam appare come una diffamazione, e non contribuisce all'unità della società multinazionale russa, in particolare dopo il collasso dei piani di sviluppo socio-economico del regime in Russia, a causa della crisi finanziaria globale del 2008 e degli anni successivi. In una delle opzioni sopra descritte delle “multiple iniziative”, nel corso del processo di integrazione del Califfato, la Russia è soggetta allo smembramento dai popoli che professano l'Islam. Se non riusciranno a fare questo, allora in un altro scenario la Russia sarà una delle prime vittime dell’aggressione da parte del Califfato, e la piazza principale nella guerra dell'Occidente civilizzato contro la barbarie del Califfato. Il clero dell'Islam tradizionale, con il Corano e con i suoi riti, si è dissociato da Dio, dai problemi delle persone e delle società, e vive degli interessi dell’immediato e momentaneo egoismo personale, e a causa di questo non è impegnato nell’analisi politica su scala globale. Di conseguenza, non vede questo scenario, e non lo ritiene come un'integrità funzionale costruita appropriatamente; e anche se qualcuno vede questo scenario, la soddisfazione delle esigenze del loro egoismo momentaneo è più importante del lavoro altruistico ora diretto verso la prevenzione delle calamità, il cui potenziale viene deliberatamente creato e sostenuto da altri per diversi decenni. Per questo motivo, l'Islam tradizionale non è in grado di sviluppare uno scenario più efficace della politica globale, in alternativa allo scenario sopra descritto, per non essere coinvolto in uno scenario anti-islamico. Quelli che stanno alla guida delle altre fedi intrinsecamente, sono essi stessi fedeli ai rituali come lo sono i leaders dei Musulmani, e quindi tutto ciò che è scritto sopra a proposito dell'incapacità dei religiosi tradizionalisti di sviluppare e implementare uno scenario alternativo, è rivolto anche a loro. Invece, coloro che sono convinti che i cristiani, lavorano alla dottrina biblica di conquista dell’intero mondo sulla base del monopolio ebraico sull'usura. Per 1600 anni dall'esistenza della cristianità, dopo il Concilio di Nicea, non hanno potuto sviluppare la loro dottrina politica globale, in quanto essi non potevano dichiararsi come satanisti, per i comandamenti razzialmente usurari del Vecchio Testamento (3). L’incapacità degli stati (sia musulmani che occidentali) coinvolti nella realizzazione dello scenario descritto, a spezzare questa catena di eventi, porta al fatto che quest’ultimo può essere interrotto solo dall’iniziativa di persone, individui singoli e organizzazioni pubbliche (sia quelli che sono già giuridicamente registrati e sia quelli che non ritengono necessario di documentare la propria attività). Nel conflitto di civiltà, sulla realizzazione del quale, viene illustrato lo scenario delle iniziative multiple sopra descritto, non esiste una parte che abbia ragione, che sia nel giusto. Evitare il conflitto basato sull’approccio che tutti viviamo pacificamente basandoci sulle nostre credenze tradizionali senza interferire negli affari delle altre culture, non possibile per due motivi: • Le norme di organizzazione sociale e dell'etica insita nelle culture tradizionali, non coincidono in tutto, e su alcune questioni, sono invece, obiettivamente, in conflitto; • Nel mondo ci sono delle forze politiche transnazionali, che raggiungono i loro obiettivi creando conflitti sulla base di attualizzazioni artificiali delle contraddizioni obiettivamente insite nelle culture tradizionali. La base ideologica per impedire lo svolgimento dello scenario delle iniziative multiple può essere solo il riconoscimento del fatto che l'essenza sociologica di tutte le Rivelazioni, che ha dato il via a tutte le cosiddette religioni "abramitiche", è l'idea di costruzione del regno di Dio sulla Terra, con gli sforzi delle persone stesse, che sono guidate da Dio. In questo regno nessuno potrà essere schiavo di un altro, nessuno opprimerrà e tiranneggerà gli altri, e tutti vivranno nella libertà, padroneggiando il loro potenziale di sviluppo personale, basato su un dialogo con Dio attraverso la vita. L'attuazione di questa idea: • Rinviata a tempo indeterminato in un futuro lontano, nel giudaismo • Viene respinta come eresia, nel cristianesimo • Non viene considerata rilevante, nel’Islam storico • E’ obiettivamente impossibile sulla base di credenze ateistica, nel marxismo (4). Tuttavia, l'idea della costruzione del Regno di Dio sulla Terra, con gli sforzi delle persone stesse, le quali si trovano guidate da Dio, è l'unica idea il cui impegno e la cui diffusione nelle società con diverse culture, può placare il potenziale dello scenario di multiple iniziative sopra descritto, il quale porta al conflitto con lo scopo di spingere il Corano nel passato storico dell'umanità. Il problemi e le diaspore di Iran, Afghanistan, Iraq e di tutti gli altri paesi aderenti al'Islam storico, possono essere risolti solo in un modo costruttivo attraverso le iniziative delle persone che intendono istituire il regno di Dio sulla Terra. 12 febbraio 2010 Note 1 - La differenza tra l’islam Coranico e l’Islam storico è la stessa come la differenza tra insegnamenti di Gesù Cristo e il cristianesimo storico. La spiegazione di questa affermazione si trova nel lavoro di Predittore Interno dell URSS “Maestro e Margherita: inno al demonismo o l’evangile della fede senza testamenti” (il lavoro sovranominato non è ancora tradotto sulla lingua italiana) 2. - In confermazione di questo - gli ultimi secoli di storia dei paesi musulmani, sono rimasti indietro all'Occidente nella scienza e tecnologia e non sono stati in grado di elaborare alternative più efficaci e interessanti al lo stile di vita occidentale. 3. - Deuternomio 15:6, Deuternomio 23:19, Deuternomio 23:20, Deuternomio 28:12-14, Isaia 60:10-12 4. - La spiegazione di questa affermazione si trova nel lavoro di Predittore Interno dell URSS “Maestro e Margherita: inno al demonismo o l’evangile della fede senza testamenti” (il lavoro sovranominato non è ancora tradotto sulla lingua italiana)
|
top |