Anticorpi.info 15 marzo 2010
Controinformazione, Istigazione, Strumentalizzazione di Viator
I più attenti tra coloro i quali abbiano avuto modo di vedere l'ultimo documentario ad opera di Michael Moore: Capitalism, a Love Story si saranno soffermati a fare alcune riflessioni in merito alla controinformazione. In primo luogo suona bizzarro che un'opera di questo genere sia stata co-prodotta dalla Paramount, le cui fortune sono dipese dopotutto dallo stesso sistema che Moore critica ferocemente nel film.
In una precedente opera l'autore ha cercato di spiegare come le sue sponsorizzazioni 'sistemiche' incarnino una sorta di corto circuito che avrebbe luogo tra le esigenze commerciali delle case di produzione ed i temi trattati nei documentari scomodi. Spiegazione poco plausibile. Grandi case di produzione come la Paramount potrebbero sopravvivere senza gli introiti derivanti dai film di Michael Moore, film avversi all'establishment di cui - più o meno direttamente - esse stesse fanno parte.
In secondo luogo gli spettatori avranno notato quante volte nel film si faccia riferimento alla rivolta, alla lotta, alla rivalsa popolare. Personalmente in alcuni frangenti non ho potuto fare a meno di pensare ad un'autentica istigazione alla sommossa violenta.
Quanto detto mi consente di introdurre un interrogativo che mi rimbalza in testa fin da quando mi sono unito al movimento della cultura non allineata. Perché il sistema tolleri la Controinformazione
1) E' credibile la diffusa convinzione per cui il web sarebbe troppo esteso e articolato per essere controllato dagli apparati sistemici?
2) E' normale che nel giro di pochi anni abbia avuto luogo una così abbondante fuga di segreti, talmente nutrita da ispirare decine di film e documentari ed infervorare migliaia di attivisti in tutto il mondo?
3) Siamo proprio certi che i burattinai lascino diffondersi una tale spropositata mole di informazioni per mera impotenza e incapacità?
4) Come motivare la condotta dell'ultima generazione di governanti, talmente incurante di preservare le 'apparenze' nell'attuazione dei loro discutibili propositi da suscitare reazioni di pessimismo, insofferenza ed odio persino nei cittadini più moderati?
Per incominciare a trattare questi interrogativi vado a ripescare un interessante articolo apparso cinque anni fa sul sito Disinformazione. L'articolo si intitola Terrore a Londra: Una Prospettiva Spirituale, ed è firmato dallo studioso ed ex agente dei servizi, Fausto Carotenuto.
Dice Carotenuto: "L’opinione pubblica occidentale è in questo momento fondamentalmente divisa in tre atteggiamenti: - quelli che ancora 'si bevono' le panzane e le manipolazioni dei grandi poteri, e che quindi sono direttamente manipolabili verso l’odio dell’Islam, del diverso, verso la guerra. Con loro il gioco grossolano è facile. Sono in rapida diminuzione, ma purtroppo sono la maggioranza. Il potere si appoggia ancora in modo notevole sulla sollecitazione e sullo sfruttamento diretto dei sentimenti egoistici e privi di amore di questo settore della gente occidentale. - quelli che non si fanno più manipolare facilmente e direttamente, ma hanno assunto un atteggiamento passivo, di 'disinteresse' per queste vicende, per ciò che avviene ai livelli di potere, per i fatti del mondo. Anche questo atteggiamento deriva dall’egoismo e dalla mancanza di amore, e facilita il compito dei vari poteri: non costituisce un fattore in gioco, ma una massa di manovra 'astensionista.' Che, nei meccanismi di manipolazione dei sistemi democratici, è facilmente usata o spinta nelle direzioni volute sottoponendola di tanto in tanto a determinati 'shock', come quello delle bombe terroriste. - quelli che non se la bevono più e stanno risvegliando la propria coscienza. Sono in rapidissima espansione, soprattutto nelle giovani generazioni: movimenti verdi, no global, new age, sono alcune delle espressioni, in parte ancora confuse, di questa insopprimibile spinta della coscienza… Qui il potere si trova in grande difficoltà. Proprio per questo gli strateghi del male hanno studiato - e da anni stanno applicando - una strategia volta proprio a condizionare e deviare le coscienze di questa nuova ondata di 'persone che non se la bevono più.' E’ una strategia molto sottile e fino ad ora molto efficace. Vediamo in cosa consiste: Quello che conta per le forze oscure è che la coscienza dell’uomo non cresca: per crescere serve un pensiero libero spinto da sentimenti d’amore. Quindi in effetti a queste forze non importa tanto con chi noi ce la prendiamo, cosa pensiamo: quello che per loro è già un ottimo risultato è che nel nostro cuore il nostro impulso d’amore verso la crescita nostra e degli altri venga deviato e bloccato. E allora stanno facendo di tutto per fornire all’umanità che si sta svegliando tanti motivi per odiare. Non importa se nel farlo odiamo proprio gli uomini delle loro strutture di potere: quelli sono dei fazzoletti 'usa e getta'… e poi sono ben pagati e ripagati anche per questo… E allora sono quegli stessi circuiti oscuri che ci forniscono puntualmente un numero sufficiente di informazioni - perfino informazioni segretissime - purché coltiviamo la rabbia, il risentimento per i 'cattivi' che rovinano il mondo, ed in tal modo entriamo nei buchi neri così accuratamente creati nella rete dell’umanità…" Tali argomentazioni possono non essere condivise (personalmente le condivido in parte, avendo opinioni non del tutto compatibili a quelle di Carotenuto) ma hanno il merito di fornirci un nuovo punto di vista circa il proliferare della controinformazione e la sua possibile strumentalizzazione da parte di un sistema che ha spesso dato prova di ineguagliabile cinismo e machiavellismo.
Per aggiungere altra carne al fuoco tornerò con la memoria all'anno 2000 ed al famoso caso del sedicente crononauta John Titor.
Ciò che mi preme sottolineare in questa sede sono le informazioni politiche che Titor confidò a tutti coloro i quali gli chiesero ragguagli sul possibile futuro che li attendeva. Ebbene - dopo avere ventilato la possibilità che le linee temporali sarebbero potute discostarsi anche radicalmente - Titor affermò che nei primi anni del Ventunesimo Secolo della sua linea temporale avesse avuto luogo una vera e propria guerra civile causata dall'indigenza popolare e dalla politica repressiva attuata dal governo USA. Parlò di una Terza Guerra Mondiale e dei due decenni di recupero dalla devastazione. Si soffermò addirittura a stilare una sorta di decalogo di sopravvivenza per tutti coloro i quali si fossero voluti trovare "preparati" di fronte alla catastrofe.
Autentica o fasulla che fosse (personalmente propenderei per la seconda opzione), la storia di Titor fece il giro del mondo e riuscì ad attirare l'attenzione di milioni di persone entrando a far parte, per un verso o per l'altro, dell'inconscio collettivo. Ed anche grazie ad essa, conseguenzialmente, trovò sempre più spazio nell'inconscio collettivo il concetto di una società in predicato di esplodere in una serie di gravissimi conflitti.
Ritornando al campo cinematografico, credo sia utile citare il film V per Vendetta, realizzato nel 2005 da James Teigue con la collaborazione dei Wachoski Bros (quelli di Matrix), in cui il cittadino viene istigato alla rivolta violenta.
Non dimentichiamo, infine, le modalità ed i motivi che hanno condotto l'intero mondo occidentale alla attuale feroce crisi economica. Una finanza degenerata che dopo aver condotto sul lastrico milioni di cittadini in tutto il mondo, ha richiesto ed ottenuto il supporto economico dei governi che in teoria avrebbero dovuto rappresentare proprio i cittadini defraudati di cui sopra. Suona come una provocazione, non è vero? Così come da molti anni ormai suoni dichiaratamente antisociale, antidemocratica e provocatoria praticamente qualsiasi linea politica adottata dai governi contemporanei.
Ebbene, che tipo di quadro emerge se si pongono in correlazione tutti i dati elencati in questo post, magari integrandoli con altre informazioni reperite individualmente?
Ciò che personalmente temo è che il sistema stia alimentando e strumentalizzando la controinformazione per istigare una reazione da parte della base sociale, una reazione violenta capace di giustificare l'adozione di contromisure altrettanto violente e radicali che costituiscano un ulteriore giro di vite sulla repressione delle libertà individuali.
Spesso - visitando blog di controinformazione - mi succede di leggere post colmi di odio (verso la politica, la chiesa, la finanza e perfino verso le vittime 'addormentate' del sistema) contornati da commenti altrettanto rancorosi e smaniosi di passare alle vie di fatto. Altrettanto spesso mi capita di vedere videoclip pieni di contenuti interessanti, intorbidati da improvvide istigazioni all'odio.
In conclusione, spero che chi si occupi di controinformazione diriga una parte del suo impegno nello scoraggiare l'odio e la violenza in ogni sua forma, da quella materiale a quella verbale. Come sappiamo esistono migliaia di modi per contrastare l'agenda degli psicopatici stanziati in cima alla piramide: dal boicottaggio alla disobbedienza civile, alla disconnessione parziale o totale. I peggiori ritengo siano quelli che contemplino uno scontro violento, dato che in sostanza non fanno che fornire un assist a chi progetta di instaurare uno stato di polizia, e rinnovare nella coscienza collettiva la mentalità che ci ha condotti alla situazione che stiamo vivendo.
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