Corriere della Sera - Pagina 24

3 giugno 1992

 

 

Confronto tra manager italiani e britannici a bordo del panfilo della regina Elisabetta

 

A bordo del "Britannia": un centinaio di manager pubblici e banchieri tra cui i presidenti di ENI, INA, AGIP, SNAM, ALENIA e BANCO AMBROSIANO, alti funzionari dello Stato e l'ex ministro del Tesoro Nino Andreatta per spiegare agli inglesi come impossessarsi di una parte dei 100 mila miliardi derivanti dalle privatizzazioni. Presente anche Peter Baring, presidente della gloriosa banca Baring, che nel 1881 organizzò il primo prestito allo Stato italiano!

 

Inglesi in cattedra: "Privatizzazioni? Fate come noi"

di Gaggi Massimo

 

Da bordo del "Britannia"  

Atto primo: un centinaio di manager pubblici e banchieri tra cui i presidenti di Eni, Ina, Agip, Snam, Alenia e Banco Ambrosiano, alti funzionari dello Stato e l' ex ministro del Tesoro Nino Andreatta ascoltano disciplinatamente una raffica di relazioni di esponenti di alcune delle maggiori banche d' affari, societa' di consulenza e law firm inglesi che illustrano in dettaglio condizioni, procedure e tecnicalita' delle privatizzazioni british style. Peter Baring, presidente della gloriosa banca Baring (nel 1881 organizzo' il primo prestito in sterline per lo Stato italiano che avrebbe poi consentito di agganciare la lira al gold standard), si affanna a spiegare come il nostro Paese abbia davanti una doppia sfida: quella di privatizzare e quella di creare un mercato per le aziende liquidate dallo Stato. Nel resto d' Occidente il piu' e' ormai fatto. L' Italia, invece, e' ancora ai primi passi e i consulenti della City sperano di ritagliarsi una bella fetta di una torta valutata in 100 mila miliardi di lire. Per questo hanno approfittato dell' ospitalita' della Regina Elisabetta per incontrare i nostri manager a bordo del Britannia, lo yacht di Sua Maesta' . Atto secondo: tocca ai relatori italiani . il presidente dell' Ina Lorenzo Pallesi e il consigliere della Confindustria Mario Baldassarri . infrangere i sogni dei banchieri inglesi: "L' Italia e' lontana da un vero processo di privatizzazioni per ragioni culturali, di sistema politico e di specificita' delle aziende da cedere", spiega Pallesi. Si puo' prendere sul serio un governo che pensa di portare i privati in una gestione assicurativa come quella della Sace che l' anno scorso ha perso 1.800 miliardi? "Per privatizzare . incalza Baldassarri . servono 4 condizioni: una forte volonta' politica; un contesto sociale favorevole; un quadro legislativo chiaro; un ufficio centrale del governo che coordini tutto il processo di privatizzazioni. Da noi oggi non se ne verifica nemmeno una". Gli inglesi ringraziano la controparte per questa "iniezione di realismo", si autodefiniscono, con una buona dose di ironia "londinesi un po' naif in visita in Italia". Poi tutti sul ponte a fare i turisti: esibizione della fregata Battleaxe, pranzo a base di mousse di scampi e costolette d' agnello alla menta; infine su e giu' per le passerelle a vedere la sala macchine e gli appartamenti reali. Poi tutti a casa. A mani vuote? Non proprio: in apertura del simposio il direttore generale del Tesoro Mario Draghi aveva spiegato che il processo di privatizzazione incontra molte difficolta' , ma almeno in parte verra' realizzato. E, anche se non verranno ceduti interi enti, alcune societa' arriveranno sul mercato. Il presidente dell' Eni Cagliari ha spiegato che le perizie su Agip e Snam sono quasi pronte: la quotazione e' attesa per l' autunno e l' ente petrolchimico spera di incassare 2 mila miliardi. Non sara' l' albero della cuccagna ma, a scuoterla, la quercia delle Partecipazioni statali puo' ancora dare un bel po' di ghiande. 

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