http://chiesa.espresso.repubblica.it/ 14.7.2008
Clodovis e Leonardo Boff, fratelli separati di Sandro Magister
La teologia della liberazione che una volta li univa, ora li divide. Il primo la critica a fondo ed è passato nel campo di Ratzinger, mentre il secondo continua a difenderla e si sente tradito. Sotto i testi integrali della disputa
ROMA, 14 luglio 2008 – Il primo colpo è di alcuni mesi fa. Ed è un articolo pubblicato su una rivista teologica del Brasile da una celebrità della teologia latinoamericana: Clodovis Boff (nella foto).
Ma è il secondo colpo che è rimbombato di più. Ed è l'aspra replica all'articolo di Clodovis Boff scritta dall'ancor più celebre suo fratello: Leonardo.
Le vie dei due fratelli si sono separate e scontrate proprio su ciò che prima le teneva unite: la teologia della liberazione.
Col suo saggio pubblicato lo scorso autunno sulla "Revista Eclesiástica Brasileira" (curata dai francescani del Brasile e diretta dal 1972 al 1986 proprio da suo fratello Leonardo), Clodovis Boff ha rotto con questa corrente teologica, o meglio, con "l'errore di principio" su cui a suo giudizio si fonda.
Leonardo Boff, invece, nella sua replica diffusa a fine maggio, resta fermissimo sul medesimo principio: "Dal momento che Dio si è fatto uomo-povero, l'uomo-povero diventa la misura di tutte le cose".
Leonardo Boff si autodefinisce oggi "theologus peregrinus", senza fissa dimora. È stato estromesso dall'insegnamento nelle facoltà di teologia cattoliche da una sentenza del 1985 della congregazione per la dottrina della fede, causata principalmente dal suo libro "Chiesa: carisma e potere. Saggio di ecclesiologia militante". Ha lasciato l'abito francescano e si è sposato. Vive a Petrópolis, nello stato di Rio de Janeiro.
Clodovis Boff appartiene invece tuttora ai Servi di Maria. Vive a Curitiba, nello stato del Paraná, e insegna nella Pontificia Università Cattolica della città. Non è stato mai processato dalla congregazione per la dottrina della fede, ma negli anni Ottanta perse la cattedra nella Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro e gli fu impedito di insegnare al "Marianum", la facoltà teologica del suo ordine, a Roma.
Il fratello Leonardo lo ricorda così, negli anni in cui era fervido fautore della teologia della liberazione: "Passava metà dell'anno tra le comunità di base, offrendo corsi popolari, scendendo e risalendo i fiumi per visitare i popoli della foresta, e dedicava l'altra metà dell'anno all'insegnamento e alla produzione teorica nell'università di Rio".
Oggi invece, sempre a giudizio di Leonardo, Clodovis è passato anima e corpo a sostenere "con ottimismo ingenuo ed entusiasmo giovanile" la linea dettata dai vescovi latinoamericani nella loro conferenza continentale tenuta in Brasile ad Aparecida, nel maggio del 2007, e inaugurata da Benedetto XVI in persona.
Curiosamente, proprio colui che subentrò a Clodovis Boff sulla cattedra di teologia a Rio, l'italiano Filippo Santoro, oggi vescovo di Petrópolis e appartenente a Comunione e Liberazione, è lo stesso che ha più ispirato e seguito la sua "conversione", durata qualche anno e infine sfociata nel saggio pubblicato sulla "Revista Eclesiástica Brasileira".
Al suo apparire, questo saggio di Clodovis Boff ebbe una forte eco soltanto in Brasile. Ma quando, lo scorso maggio, il fratello Leonardo diffuse la sua replica, la disputa rimbombò in tutto il mondo.
A Roma, il quotidiano della conferenza episcopale italiana "Avvenire" ha dato la notizia dello scontro tra i due celebri fratelli in una breve nota, a fine giugno. Ma è stata soprattutto l'agenzia cattolica progressista "Adista" a dare rilievo alla cosa, in ripetuti servizi.
In due altre pagine di www.chiesa trovi riprodotti per intero, nella lingua originale portoghese, sia il saggio di Clodovis Boff che la replica di Leonardo.
Qui di seguito hai i titoli, gli inizi, i link e un breve sommario dei due testi:
1. Teologia da Libertação e volta ao fundamento por Fr. Dr. Clodovis M. Boff, OSM
Queremos aqui, numa primeira parte, fazer um questionamento de fundo da Teologia da Libertação. A intenção não é desqualificar a TdL, mas, antes, defini-la de modo mais claro e refundá-la sobre bases originárias...
Nel prima parte del saggio, Clodovis Boff critica il fondamento su cui si basa la teologia della liberazione, non quella teorica, ma quella "realmente esistente".
A suo giudizio, l'errore "fatale" in cui essa incorre è di collocare il povero come “primo principio operativo della teologia”, sostituendolo a Dio e a Gesù Cristo.
E spiega:
"Da questo errore di principio possono derivare solo effetti funesti. [...] Quando il povero acquista lo statuto di 'primum' epistemologico, cosa avviene con la fede e la sua dottrina a livello di teologia e anche di pastorale? [...] Il risultato inevitabile è la politicizzazione della fede, la sua riduzione a strumento per la liberazione sociale".
Le conseguenze sono gravi anche per la vita della Chiesa:
"La 'pastorale della liberazione' diventa un braccio fra tanti del 'movimento popolare'. La Chiesa si fa simile a una ONG e così si svuota anche fisicamente: perde operatori, militanti e fedeli. Quelli 'di fuori' provano scarsa attrazione per una 'Chiesa della liberazione', poiché, per la militanza, dispongono già delle ONG, mentre per l’esperienza religiosa hanno bisogno di molto più che una semplice liberazione sociale. Inoltre, per il fatto di non percepire l’estensione e la rilevanza sociale dell’attuale inquietudine spirituale, la teologia della liberazione si mostra culturalmente miope e storicamente anacronistica, ossia alienata dal suo tempo".
Nella seconda parte del saggio, l'autore mostra come la teologia della liberazione può "salvarsi" con i suoi frutti positivi solo tornando al suo fondamento originario. Che trova nel documento finale della conferenza di Aparecida.
Tale documento – scrive – è la "limpida dimostrazione" di come è possibile coniugare correttamente la fede all'azione liberatrice. A differenza della teologia della liberazione, che “parte dal povero e incontra Cristo”, Aparecida “parte da Cristo e incontra il povero”, avendo ben chiaro che “il principio-Cristo include sempre il povero senza che il principio-povero includa necessariamente Cristo. [...] La fonte originaria della teologia non è altro che la fede in Cristo".
2. Pelos pobres, contra a estreiteza do método por Leonardo Boff
Clodovis Boff acumulou muitos méritos no âmbito da Teologia da Libertação. Produziu uma reflexão de fôlego sobre o método da teologia, sobre a eclesiologia das comunidades eclesiais de base...
Nella sua replica, Leonardo Boff respinge la tesi sostenuta dal fratello Clodovis come "sbagliata, teologicamente erronea e pastoralmente dannosa". Essa infatti, scrive, "corre il rischio di condannare la Chiesa e la teologia all’irrilevanza storica e alla sterilità pastorale".
A giudizio del fratello, la tesi di Clodovis va rovesciata:
"Non è vero che la teologia della liberazione sostituisca Dio e Cristo con il povero. [...] È stato Cristo che ha voluto identificarsi con i poveri. Il luogo del povero è un luogo privilegiato di incontro con il Signore. Chi incontra il povero incontra infallibilmente Cristo, ancora nella forma del crocifisso, che chiede di essere deposto dalla croce e resuscitato".
E quanto alle conseguenze dell'attacco portato da Clodovis contro la teologia della liberazione, Leonardo Boff scrive:
"Il mio sospetto è che le critiche avanzate da Clodovis forniscano alle autorità ecclesiastiche locali e romane le armi per condannarla nuovamente e, chissà, bandirla definitivamente dallo spazio ecclesiale. Poiché le critiche devastanti provengono dall’interno, da uno dei suoi più noti espositori, esse possono prestarsi a questo gioco infelice. [...] La sua posizione è musica per le orecchie di quanti, lontani dal mondo e dalla sofferenza dei poveri, hanno in abominio questa teologia. Rafforza il tentativo di coloro che nella società e in settori del Vaticano la vogliono morta o impediscono che venga studiata o proibiscono che sia un riferimento per la pratica pastorale con i poveri e gli emarginati".
Leonardo Boff concede che l'intenzione del fratello non è di rifiutare in blocco la teologia della liberazione ma di "ricollocarla nei suoi fondamenti originari, poiché solo così potrà essere salva”.
Ma aggiunge: "È un'intenzione che per me equivale a dire: Fratello mio, io ti pugnalo al cuore, ma stai tranquillo, è per la tua salvezza”.
La rivista su cui Clodovis Boff ha pubblicato il suo saggio:
> Revista Eclesiástica Brasileira
E il sito web sul quale Leonardo Boff ha pubblicato la sua replica, il 27 maggio 2008:
> Instituto Humanitas Unisinos
In un paragrafo iniziale del suo saggio, Clodovis Boff cita un famoso teologo della liberazione, il gesuita Jon Sobrino, recentemente inquisito dalla congregazione per la dottrina della fede.
E lo cita proprio per mostrare l'equivocità del linguaggio "liberazionista":
"Jon Sobrino parla dei poveri come l’istanza che dà la 'direzione fondamentale' alla fede e come il suo 'luogo più decisivo' Con ogni evidenza, questi due aggettivi, 'fondamentale' e 'decisivo', sono messi lì senza attenzione. Perché non spettano, in assoluto, ai poveri, ma alla 'fede apostolica trasmessa dalla Chiesa', come ricorda, in modo pertinente, la notificazione romana, mettendo in discussione certi punti della cristologia del citato teologo".
In un commento pubblicato l'8 giugno sullo stesso sito web che ha diffuso la replica di Leonardo Boff un altro teologo della liberazione brasiliano, padre Érico Hammes, ha riferito di un Jon Sobrino "profondamente rattristato" dall'esplicita approvazione data da Clodovis Boff alla condanna vaticana di alcune sue tesi:
La notificazione vaticana contro Sobrino:
> "A seguito di un primo esame dei volumi..."
E il servizio di www.chiesa sul suo caso:
> La sentenza sul teologo Jon Sobrino ha di mira un intero continente (20.3.2007)
L'istruzione del 1984 della congregazione per la dottrina della fede sulla teologia della liberazione, disponibile nel sito del Vaticano solo in inglese:
> Instruction on certain aspects of the "theology of liberation"
E quella del 1986, anch'essa solo in inglese:
> Instruction on Christian freedom and liberation
Il documento finale della V conferenza generale dell'episcopato dell'America latina e dei Caraibi, tenuta in Brasile, ad Aparecida, il 13-31 maggio 2007:
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