Una Guida Bibliografica Ragionata al Femminismo degli Anni Settanta Dal sito della casa editrice Luciana Tufani Editrice, www.tufani.it, riprendiamo i seguenti materiali di presentazione del libro a cura del Centro studi e documentazione Pensiero femminile, Cento titoli. Guida ragionata al femminismo degli anni Settanta (testo purtroppo da tempo esaurito, e che sarebbe utile ristampare). Segnaliamo che le brevi schede biobibliografiche delle curatrici e delle collaboratrici risalgono ad alcuni anni fa. Centro studi e documentazione pensiero femminile, Cento titoli. Guida ragionata al femminismo degli anni Settanta, Luciana Tufani Editrice, Ferrara 1998, pp. 342, euro 16,50. Tutto quello che avreste voluto sapere sul femminismo e non avete mai osato chiedere, visto non attraverso le immagini dei media - per la verita' pochissimo fedeli - ma partendo dagli scritti delle protagoniste. Una possibilita', per chi e' nata/o proprio negli anni in cui il femminismo faceva la sua rivoluzione, di avere informazioni affidabili e riflessioni di esperte. Cento titoli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia delle donne, 56 autrici che hanno lavorato per selezionarli, discuterli e farne una scheda critica che al testo trattato aggiunge sempre qualcosa: se non altro in termini di attualita', ma il piu' delle volte evolvendo in modo creativo idee che gia' in partenza erano connotate da una forte originalita'. La convinzione che ha guidato questo lavoro e' stata fin da principio quella della sua unicita', accompagnata da quella della sua necessita'. La difficolta' di orientarsi per la ricercatrice neofita nell'abbondante produzione di scritti del femminismo e la grave insufficienza che caratterizza in proposito le biblioteche tradizionali si sono imposte da subito come problemi generalizzati. Questo libro vuol essere la risposta: una guida, una mappa, un vademecum, una bussola, un aiuto indispensabile per chi vuole conoscere il pensiero delle donne negli anni Settanta. Perche' proprio questo decennio (sia pure preceduto da anticipazioni)? La ragione principale di questa scelta e' che gli anni '70 sono fortemente segnati dalla presenza del movimento femminista, che in seguito si trasforma, e che gli scritti delle donne in quel periodo sono caratterizzati da una particolare incisivita' e ricchezza. Inoltre, alcuni dei volumi di questa guida sono oggi gia' quasi introvabili e, trattandosi di studi di valore, col fornire informazioni su di essi ci sembrava di contrastare una pericolosa tendenza all'oblio. Il Centro Studi Pensiero Femminile di Torino, che ha curato questa guida, e' uno dei Centri di documentazione delle donne associato alla Rete Lilith che collega i Cdi documentazione delle donne italiani e che cura la catalogazione informatica di libri e documenti prodotti dal movimento delle donne. Le 56 autrici delle schede sono tra le piu' note femministe italiane e/o esperte delle discipline trattate. Il libro e' particolarmente consigliato alle scuole e universita', oltre che ai centri di documentazione e alle biblioteche. Per richieste: Luciana Tufani Editrice, via Ticchioni, 38/1, 44100 Ferrara, tel. e fax: 053253186, e-mail: tufani@tufani.it, sito: www.tufani.it * Le curatrici Aida Ribero. Insegnante e giornalista, ha collaborato a "La Stampa", "La Repubblica", "Noi Donne". Negli anni Settanta ha fatto parte di un gruppo di autocoscienza di Rivolta Femminile. Ha pubblicato per la scuola La donna ieri e oggi (Paravia, 1975), La questione femminile in Italia (Paravia, 1977). Ha curato per la Regione Piemonte le mostre "Con forza e intelligenza" e "Dall'uguaglianza alla differenza". Ha scritto il saggio Una questione di liberta' (Rosenberg & Sellier, 1999). Ha ideato e condotto il progetto Fse Nati da donna, concluso nel 2003, e sta seguendo la realizzazione di una mostra sulle costrizioni del corpo femminile dal titolo Il corpo imprigionato. Ha fondato il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino di cui e' la presidente. * Ferdinanda Vigliani. Autrice di testi teatrale e programmi televisivi, oggi lavora come regista televisiva. Il suo incontro con il femminismo avviene a Parigi nel 1971. Tornata in Italia, frequenta il movimento a Torino e infine approda ad un piccolo gruppo di autocoscienza, ispirato al pensiero di Rivolta Femminile. E' tra le fondatrici del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile con cui ha pubblicato diversi saggi critici e curato la mostra a carattere storico "Rosa, anzi nero". In ambito scolastico ha condotto corsi sperimentali e di aggiornamento per insegnanti e curato l'edizione di Nati da donna (Theleme, 2002). Dal 1998 tiene dei seminari annuali per il corso di Psicologia dinamica della Facolta' di Psicologia di Torino ed e' in corso di pubblicazione presso Rosenberg & Sellier la sua ricerca sui giovani e l'identita' di genere dal titolo Non e' per niente facile. * Notizie biografiche sulle autrici delle riletture dei cento titoli Maura Anfossi. E' psicologa e borsista presso il Dipartimento di Psicologia dell'Universita' di Torino. Opere: La relazione incestuosa, in coll. (Borla, 1996); A come abuso, anoressia, attaccamento, in coll. (Bollati Boringhieri, 1998). * Emma Baeri. Nata a Palermo nel 1942, ha due figlie, cinque gatte e gatti. Docente di Storia moderna alla Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Catania. Ha pubblicato I lumi e il cerchio (Editori Riuniti, 1992), Generazioni. Trasmissione della storia e traduzione delle donne (Rosenberg & Sellier, 1993) cura e Introduzione. Autrice de Il preambolo alla Costituzione Italiana (1997). Collabora a "Lapis", "Dwf", "Nosside", "Il Foglio del paese delle donne". * Marina Bellangero. Psicologa. Analista individuale e di gruppo, psicodrammatista. Membro titolare della Societa' italiana di Psicodramma analitico. Analista del "Rebis", Centro studi junghiani per lo psicodramma analitico, sede S.I.Ps.A Torino. Svolge attualmente la libera professione in qualita' di psicoterapeuta e di psicodrammatista. * Maria Luisa Boccia. Docente di Storia della filosofia politica all'Universita' di Siena e vicepresidente del "Centro per la riforma dello stato", e' autrice del libro L'io in rivolta. Vissuto e pensiero di Carla Lonzi (La Tartaruga, 1990). * Graziella Bonansea. Formatasi in Italia con Luisa Passerini e in Francia con Michelle Perrot, si occupa di metodologia della ricerca storica e di genere e immaginario nelle fonti scritte e orali. Membro della Societa' italiana delle storiche, ha pubblicato saggi sul rapporto tra memoria e soggettivita' e sull'antropologia del corpo femminile. E' autrice, insieme a Bruna Peyrot, di Vite discrete. Corpi e immagini di donne valdesi (Rosenberg & Sellier, 1993), una rilettura in chiave simbolica della figura femminile nella societa' valdese. * Concetta Brigadeci. Insegna italiano e storia nella secondaria superiore a Milano, dove vive. Si occupa di storia delle donne e di didattica della storia. Collaboratrice delle riviste "Lapis", "I Viaggi di Erodoto", "Il paese delle donne". Ha progettato e coordinato seminari e corsi di formazione per la Libera Universita' delle Donne di Milano e l'Ismec (Istituto Milanese per la Storia dell'Eta' Contemporanea, della Resistenza e del Movimento Operaio). * Liliana Buti. Insegnante, oggi in pensione, nel liceo Niccolini Guerrazzi di Livorno dove ha sperimentato una innovazione didattica della lingua italiana. E' stata nel gruppo delle fondatrici nel 1985 del Centro Donna di Livorno di cui tuttora fa parte. Dalla meta' degli anni Settanta collabora al quotidiano "Il Tirreno", con interventi mirati alle tematiche del femminismo. * Giovanna Cacciato. E' psicologa e borsista presso il Dipartimento di Psicologia dell'Universita' di Torino. Opere: Dalla formazione al colloquio, in Capello, D'Ambrosio, Resio (a cura di), Testi, contesti, pretesti (Utet, 1994); A come abuso, anoressia, attaccamento, in coll. (Bollati Boringhieri, 1998). * Adele Cambria. Giornalista, scrittrice, collabora a molti giornali e alla Rai. Partecipa attivamente ai movimenti delle donne e della sinistra radicale ed extraparlamentare. Cofondatrice e direttrice di "Effe", partecipa anche all'attivita' del Teatro La Maddalena a Roma, dirige il quotidiano di Lotta Continua e subisce, per questo, numerosi processi. Ha pubblicato Amore come rivoluzione (Sugarco, 1976), In principio era Marx (Pellicano Libri, 1986), L' amore e' cieco (Millelire) e i testi teatrali Nonostante Gramsci, Marx, la moglie e la fedele governante, La regina di cartoni. * Stefanella Campana. Giornalista, lavora alla redazione Interni (politica italiana) de "La Stampa". Ha curato servizi per la sede regionale piemontese della Rai sui temi del lavoro e attualmente collabora con la radio di Colonia West Deutscher Rundfunk. Coautrice di Donne in liquidazione (Mazzotta, 1978) e de Il problema dei figli nella separazione (Bollati-Boringhieri, 1991). E' stata presidente della Commissione Pari Opportunita' della Regione Piemonte. Fa parte del Tavolo delle donne per l'informazione presso la Commissione Nazionale di Parita'. * Eleonora Chiti. Vive e lavora a Livorno, si occupa di aggiornamento, saggistica e critica letteraria con un interesse specifico per la scrittura delle donne e il rapporto tra parola e immagine. Fa parte del Centro Donna e della Commissione Pari Opportunita' di Livorno e della Societa' italiana delle letterate. Collabora a "Leggere Donna" e a "Il paese delle donne". E' autrice di tavole e storie a fumetti che firma "Lori". * Vania Chiurlotto. E' nata a Venezia, vive a Roma dal 1970. Insegnante, ha sempre fatto politica nell'Unione Donne Italiane, prima a Venezia e poi nella Commissione scuola e nella segreteria nazionale dell'Udi fino al 1982. Ha diretto il settimanale e poi mensile "Noi Donne" dal 1978 al 1981. Dal 1986 fa parte della redazione della rivista "Dwf". * Giuseppina Corrias. Vive a e lavora a Pinerolo (To), barcamenandosi tra quattro figli, un cane e un gatto. Insegna italiano e storia in un Istituto tecnico e ama la scuola, dove esprime da sempre la sua passione per il pensiero e la politica. Le serve come bussola di orientamento il pensiero politico delle donne, sul quale si confronta in un gruppo di ricerca teologica, composto da donne della comunita' di base cattolica e valdese. Di questo resta qualche traccia su articoli pubblicati su riviste locali e nella sua partecipazione ad attivita' varie di aggiornamento e riflessione. * Myriam Cristallo. Vive e lavora a Torino. Ha insegnato letteratura italiana. Nel 1970 ha fatto parte - unica eterosessuale - del gruppo torinese che ha dato vita al "Fuori!". Nel '72 ha collaborato alla rivista "Utopia", diretta da Mario Spinella. Nel 1979 ha pubblicato il testo interdisciplinare Il Novecento, storia scienza arte della societa' industriale avanzata (Paravia, 1979). In seguito si e' dedicata alla scrittura di saggi. * Paola Di Cori. Nata e cresciuta a Buenos Ayres, ha studiato a Roma e poi insegnato e fatto ricerche negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Argentina e altrove. Di recente ha curato il volume Altre storie. La critica femminista alla storia (Clueb, Bologna, 1996) e il saggio Culture del femminismo per la Storia dell'Italia repubblicana vol. II, tomo 2, Einaudi, 1997. Insegna nelle universita' di Torino e di Urbino. * Rosamaria Di Frenna. E' laureata in Psicologia e collabora al Laboratorio di Psicologia Dinamica dell'Universita' di Torino. Si occupa della relazione tra sogno e realta' psichica e della funzione del "barrare sogni", nel contenimento del dolore mentale in malati di Aids. Ha cinque figli. * Elisabetta Donini. Insegna Fisica nelle Facolta' di Agraria dell'Universita' di Torino e fa parte del Centro interdipartimentale di ricerche e studi delle donne (Cirsde) della stessa Universita'. Attiva nel Movimento femminista, si occupa in particolare di critica di genere dello sviluppo e di politica delle diversita'. * Francesca Doria. Si e' laureata in Filosofia con una tesi sul pensiero di Luce Irigaray presso l'Universita' di Venezia, dove collabora con attivita' seminariali. Ha pubblicato su "Dwf" e sulla "Rivista di psicologia analitica". Frequenta a Verona la comunita' filosofica Diotima. * Piera Egidi. Pubblicista, scrittrice, ha fatto parte dei primi movimenti femministi. Dirige i "Quaderni" dell'Associazione "Livia Laverani Donini". Ha studiato i movimenti teologici contemporanei ed e' direttrice del settimanale delle chiese valdesi battiste "Riforma. L'eco delle valli valdesi" e "La Beidana". Ha pubblicato i romanzi Ragazza allo specchio (Torino, 1985), La signorina Solvetti (Torino, 1986) e i Racconti del '68 (Torino, 1996). * Maria Teresa Fenoglio. E' psicosociologa e lavora attualmente nel campo della formazione degli adulti e della psicologia della comunita'. Nel corso della sua vita (ha oggi cinquant'anni) ha partecipato attivamente alla nascita del movimento femminista, sia negli Usa che in Italia, dove e' stata fondatrice del "Collettivo delle compagne". * Daniela Finocchi. Torinese, giornalista, gia' collaboratrice de "L'Unita'" per le attivita' femminili di Torino, dirige attualmente una rivista. Attiva nel movimento femminista, ha fatto parte del Coordinamento donne giornaliste, della redazione del "Bollettino delle donne" espressione della Casa delle donne. E' stata cofondatrice del Coordinamento donne contro la violenza, di "Telefono Rosa" e del "Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile" con cui tuttora collabora. * Roberta Fossati. Laureata in filosofia ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dei partiti e movimenti politici. Si occupa di storia delle donne e storia della cultura religiosa nell'eta' contemporanea. Ha compiuto ricerche sull'utilizzo delle fonti orali, in particolare per la storia del femminismo degli anni Settanta. E' socia fondatrice della Societa' italiana delle storiche. Ha pubblicato: E Dio creo' la donna (Rosenberg & Sellier, 1987); "Femminismo e storia orale", in M. C. Marcuzzo e A, Rossi Doria, La ricerca delle donne (Rosenberg & Sellier, 1987); "Tra Marta e Maria", in Societa' Italiana delle Storiche, Donne sante e sante donne (Rosenberg & Sellier, 1996); Elite femminili e nuovi modelli religiosi dell'Italia tra Otto e Novecento (Urbino, Fondazione Romolo Murri, 1997). * Tilde Giani Gallino. E' titolare della cattedra di Psicologia dello sviluppo all'Universita' di Torino. Ha scritto oltre un centinaio di saggi scientifici e vari volumi fra cui Il complesso di Laio (Einaudi, 1997); La ferita e il re. Gli archetipi femminili della cultura maschile (Cortina, 1986); In principio era l'orsacchiotto (Mondadori, 1996); Il sistema bambino (Bollati Boringhieri, 1993); Il bambino e i suoi doppi (Bollati Boringhieri, 1993); L'albero di Jesse. L'immaginario collettivo medioevale e la sessualita' dissimulata (Bollati Boringhieri, 1996). * Victoria Kastanida. E' nata ad Atene nel 1946. Durante il regime dei colonnelli si e' rifugiata in Italia dove ha compiuto gli studi universitari laureandosi in lettere presso l'Universita' di Torino. Rientrata in Grecia nel 1975, ha mantenuto i contatti con il femminismo italiano. Nel 1980 e' stata tra le fondatrici di un centro di documentazione e storia delle donne nella citta' di Thessaloniki, dove risiede e lavora come traduttrice. * Liliana Lanzardo. Vive a Torino e lavora a Trieste come docente di Metodologia della ricerca storica presso la Facolta' di lettere dell'Universita'. Impegnata politicamente nella redazione dei "Quaderni rossi" nei primi anni sessanta, ha scritto diversi saggi sul movimento operaio torinese e volumi, tra cui Classe operaria e Pci alla Fiat (Einaudi, 1971), Personalita' operaia e coscienza di classe (Angeli, 1989), I consigli di gestione di Torino e Piemonte (Regione Piemonte, 1991); si e' occupata del metodo della ricerca con fonti orali: Storia orale e storie di vita (Angeli 1990), e di fotografia: Immagine del fascismo. Fotografie storia memoria (Angeli, 1990). Sulla storia delle donne ha scritto alcuni saggi su donne e guerra e Il mestiere prezioso (Forma 1985) sulle ostetriche condotte. * Gabriella Lazzerini. Insegna lettere in un istituto tecnico di Milano. E' socia della Libreria delle donne di Milano, della quale per alcuni anni ha curato l'archivio. Fa parte della comunita' scientifica femminile Ipazia e di altre associazioni di donne con cui condivide l'impegno nella politica delle donne. * Vittoria Longoni. Ha partecipato ai movimenti della nuova sinistra italiana come responsabile nazionale della commissione femminile di Lotta Continua. Vive a Milano dove insegna lettere; ha pubblicato traduzioni e commenti di romanzi, tra cui i dialoghi di Plutarco Sull'amore (Adelphi, 1986); collabora con la Libera Universita' delle Donne e con la Societa' italiana delle storiche. * Sandra Mecozzi. Sindacalista, laureata in filosofia con una tesi sulla Cgil (economia politica). Responsabile dell'Ufficio internazionale della Fiom-Cgil. Dal 1970 nella Fiom, prima all'Ufficio stampa a Roma, dal 1974 a Torino con vari incarichi: 150 ore, zona di piccole e medie fabbriche, ufficio sindacale regionale, settore componentistica auto in segreteria regionale. Nel 1990, anno in cui viene eletta nella segreteria nazionale, rientra a Roma. Dal 1977, fa parte dell'Intercategoriale donne Cgil Cisl Uil a Torino, dove fonda con altre nel 1987 "Sindacato Donna". * Edda Melon. Vive e lavora a Torino, dove insegna Letteratura francese moderna e contemporanea all'Universita'. Aderisce al Cirsde (Centro interdipartimentale di ricerca e studi delle donne ) dell'Universita' di Torino e alla Societa' Italiana delle Letterate. Tra il 1978 e il 1984 e' stata cofondatrice delle edizioni La Rosa. Ha scritto su Violette Leduc, Antonia Artaud e su Marguerite Duras, curando, con Ermanno Pea, il volume Duras mon amour (Marcos, 1992). Recentemente ha tradotto il romanzo di Julia Kristeva Possessioni (Sellerio, 1997). * Luisa Muraro. Insegna Filosofia teoretica all'Universita' di Verona. Ha pubblicato, tra l'altro, La signora del gioco (Feltrinelli, 1976); Maglia e uncinetto (Feltrinelli, 1981); Guglielma e Maifreda (La Tartaruga, 1985); L'ordine simbolico della madre (Editori Riuniti, 1991); Lingua materna, scienza divina (D'Auria, 1995). Numerosi i suoi saggi, interventi, articoli, racconti pubblicati e non pubblicati. Fa parte della Comunita' filosofica Diotima con la quale ha pubblicato testi contenuti in Il pensiero della differenza (La Tartaruga, 1987); Mettere al mondo il mondo (La Tartaruga, 1990); Oltre l'uguaglianza (Liguori, 1995): La sapienza del partire da se' (Liguori, 1996). * Anna Nadotti. Studiosa di letteratura inglese e anglo-indiana. Traduttrice e consulente editoriale di Einaudi. Si occupa di scrittura delle donne con particolare interesse per le fonti letterarie delle loro storia. Collabora con le riviste "L'Indice", "Lapis", "Garage". * Magda Negri. Fa parte della direzione nazionale e del comitato politico regionale piemontese del Pds. Dal 1976 al 1980 e' stata responsabile della Commissione femminile del Pci della Federazione di Torino. Consigliera provinciale dal 1985 al 1994, deputata nella XII legislazione, e' ora membro del Consiglio d'amministrazione dell'Ordine Mauriziano di Torino. Ha variamente scritto sul rapporto tra movimento femminile e femminista e sistema politico italiano con articoli e saggi pubblicati in "Il Calendario del Popolo", "Donne e Politica", "Rinascita", "Il Ponte", "Le Ragioni del Socialismo". * Eleonora Ortoleva. Libera professionista, ha due figli. Ha partecipato al movimento studentesco nel 1968 e nel 1975 e' uscita da Lotta Continua per "femminismo". E' stata per decenni insegnante di lettere nelle scuole superiori. Attualmente si occupa di formazione psicosociale e psicopedagogia. E' consulente per i problemi della scuola e dell'orientamento scolastico e professionale. Lavora nell'editoria. * Santa Carla Papa. E' psicoterapeuta, analista individuale e di gruppo. E' stata allieva tra gli altri di Gennie e Paul Lemoine e di Silvia Montefoschi. In quanto didatta della Scuola di Psicologia di Torino e' stata membro fondatrice della Societa' Italiana Psicodramma Analitico. Ha fondato a Torino il Centro Studi Junghiani per lo psicodramma analitico, di cui e' presidente e didatta. * Luciana Percovich. Vive e lavora a Milano, dove insegna inglese al Liceo classico Manzoni. Partecipa dall'inizio degli anni Settanta al movimento delle donne (Gruppo femminista per una medicina delle donne, Libreria delle donne). Docente della Libera Universita' delle donne di Milano, suoi articoli sono apparsi in Verso il luogo delle Origini (La Tartaruga 1992), Donne del Nord / donne del Sud (Angeli, 1994), Figuras de la Madre (Catedra, Madrid 1996) e nelle riviste "Orsaminore", "Fluttuaria", "Reti", "Memoria", "Lapis". * Adriana Perrotta Rabissi. Insegna italiano e storia in un Istituto superiore di Milano. E' socia della Libera universita' delle donne di Milano e collaboara alla rivista "Lapis". Nel Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna - ora Fondazione Elvira Badaracco - si e' occupata di documentazione e ha collaborato a ricerche sulla storia e la scrittura dei movimenti femministi. Ha pubblicato saggi e articoli sulla storia e sul linguaggio delle donne, fra gli altri Le parole per dire, in Annarita Buttafuoco (a cura di), Modi di essere. Studi, riflessioni, interventi sulla cultura e la politica delle donne (EM Ricerche, Bologna 1991), e Linguaggiodonna, primo Thesaurus di genere in lingua italiana (Milano 1991), e curato, insieme a Beatrice Perucci, Perleparole (Utopia, 1989). * Maria Beatrice Perucci. Sociologa e documentalista, si occupa in particolare di lavoro e politica delle donne presso "Gender", societa' di consulenza, formazione e ricerca di Milano (socia della Rete Lilith). Come documentalista ha realizzato (con Adriana Perrotta) Linguaggiodonna, e curato Perleparole. Le iniziative per l'informazione e la documentazione delle donne europee (Cssmldi, 1988, e Utopia, 1989). * Lucia Preziosi. Nata nel 1970, si e' laureata in pedagogia con una tesi sul pensiero di Luce Irigaray. Vive a Torino e lavora presso la redazione di una rivista. Collabora con il Centro studi e documentazione Pensiero femminile. * Gabriella Rossi. E' studentessa di Scienze politiche all'Universita' di Torino, ha 23 anni. E' stata tra le prime collaboratrici del Centro studi e documentazione Pensiero femminile con cui continua a lavorare assiduamente. * Sandra Scarlatti. E' stata impiegata dapprima in una banca e successivamente presso la Direzione relazione estere di una grande industria, come segretaria e traduttrice. Sposata e madre di due figlie, segue da anni con passione l'evolversi del pensiero femminile, cercando di evidenziarne i valori anche all'interno dell'ambito cattolico, nel quale e' tuttora attiva. Attualmente collabora con il Centro studi e documentazione Pensiero femminile. * Emma Schiavon. Ha recentemente concluso un dottorato di ricerca in Storia contemporanea con una tesi sulle associazioni femminili milanesi tra la guerra di Libia e l'avvento del fascismo. Nel 1990 come rappresentante degli studenti di Lettere e filosofia ha sostenuto con successo la richiesta di far inserire nello statuto della facolta' di Lettere materie afferenti agli Women's Studies. Ha vinto il premio Franca Pieroni Bortolotti per il 1997. * Rosalba Spagnoletti. Ha pubblicato nel 1970 I movimenti femministi in Italia, ha curato l'edizione italiana dell'opera di John Stuart Mill La soggezione delle donne (Partisan, 1971), ha collaborato a Histoires du mouvement nel volume L'Italie au feminisme (Tierce 1978), ha curato con Manuela Fraire L'almanacco femminista italiano (Edizioni delle donne). Nel 1982 ha pubblicato "La scelta della maternita' tra dimensione privata e sociale" nel volume Maria, Medea e le altre (Gulliver). * Simonetta Spinelli. Insegnante, ha lavorato politicamente per piu' di dieci anni nel movimento femminista romano di via Pompeo Magno. Ha collaborato dal 1986 al 1993 alla redazione di "Dwf" e tuttora partecipa alle attivita' del Centro studi Dwf. Si e' occupata della politica lesbica con il Gruppo Linguaggio e con il Coordinamento lesbiche romane del Centro femminista separatista. * Roberta Tatafiore. Giornalista, e' stata per molti anni inviata di "Noidonne" e ha collaborato al quaotidiano "Il manifesto". Specializzata su questioni di pornografia e prostituzione, ha di recente pubblicato Sesso al lavoro (il Saggiatore 1994). * Dora Tropea. Insegnante, si e' sempre occupata della politica delle donne, partecipando dapprima alle attivita' dell'Udi, successivamente a Telefono Rosa e ora alla nascita di una casa di accoglienza per le donne maltrattate a Torino. E' specializzata in didattica per l'infanzia. Collabora con il Centro studi e documentazione Pensiero femminile. * Luciana Tufani. Nata a Trieste, da madre slovena e padre napoletano, ha vissuto nei primi anni in diverse citta' e paesi per poi approdare prima a Milano, dove ha frequentato le scuole elementari e medie e infine a Ferrara dove ha frequentato il liceo classico e poi l'universita', laureandosi in chimica. Ha poi insegnato per anni in molte scuole della citta' e della provincia, sia medie che superiori, materie scientifiche: da matematica a biologia, chimica e geografia. Sempre a Ferrara, ha fondato nel 1980 il Centro Documentazione Donna che tuttora dirige. La sua casa editrice pubblica la rivista bimestrale "Leggere Donna", fondata nel 1980, e, dal 1996, libri di narrativa, saggistica e fumetti. Oltre che editrice e' anche direttrice editoriale sia della rivista che della casa editrice. Ha ideato e organizza la Biennale internazionale dell'umorismo "Le donne ridono". Ha scritto diverse bibliografie tra cui Leggere donna. Guida all'acquisto dei libri di donne: la prima edizione, comprendente le scrittrici di lingua inglese e tedesca e' stata pubblicata dalle Edizioni e/o, e la seconda, completa, dalla Luciana Tufani Editrice. Pubblicazioni: Bibliografia sulla condizione femminile, Bovolenta, Ferrara 1977, pubblicato anche con il titolo Proposte di letture sulle donne, insieme a Notizie sulla stampa femminile, in Perche' la stampa femminile?, Bovolenta, Ferrara 1977; Leggere donna. Guida all'acquisto dei libri di donne, Edizioni e/o, Roma 1994; LeggereDonna. Nuova guida all'acquisto dei libri di donne, Tufani, Ferrara 1996; Prefazione a Zaide, Tufani, Ferrara 1997; Le preziose. Le scrittrici e l'ironia. La meta' migliore del delitto, in Pensare un mondo con le donne, a cura di Franca Cleis e Osvalda Varini, Associazione Dialogare, Lugano 2001. * Luciana Viviani. Nasce a Napoli, figlia del drammaturgo Raffaele Viviani e di Maria Di Maio. Dal 1948 al 1968 e' eletta alla Camera dei deputati nelle liste del Pci. Partecipa ai massimi livelli di direzione dell'Udi. E' coautrice, con Margherita Repetto e Maria Michetti, del libro Udi, laboratorio politico delle donne. Nel '94 e nel '96 pubblica Rosso antico e Le viceregine di Napoli (Giunti). Attiva nel femminismo romano collabora a giornali e riviste politiche. Dal 1982 si dedica all'archivio dell'Udi. * Presentazione di Aida Ribero e Ferdinanda Vigliani del libro Cento titoli Cento. Un bel numero tondo. Ma anche una quantita' non eccessiva. Cento libri occupano piu' o meno lo spazio di un metro e mezzo quando sono allineati sullo scaffale di una biblioteca. Anche una persona non particolarmente in forma puo' trasportarli con l'aiuto di due valigie o di una grossa cesta. Cento libri sono ancora un numero non disperante per chi volesse provare a leggerli tutti: noi abbiamo provato a tenere conto di un'ipotetica lettrice che volesse conoscere il femminismo attraverso i suoi scritti, ebbene, questi cento titoli sono la scelta che noi abbiamo fatto per lei. Una selezione che ora si presenta in questo libro con le riletture critiche di cinquantasei collaboratrici di tutta Italia. Come incomincia questa avventura? Aida Ribero stava lavorando da alcuni anni a una storia del femminismo degli anni Settanta con lo scopo di rendere accessibile, in termini divulgativi, questa storia a chi era nata proprio allora. Liliana Lanzardo ne seguiva i faticosi passi e un giorno in lei scatto' l'idea: perche' non fare una scelta dei libri piu' importanti affidandone la schedatura critica alle "esperte"? L'esigenza di poter disporre di uno strumento di lavoro accessibile a chi si apprestava a conoscere o a studiare la storia di quegli anni si era resa evidente di fronte alle giovani laureande che trovavano difficile orientarsi tra tante pubblicazioni. L'idea ci conquisto' subito e, con il coraggio della ragione e l'irragionevolezza dei sentimenti, ci mettemmo al lavoro. Nel 1996 il Salone del Libro di Torino era dedicato alla donna. Il nostro Centro Studi vi fu presente con alcune iniziative, tra cui un'inchiesta tra le visitatrici: dovevano scrivere su delle apposite schede - che per l'occasione avevamo stampato su una solare carta giallo-arancio - tre titoli di libri che negli anni Settanta avevano avuto un'importanza particolare rispetto alla loro identita' femminile. Sul momento il risultato dell'inchiesta ci parve un po' deludente. Innanzitutto i titoli piu' gettonati erano Il secondo sesso di Simone de Beauvoir e Le tre ghinee di Virginia Woolf. Noi in un primo momento non pensavamo di includere questi titoli. E ora sappiamo che sarebbe stato un errore, ma allora si era individuato un criterio per la scelta: opere pubblicate in Italia (anche in traduzione) dalla fine degli anni Settanta al 1980. Quasi subito ci rendemmo conto che qualche eccezione andava fatta: e' cosi' che nasce la sezione Grandi madri, la prima delle cinque in cui il libro e' suddiviso. In particolare, poi, fu Luisa Muraro che sul punto delle Tre ghinee fu irremovibile. Fece un minaccioso cipiglio e disse: "Scordatevi la mia collaborazione se non comprendete anche Le tre ghinee". E cosi' fu. Un caso, e certo non l'unico, in cui l'autrice che ha lavorato per il nostro libro non si e' limitata a descrivere un'opera, ma a questa ha aggiunto qualcosa, molto, di suo, facendola rivivere e accrescendone il valore. Che il lavoro culturale delle donne avesse un grande valore e che, come tale, dovesse essere concretizzato in un prodotto spendibile su un ampio fronte e' stata la seconda riflessione che la nostra piccola inchiesta ci aveva portato a fare. Le intervistate sembravano avere difficolta' a ricordare. "Si', dicevano, ne ho letti tanti di libri femministi...", ma sembrava difficile metterli a fuoco, nel ricordo. Come se, a vent'anni di distanza, la consapevolezza che era dilagata tra le donne con tanta energia, adesso fosse appannata, lontana. Come se col tempo avesse perduto il valore e le donne stesse non sapessero attribuirne uno alle loro letture di quegli anni. E poi c'era bisogno di saldare la massa di pensieri e intuizioni del femminismo degli anni Settanta con le successive elaborazioni prodotte dalle donne. Ci interessava rilevare quanto poteva essere consegnato alla storia e quanto continuava a vivificare le ricerche attuali. Eravamo, e siamo tuttora, convinte che la sedimentazione dei saperi non e' materia inerte, ma e' un prezioso patrimonio che puo' ancora pungolare e alimentare le elaborazioni di oggi, che una rivisitazione critica degli scritti di ieri puo' avere la capacita' di far affiorare l'indistinto o il rimosso: cio' che negli anni cosi' appassionati del femminismo non avevano saputo cogliere. Infine, siamo convinte che c'e' un filo conduttore che nasce da queste "maestre-samurai", percorre la successiva produzione e giunge sino alle nostre piu' recenti letture. "D'altra parte", come scriveva Paola Di Cori nella sua scheda, "ci piaccia o no, la storia della cultura femminista non puo' consistere soltanto nel doppio movimento che ci vede oscillare tra una acritica monumentalizzazione di testi fondanti da un lato, e l'accumulo di detriti inservibili dall'altro, tra una storia ingessata e un oblio sospetto". Per uscire da questa tenaglia non c'era altra soluzione che affrontare nuovamente i "sacri testi" della nostra giovinezza, consapevoli dei legami affettivi, dei debiti di riconoscenza e, perche' no, della nostalgia che a quei libri ci legano. Ci parve quasi che questo nostro progetto acquistasse sempre piu' i caratteri della necessita' e dell'urgenza. Un'urgenza che ci ha sostenute nei due anni che questo progetto ha richiesto, insieme con la fiducia che ci e' stata accordata dalle studiose cui abbiamo chiesto una collaborazione. Al loro incoraggiamento pensiamo con riconoscenza e affetto, al loro lavoro, con grande considerazione. La scelta dei cento titoli si dimostro' il primo grande ostacolo da superare: presupponeva che noi avessimo letto, meditato e assimilato bene tutti o quasi tutti i libri del decennio preso in considerazione. In realta' l'ostacolo non si dimostro' cosi' insormontabile. Avevamo alle spalle molti anni di letture, di autocoscienza, di riflessioni, un patrimonio che silenziosamente si era depositato in noi e di cui ci rendemmo conto proprio al momento della scelta. Il primo elenco venne sottoposto all'esame di un gruppo di amiche di Milano, poi di altre: andava bene. Il criterio adottato non si rivelo' un problema, ci venne naturale seguire il nostro fiuto di vecchie femministe e la nostra esperienza di accanite lettrici. Cosi' demmo inizio ai primi contatti con le possibili autrici delle schede. Dalla buona accoglienza iniziale l'impresa incomincio' a prendere forma e le collaboratrici divennero dieci, poi venti e infine cinquantasei. Avevamo in mano una splendida fioritura di saperi, di relazioni tra donne, di sintonie personali e collettive. Fu una sorpresa. Da Milano, Venezia, Roma, Catania, Ferrara le donne risposero con fiducia, sapienza e generosita'. Leggevamo quelle schede con avidita', sentendoci forti di una coralita' che chi abita a Torino - citta' ai margini dell'"Impero" - particolarmente apprezza. Tutte avevamo avuto l'elenco dei cento titoli e la griglia di lettura come unica guida per sintonizzarci con le altre collaboratrici: poco per ottenere la necessaria unita' interna all'opera e il giusto peso politico da accordare ai singoli titoli in relazione tra loro. E' evidente che le comuni esperienze entro il femminismo di quegli anni, le letture, le riflessioni e le elaborazioni fanno parte di uno stesso tessuto connettivo, seppure venato da differenti modi di sentire, esprimere e riflettere. Le diversita' ci sono, percorrono in vario modo le schede e le rendono dialoganti e vive. Se in un primo momento il prodotto finale si configurava nella nostra mente come un prezioso strumento di consultazione, ora sappiamo che e' molto di piu'. E' un'opera a se stante, ricca di nuovi spunti, di maturata rielaborazione di temi vissuti prima che analizzati e discussi e filtrata dall'atteggiamento critico di chi puo' guardare a una materia ormai decantata con il senso dei limiti, delle inadeguatezze, delle fughe nell'utopia o delle ingenuita' di quel decennio. La distanza di quasi vent'anni dalla pubblicazione di questi testi ha sedimentato, ma non mummificato, la materia che li percorre, ha sviluppato ma non alterato il nocciolo che sta al loro interno. Il nostro lavoro di coordinatrici e' risultato meno arduo del previsto. La difficolta' e' consistita prevalentemente nel limare, nel dover tagliare la' dove c'erano stati degli sconfinamenti di numero di pagine; e lo abbiamo fatto spesso con rincrescimento, perche' anche le parti in eccedenza erano preziose. Ci rendiamo anche conto che talvolta il linguaggio usato da alcune autrici non e' facilmente accessibile, che i rimandi impliciti in alcune schede presuppongono una conoscenza della storia che le/i possibili fruitrici/tori non sempre hanno, che possono esserci livelli disomogenei di trattazione. Inoltre, siamo coscienti dei limiti "politici" di un lavoro cosi' impostato. Il fatto stesso di restituire, seppure indirettamente, un'immagine del femminismo degli anni Settanta attraverso le pubblicazioni di allora costituisce un limite alla verita' storica, poiche' taglia fuori la parola detta - ad esempio nei vari gruppi di autocoscienza -, la varieta' e qualita' dei sentimenti intercorsi nei rapporti tra donne, la ricchezza dei vissuti personali, le vicende collettive, lo spessore dei fatti. E' tutto vero. Ma noi non ci proponevamo - e in questi termini va affrontato il libro - di rispecchiare che cosa e' stato il femminismo: l'impianto e la natura del lavoro lo testimoniano. Non cercavamo di dare alle giovani generazioni un'idea di come eravamo. Idea del sapore un po' malinconico e retorico. A noi interessava guardare a quei saperi con gli occhi del presente e con la convinzione che il presente non possa essere letto e capito se non c'e' riflessione sulla memoria. Del resto siamo anche coscienti dell'esistenza di un certo squilibrio tra i vari temi trattati. Mentre alcuni fanno la parte del leone, altri sono rimasti in sottordine e questo perche' si e' scritto molto di piu', e da parecchie angolazione, degli argomenti che in quel momento storico erano al centro dell'attenzione dell'elaborazione femminista, mentre altri, che hanno avuto un maggiore sviluppo successivamente, al momento non avevano uno spazio adeguato. Se l'esigenza di fondo da cui siamo state mosse era di rendere coscienti le donne della ricchezza del dibattito di quegli anni, ad essa si accompagna ora la consapevolezza che il libro si e' concretizzato in uno strumento di lavoro. Per chi? Il prezioso materiale raccolto costituisce un punto di riferimento per chi vuole approfondire la storia di questo periodo e per chi vuole fondare il proprio sapere nel terreno di una memoria che ci ha dato una nuova identita'. E' quest'ultima che ci ha fornito la chiave interpretativa per capire gli avvenimenti oggi, l'ultimo libro che leggiamo, le vicende che viviamo. Soprattutto, e' alla scuola che pensiamo: alle giovani insegnanti e alle giovanissime allieve. L'insegnamento della storia del Novecento, con cui le/gli insegnanti si trovano ora a fare i conti, non puo' piu' ignorare il femminismo, che ha caratterizzato in modo tanto pregnante le leggi, i costumi, i rapporti tra i sessi, cioe' la vita di tutti. Sappiamo d'altronde che, data l'assenza della storia delle donne dai testi scolastici, non sara' facile per le/gli insegnanti fare fronte a questo compito. Ci auguriamo che questo possa essere facilitato anche dal nostro contributo. |