Afghanistan - 20.9.2006
La fabbrica dei talebani
Lo ha rivelato a PeaceReporter una fonte militare affidabile e ben informata che ha chiesto di rimanere anonima.
Civili uccisi dalle bombe Isaf spacciati per talebani con armi messe accanto ai cadaveri
Le forze Nato della missione Isaf che combattono nel sud dellAfghanistan spacciano per combattenti talebani le vittime civili dei bombardamenti.
Fucili messi accanto ai cadaveri per farli apparire come talebani. Laviazione bombarda i villaggi in cui si pensa vi siano dei talebani. Vengono sganciati ordigni da 500 libbre, che non distinguono certo tra combattenti e civili. Dopo il raid aereo, intervengono sul posto le forze speciali per rastrellare il villaggio, neutralizzare eventuali combattenti superstiti e quindi verificare il risultato dellattacco per fare poi rapporto al comando. Queste pattuglie si portano sempre dietro una bella scorta di kalashnikov sequestrati in altre occasioni e li depongono accanto ai civili. Scattano una bella foto ed ecco che quei morti, nel rapporto, diventano talebani. Il sistema lo hanno inventato gli statunitensi, stanchi di vedersi messi sotto accusa per i danni collaterali: con queste messe in scena e con le prove fotografiche sanno di poter farla franca di fronte a chiunque li accusi. Ma adesso hanno imparato a fare lo stesso anche i britannici e i canadesi. Tale pratica si sta però rivelando strategicamente controproducente perché la popolazione locale, che in passato non appoggiava minimamente i talebani, preferisce andare a combattere con loro per vendetta o semplicemente perché, se vengono ammazzati lo stesso, tanto vale morire in battaglia. E una condotta idiota, che sta facendo innervosire molti negli ambienti militari Nato, dove tutti sanno queste cose. Ma non vi aspettate che qualcuno ve lo confermi: nessuno vuole perdere il posto!.
Così si rischia una rivolta generale come al tempo dei sovietici. Qualcuno che confermasse questa incredibile storia labbiamo trovato: un altro militare, in servizio a Kabul. Ma anche lui ha chiesto di non rivelare il suo nome.
Qui lo sanno tutti quello che succede, spiega la fonte. Non è un segreto per nessuno. Quando leggete sui giornali Uccisi 50 talebani qui, 90 talebani là, in realtà si tratta sempre di civili spacciati per talebani con il giochino dei fucili buttati vicino ai cadaveri. E una cosa che rivolta lo stomaco. Ma nessuno per ora ha il coraggio di denunciarlo. Per paura di ritorsioni, ma anche perché non verrebbe creduto: le foto sono una prova, costruita, ma sono una prova. Qualcuno però dice che, prima o poi, qualcosa salterà fuori, qualcuno denuncerà questi fatti ufficialmente. Se non altro per evitare che la situazione in Afghanistan precipiti, diventando uninsurrezione generale come al tempo delloccupazione sovietica. Questo non converrebbe a nessuno.
I racconti di testimoni e sopravvissuti. Il 13 settembre, il comando Isaf dichiara di aver eliminato 510 talebani solo nelle ultime due settimane di combattimenti. Fonti locali riferiscono che tra la gente circola invece la cifra di 100 talebani e 500 civili uccisi nello stesso lasso di tempo. Cifre raccolte dai racconti degli oltre 85 mila civili fuggiti dalla zona dei combattimenti e accampatisi alla periferia di Kandahar e Lashkargah, senza la minima assistenza umanitaria da parte del governo, che non ha fornito loro nemmeno delle tende.
Mohammad Giran, un abitante di Panjwayi, ha dichiarato: La Nato bombarda senza sosta, di giorno e di notte. Per ogni talebano ucciso, almeno tre civili perdono la vita sotto le bombe. Negli ultimi quattro giorni ho perso dieci parenti. Sparano su tutti, senza stare a guardare se sono civili o talebani.
Haji Khudai Nazar, residente di Nawzad, provincia di Helmand, dice di aver perso 4 familiari in un bombardamento e di volerli vendicare: Da oggi in poi non farò altro che combattere le truppe straniere e il governo che consente loro di bombardare i nostri villaggi, distruggere le nostre case e uccidere la nostra gente.
Secondo Usa e Nato, 1.650 talebani uccisi in 4 mesi. Quattro mesi fa le forze della Coalizione hanno sferrato nel sud dellAfghanistan la più grande offensiva militare contro i talebani dal 2001. Undicimila soldati statunitensi, britannici, canadesi e afgani hanno lanciato loperazione Mountain Thrust (Avanzata di Montagna) contro le roccaforti talebane nelle province meridionali di Kandahar, Helmand, Uruzgan e Zabul. Dopo il 31 luglio data in cui la missione Nato Isaf, alla quale partecipa lItalia, ha ufficialmente assunto il comando delle operazioni sul fronte afgano meridionale, prima in carico alla missione Usa Enduring Freedom loffensiva è proseguita, ma con un nome diverso: operazione Medusa.
Secondo i comandi militari alleati, oltre 1.650 combattenti talebani sono stati uccisi finora, nel corso di queste due operazioni. Delle vittime civili uccisi non cè traccia nei bollettini dei comandi militari alleati, che parlano ogni giorno di decine di morti, tutti talebani.
Versioni discordanti e dichiarazioni sibilline. Spesso, però, è successo che fonti locali indipendenti abbiano confutato la versione dei fatti fornita dalla Nato (vedi sotto).
Versioni discordanti che fanno sorgere legittimi dubbi sulle verità ufficiali dei comandi della missione Isaf e confermano quanto rivelatoci dalle nostre fonti.
Soprattutto se considerate alla luce delle sibilline dichiarazioni del generale Fabio Mini, ex-comandante della missione Nato in Kosovo, Kfor, che su La Repubblica del 10 settembre ha scritto: La legalità dellintervento (della Nato in Afghanistan), più che nelle risoluzioni o nella forza delle armi, sta nella capacita di affibbiare ai morti il titolo di Taliban, a prescindere dalletnia, dal sesso e dalletà.
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