Rapporto sulla situazione di Gaza

12 luglio 2006, ore 24

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a deteriorare a causa della mancanza di elettricità e acqua, in seguito al bombardamento, da parte dell’aeronautica militare israeliana (IAF), della centrale elettrica il 28 giugno e alle solo sporadiche aperture di alcuni punti di collegamento di Gaza. La fornitura elettrica sia alle famiglie che alle istituzioni rimane molto scarsa. Gli abitanti di Gaza possono usufruire solo di 6-8 ore in media di elettricità in un giorno e per gran parte delle famiglie che vivono in aree urbane 2-3 ore di acqua al giorno.
L’Autorità Nazionale Palestinese e i servizi comunali che sono stati strozzati finanziariamente, a partire dal mancato trasferimento delle tasse da parte del governo israeliano e dal taglio degli aiuti dai paesi occidentali donatori, non sono in grado di fornire i servizi essenziali alla popolazione. L’alta povertà di Gaza (79% delle famiglie vivono al di sotto della linea di povertà) e il livello di disoccupazione (40%) ha limitato fortemente le possibilità per le famiglie di acquistare rifornimenti, carburante e acqua.
Almeno metà della popolazione di Gaza è costituita da bambini, che vivono in un ambiente di di violenza, paura e insicurezza. Dal 28 giugno, 71 palestinesi sono stati uccisi e 197 feriti durante l’incursione delle forze armate israeliane (IDF), i cannoneggiamenti dell’artiglieria, le incursioni aeree dell’IAF o in circostanze controverse. Nello stesso periodo è stato ucciso un soldato dell’IDF e 4 feriti. Dal 28 giugnio, i palestinesi hanno lanciato 127 razzi artigianali verso Israele la IAF a operato 120 incursioni aeree. I bombardamenti da parte dell’artiglieria dell’IDF continuano lungo il confine nord e est della Striscia di Gaza con Israele.



Sviluppi chiave negli ultimi sei giorni:
- Un numero crescente di bambini sono stati uccisi negli ultimi giorni compresi sette bambini di una sola famiglia questa mattina, mercoledì, di 4, 7, 9, 13,15 e 16 anni. Anche i loro genitori sono stati uccisi nello stesso bombardamento aereo dell’IAF della loro casa nell’area di Sheikh Radwan nei pressi di Gaza City.
- L’IDF ha fatto un’incursione nel centro della Striscia di Gaza nelle prime ore del 12 di giugno e mantengono le posizioni a ovest fino a Salah ed Din street.
- L’IDF e uscita da At Tatra (a ovest di Beit Lahia, zona nord della Striscia di Gaza), da Karni Industrial Estate (valico di Karni) e dai pressi dell’aeroporto Internazionale di Gaza, dai valichi di Rafah e Sufa (zona sud est della Striscia di Gaza).
- Karni è chiuso da sei giorni (dal 7 di luglio) i valichi di Kerem Shalom, Sufa e Rafah rimangono chiusi dal 25 giugno. L’UNRWA ha stimato che circa 578 persone sono tutt’ora intrappolate dal lato Egiziano del terminal di Rafah in attesa di entrare nella Striscia di Gaza.
- Le condutture di combustibile sono rimaste aperte per quattro giorni consecutivi per l’importazione di carburante.
- La municipalità di Gaza è rimasta senza benzina per i propri veicoli a motore e quindi dal 9 luglio non viene più raccolta la spazzatura. Si vedono lungo le strade di Gaza City pile di rifiuti in decomposizione e si acuiscono le preoccupazioni per la salute pubblica per la non raccolta dei rifiuti.

Incursioni dell’IDF
- Nelle prime ore del 12 luglio, l’IDF è entrato in forze nell’area centrale della Striscia di Gaza attraverso Kissufim road. L’IDF è ora dispiegato a ovest di Salah ed Din Street.
- Questa mattina l’IDF si è ritirato da Karni Industrial Estate dove erano posizionati dall’8 di luglio alla ricerca di presunti tunnel scavati dai militanti palestinesi.
- Nelle prime ore del 12 luglio, l’IDF si è ritirato dall’angolo sud-est della Striscia di Gaza intorno all’aeroporto internazionale di Gaza. L’IDF stazionava in quest’area dal 28 giugno costringendo oltre 1000 palestinesi a lasciare le loro case nell’area di Al Shoka dove ora stanno ritornando. Le forze di sicurezza palestinesi sono ora ritornate nella zona dell’aeroporto e del valico di Rafah
- L’8 luglio, l’IDF si è ritirato dall’area di At Tatra, a ovest di Beit Lahia nella zona nord della Striscia di Gaza dopo un’incursione durata due giorni che ha causato un alto numero di palestinesi feriti.

I punti di transito della Striscia di Gaza e gli accessi umanitari
- Dal 7 luglio nessun rifornimento umanitario o commerciale compresi aiuti di cibo sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Karni. I valichi di Kerem Shalom e Sufa sono chiusi dal 25 di giugno. A seguito della chiusura del valico di Karni il 7 luglio, il Programma Mondiale Alimentare (WFP) e il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) sono riuscite a concordare con l’IDF il passaggio di cibo e altri urgenti forniture umanitarie attraverso il valico di Erez. Le autorità israeliane hanno anche informato le agenzie umanitarie che il transito di aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza sono possibili anche dai valichi di Kerem Shalom e Sufa.
- Il valico di Erez resta aperto ai diplomatici. I transiti verso e da la Striscia di Gaza per chi non fa parte del corpo diplomatico, compresi quanti lavorano per organizzazioni internazionale, necessita di un coordinamento con le autorità israeliane a Erez.
- Gli abitanti di As Shoka stanno lasciando i rifugi temporanei approntati dall’UNRWA a Rafah e ritornando alle loro case in seguito al ritiro dell’IDF dall’aeroporto di Gaza. Dal 8 luglio, 146 famiglie sfollate (1008 persone) da As Shoka sono state alloggiate all’interno di due scuole dell’UNRWA nell’area Brasil di Rafah.
- L’UNRWA forniva il cibo, le strutture per lavarsi, coperte, materassi e ha organizzato una piccola clinica da campo. L’ICRC ha fornito 96 kit igienici personali. Ad un gruppo formato da componenti di diverse agenzie delle Nazioni Unite incaricate di stilare un bilancio dell’area di As Shoka dopo che in precedenza si erano visti rifiutare il permesso dall’IDF hanno potuto svolgere il loro compito solo il 10 luglio.
- Il valico di Rafah è oramai chiuso da 18 giorni (dal 25/6). Secondo l’UNRWA 578 persone compresi 8 membri anziani dell’UNRWA sono ancora bloccati al terminal dal lato egiziano del confine in attesa di poter entrare nella Striscia di Gaza. Le condizioni cominciano a diventare estreme per gli scarsi servizi igienici e le temperature alte.
- L’UNRWA attraverso la mezza luna rossa egiziana (ERCS) ha fornito supporto in natura ad alcune famiglie al terminale. Il supporto includeva kit igienici, vestiti per bambini e medicine essenziali di cui necessitavano 17 beneficiari dell’UNRWA.
- Durante un’incursione dell’IDF al Karni Industrial Estate tra l’8 e l’11 luglio due magazzini dell’ONU sono stati danneggiati. In questo periodo, il WFP non è stato in grado di raggiungere il proprio magazzino che conteneva le scorte alimentare per 10 giorni per 160.000 persone dell’area.

Elettricità
- L’intera popolazione di Gaza continua a fare affidamento sull’energia elettrica fornita ad intermittenza dalla Compagnia Elettrica di Israele (57% delle forniture quotidiane precedenti). Gran parte dei residenti di Gaza ricevono energia elettrica in media 6-8 ore al giorno. E’ sempre più difficile trovare generatori elettrici sul mercato locale.
- La corrente è stata ridata alle 10 di sera del 9 luglio a gran parte dei residente di Rafah nel sud della Striscia di Gaza che erano senza corrente per quattro giorni consecutivi sembra a causa del sovraccarico della rete.

Acqua
- L’elettricità e la rete idrica continuano a essere non sincronizzate e l’acqua fornita alle abitazioni palestinesi continua ad essere sporadica. Anche quando coincidono, la potenza non è sufficiente per far arrivare l’acqua alle famiglie che abitano ai piani alti. Questo significa che i palestinesi non hanno un accesso affidabile all’acqua per le necessità quotidiane comprese il bere l’igiene personale e il lavaggio dei vestiti.
- Il Servizio delle Municipalità Costiere per l’Acqua (CMWU) stima che le famiglie che vivono nelle aree urbane ricevono acqua per 2-3 ore al giorno, circa 8 nelle aree rurali. Le forniture d’acqua nella zona nord della Striscia di Gaza è stata ulteriormente impedita dalla rottura delle condutture d’acqua dovuta ai carri armati dell’IDF e ai mezzi blindati per il trasporto delle truppe, durante un’incursione ad ovest di Beit Lahia (At Tatra, Salatin e Al Issra). Dopo il ritiro dell’IDF, l’8 luglio, l’UNRWA ha fornito serbatoi d’acqua e ha distribuito 10.000 litri d’acqua in collaborazione con l’ICRC all’area colpita.
- La richiesta di forniture commerciali alternative è così alta che può richiedere fino a 36 ore per effettuare la consegna e limitazioni sono imposte dai fornitori in base alle quantità disponibili.
- L’UNICEF ha fornito tre contenitori pieghevoli da 5.000 litri al CMWU come mezzi per affrontare la contingenza.
- La CMWU ha ricevuto 54.000 litri di cloro il 10 luglio attraverso il valico di Erez. Questo cloro per la purificazione dell’acqua serviva urgentemente al CMWU ed era rimasto bloccato per diverse settimane al valico di Karni. Il passaggio è stato facilitato dal DCL di Erez, l’11 luglio sono transitati altri 40.000 litri. Il CMWU ha ora sufficiente cloro per due mesi. Il DCL di Erez ha affermato che permetteranno il passaggio entro oggi da Erez di un container con parti di ricambio necessarie.

Carburante
- Gli oleodotti di Nahal Oz sono aperte per il quarto giorno consecutivo per gasolio, benzina e gas da cucina dopo la chiusura tra il 5 e l’8 luglio. Sono state importate tra il 9 e l’11 luglio 1.630.000 litri di gasolio, 246.000 litri di benzina e 1.516 tonnellate di gas da cucina.
- Questi dati comprendono 300.000 litri di gasolio finanziati dall’Unione Europea e concessi al Ministero della Salute (MoH). Il carburante è indispensabile a causa della crescente dipendenza dai generatori elettrici degli 11 ospedali e 58 cliniche di primo soccorso (PHC) di Gaza. La distribuzione del carburante è già cominciata e 68.500 litri sono stati inviati all’ospedale europeo a Khan Younis (45.000), all’ospedale pediatrico Al Nasser (7.750) e all’ospedale Shifa (15.750) di Gaza City. Il resto delle forniture sono in deposito al MoH e verranno distribuite secondo le necessità.
- Dal 6 luglio, ICRC ha fornito 28.000 litri di carburante alle amministrazioni comunali della Striscia di Gaza per i generatori di corrente impiegati per i depositi d’acqua e le pompe di emergenza.

Salute
- Il comune di Gaza ha terminato le scorte di benzina per i suoi automezzi e l’immondizia non è stata più raccolta dal 9 luglio. Per le strade di Gaza City ora si vedono pile di rifiuti in decomposizione e la loro mancata raccolta potrebbe causare rischi crescenti per la salute pubblica.
- Il PHC di At Tatra gestita dal MoH ha riaperto l’8 luglio dopo il ritiro dell’IDF dall’area.
- Funzionari dell’ospedale Kamal Adwan hanno informato le Nazioni Unite l’8 luglio, che l’ospedale è stato in grado di affrontare il pesante carico dovuto all’incursione israeliana nella zona a ovest di Beit Lahia del 6 e 7 luglio. Complessivamente all’ospedale sono giunti 17 morti e 65 feriti.
- L’UNICEF ha fornito due generatori elettrici a due PHC nelle aree di Zeitoun e Rahma di Gaza City per assicurare corrente elettrica.
- L’WHO, basandosi sui dati dell’UNRWA relativo a malattie contagiose, ha affermato che il numero totale di casi di diarrea e diarrea sanguigna (watery and bloody diarrea), per i rifugiati nell’ultima settimana di giugno e la prima di luglio sono aumentate del 163 % e 140% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
- Medicine essenziali sono state trasportate dall’ICRC attraverso il valico di Erez negli ultimi due giorni. Due kit per ferite da guerra sono stati donati dall’ICRC al MoH il 10 luglio. Ogni kit permette di trattare fino a 1000 interventi chirurgici.
- L’UNICEF nel corso dell’ultima settimana è intervenuto nella zona nord della Striscia di Gaza fornendo 145 confezioni di giocattoli, una confezione per l’igiene familiare e quattro family water kit (?).

Cibo
- Negli ultimi sei giorni nessun rifornimento umanitario o commerciale è transitato dal valico di Karni verso la Striscia di Gaza (chiuso dal 7 luglio). Tra il 10 e il 12 luglio il valico di Erez è stato utilizzato come passaggio alternativo per alcuni rifornimenti umanitari compresi 25 MT di carne in scatola e cinque carichi di sacchi di farina di grano e olio vegetale dal WFP.
Egeland (coordinatore ONU per gli aiuti in Palestina n.d.r.) condanna "l'uso sproporzionato della forza" da parte di Israele nella Striscia di Gaza dove nelle ultime 36 ore sono stati uccisi 22 palestinesi e 67 feriti.

Sviluppi principali dal rapporto precedente del 18 Luglio.

- 22 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 36 ore nella Striscia di
Gaza (compresa una bambina di 3 anni). Mercoledi (26/7) c'e' stato il piu' altonimero di morti dal 28 giugno - giorno dell'inizio
dell'operazione che l'IDF ha chiamato "piogge estive".
- Dal rapporto precedente (18/7) c'e' stato un alto numero di morti e
feriti tra i palestinesi - 50 morti e piu' di 230 feriti - a causa delle
incursioni dell'IDF, proiettili e attacchi aerei della IAF.
- Dei 150 palestinesi uccisi dal 28 giugno, circa un quarto erano
bambini (31). Almeno 541 palestinesi sono stati feriti.Nello stesso
periodo un soldato dell'IDF e' stato ucciso e 14 feriti. Anche 7
israeliani sono stati feriti dai razzi artigianali palestinesi che sono
stati sparati verso Israele (in media sono stati sparati 8, 9 razzi al
giorno.
- 97 famiglie (703 persone) sono state obbligate a lasciare le proprie
case all'interno e nei dintorni del villaggio di As Shouka (nel sud
della Striscia di Gaza) in seguito ad un aumento dei cannoneggiamenti dell'IDF. UNRWA al momento sta gestendo tre campi per rifugiati a Jabalia (zona nord della Striscia di Gaza) ospitando 747 persone che hanno abbandonato le aree del nord in seguito all'intensificarsi dei cannoneggiamenti dell'IDF.
- Dal 24 luglio, l'IDF ha ordinato per telefona almeno a quattro
famiglie di abbandonare le loro case con un preavviso di 30 minuti prima lanciare attacchi aerei che hanno demolito due case (che ospitavano otto famiglie) e danneggiate altre quattro.
Un posto di ossevazione dell'IDF al passaggio di Erez e' stato attaccato da militanti palestinesi il 23 luglio. Da allora il passaggio e'
soggetto a frequenti chiusure da parte dell'IDF come misura di
sicurezza. il passaggio di karni e' chiuso o parzialmente chiuso dal 21 luglio. L'oleodotto di Nahal Oz e' stato chiuso oggi per la prima volta dal 9 luglio.
- Jan Egeland, Il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni
Unite, martedi ha visitato la Striscia di Gaza e una clinica medica
dell'UNRWA danneggiata dalle incursioni israeliani e la centrale
elettrica distrutta dal bombardamento della IAF. Ha affermato che c'e' stato un chiaro uso sproporzionato ella forza".

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