Estratto da Le rivelazioni di Paolo Rumor di Diego Marin

 

Ancora negli anni Settanta mio padre mi diceva che pochi uomini politici conoscevano il lavoro che si era svolto "dietro le quinte" per preparare poco per volta il nuovo ordine dell'Occidente. Paolo Rumor

 

In realtà, il senso generale di ciò che ho potuto capire dalla lettura dei documenti di mio padre, come pure dalle sue spiegazioni orali, è che esisteva (e forse esiste ancora), ad un livello molto alto e diverso da quelli conosciuti, un Gruppo o un'Entità (di cui facevano o fanno parte anche alcune persone appartenenti a vecchie casate nobiliari) che lavorava e lavora ad un progetto importante per l'Europa, ma anche oltre simili finalità. Tali persone non esitano a ricorrere a tecniche di suggestione o dissimulazione per pilotare l'emotività dell'opinione pubblica, le sue aspettative, le sue aspirazioni mentali, e conseguentemente far accettare cambiamenti strutturali che coinvolgono le comunità nazionali. L'attività dei singoli governi non sembra avere la capacità di interferire con la citata programmazione, poiché essi ne sono al corrente solo per quel che riguarda gli aspetti pubblici e trasparenti. I partiti politici vengono totalmente esclusi da quella che in gergo viene chiamata "La Grande Opera" (nome che inevitabilmente rimanda all'Opus Dei, ndr). Governi e partiti, subiscono a loro insaputa l'influenza discreta ma incisiva di una rete di statisti e consiglieri collocati in ambiti chiave delle funzioni strategiche. Ancora durante il Secondo conflitto mondiale (ma in realtà il processo era iniziato ben prima) alcuni circoli intellettuali inglesi, americani e francesi avevano preso ad adoperarsi non solo perché l'Europa avesse una unificazione economica e politica, ma anche perché fosse retta da una leadership morale impersonata da alcuni appartenenti ad un ramo di antica nobiltà, che affondava le proprie radici in un passato lontano, in parte di estrazione ebraica.

 

Nel periodo della sua collaborazione ai lavori per gli studi preparatori dell'Unione, mio padre intratteneva rapporti con Alain Poher (che aveva partecipato alla Resistenza francese; aveva avuto incarichi di reggenza provvisoria al governo; era divenuto poi membro del partito cattolico di centro, il Mouvement Républicain Populaire, e del parlamento francese); con Maurice Shumann (fautore della politica europeista basata sull'intesa franco-tedesca); con Jean Monnet (che nel 1952 diventerà il primo presidente dell'Alta Autorità della Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio) e con altre personalità. questo gruppo di persone comprendeva alcuni intellettuali che venivano chiamati Priori. Essi stilarono i famosi Protocolli dei Priori, poi modificati da Sergej Nilus e ribattezzati Protocolli dei Priori di Sion. Nilus intendeva scaricarne l'intero contenuto alla riflessione del popolo ebraico, quando in realtà vi erano in esso più sorgenti di varia collocazione, con quella ebraica limitata peraltro alla setta "sionista" che a dire il vero non è neppure esattamente ebraica, poiché i suoi obiettivi sono unicamente politici - la costruzione di un "Grande Israele" in Medio Oriente - e vi aderiscono pure cristiani, atei eccetera…

 

Mio padre condivideva ciò che era più di un sospetto maturato dalle persone di estrazione cattolica con cui lavorava: cioè che l'ideazione stessa e la traduzione pratica di un'Unione delle nazioni europee rivelava una "mano guida" all'opera da diverso tempo. Questa supposizione gli era stata poi confermata da Schumann, il quale asseriva che il "Progetto" risaliva, come studio, alla prima metà del XIX secolo, ma che questa pianificazione sarebbe appartenuta addirittura all'epoca merovingia … il Progetto sembra aver seguito una strategia ben definita, che all'inizio consisteva nel servirsi di alcune dinastie regnanti … poi, molto più avanti, delle strutture politiche espresse dagli Imperi Centrali, in seguito da quelle dei governi democratici e perfino di alcuni governi totalitari, per approdare, infine, agli organismi sopranazionali (MEC, CEE): tutto ciò allo scopo di portare a compimento l'unione geopolitica dell'Europa, primo essenziale passo per allargare poi la compagine al bacino meridionale del Mediterraneo … La formulazione delle linee essenziali di questa "geopolitica" mi pare fosse contenuta nello Hieron, uno scritto realizzato intorno al 1870 in Francia … 30 anni più tardi, nel 1900, attraverso l'editore Alma Artis di Paray le Monial. L'autore era Felix de Rosnay, un esoterista del tempo che in tale libretto intendeva illustrare gli obiettivi di una fratellanza di cui era membro. La stessa congrega è nota con il nome di Philadelphes, Comitato degli Olimpici o Comitato dei 300

 

Tra gli obiettivi dichiarati dello Hieron figurava il raggiungimento di "una teocrazia nel cui ambito le nazioni non sarebbero state altro che province, e i loro dirigenti non sarebbero stati altro che proconsoli al servizio di un governo mondiale occulto formato da un'élite.

 

Oltre allo Hieron, tra i documenti progettuali dell'Europa Unita, Rumor cita i Protocolli dei Priori, stilati alla metà del XIX secolo. Precisa Rumor che accanto a questi ne erano stati messi in circolazione degli altri, fittizi ma parzialmente simili, arricchiti con informazioni ridicole che avevano lo scopo di screditare l'intero contenuto del documento semmai fosse divenuto di dominio pubblico. Questa copia "ritoccata" sarebbe stata confezionata dallo scrittore russo Sergej Nilus, per arrivare più tardi tra le mani del gerarca Alfred Rosenberg - nato in Estonia - che a sua volta li consegnò ad Hitler.

 

Il cardinale Spellman aveva fatto recapitare una busta a Rumor attraverso la mediazione di monsignor Montini. In essa venivano citati André Malraux, Pierre Plantard (il fondatore del moderno Priorato di Sion), la rivista francese Vaincre (Vincere, Sconfiggere, diretta dallo stesso Plantard), e l'organizzazione che aveva redatto e possedeva i Protocolli, esistente dal 1870 circa. Possiamo dedurne che ambo lo Hiéron e i Protocolli furono stilati dallo stesso Hiéron du Orval.

 

Nel 1936 seguì un manifesto del Movimento Sinarchico Europeo intitolato Patto Rivoluzionario Sinarchico per l'Impero Francese. Qui si annunciava una rivoluzione dall'alto, la quale sarebbe partita dalla Francia e avrebbe progressivamente coinvolto tutte le nazioni del pianeta.

 

A ben guardare, i governanti di oggi sono semplici marionette nelle mani di personaggi di cui a malapena sappiamo il nome (a volte solo il cognome) e che mai sono apparsi nei media.