Fonte: https://www.mintpressnews.com https://comedonchisciotte.org/ 27 Settembre 2019
Come la CIA, il Mossad e “la rete di Epstein” stanno sfruttando le sparatorie di massa per creare un incubo orwelliano di Whitney Webb Tradotto da NICKAL88
A seguito di un’altra catastrofica sparatoria di massa o un evento di crisi, le “soluzioni” orwelliane sono destinate a essere propinate a un pubblico americano spaventato, da parte della stessa rete connessa non solo a Jeffrey Epstein, ma a una litania di crimini e a una storia spaventosa di piani per annichilire il dissenso interno negli Stati Uniti. In seguito all’arresto e alla successiva morte in prigione del presunto trafficante di sesso minorile Jeffrey Epstein, una società tecnologica israeliana poco conosciuta ha iniziato a ricevere maggiore pubblicità, ma per tutti i motivi inopportuni. Non molto tempo dopo l’arresto di Epstein, e che sia le sue relazioni che le sue finanze sono state sottoposte a controllo, è stato rivelato che la società israeliana Carbyne911 aveva ricevuto sostanziali finanziamenti da Jeffrey Epstein, nonché dallo stretto collaboratore di Epstein ed ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak e da Peter Thiel, venture capitalist della Silicon Valleye prominente sostenitore di Trump. Carbyne911, o semplicemente Carbyne, sviluppa capacità di gestione delle chiamate e di identificazione per i servizi di risposta alle emergenze in Paesi di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, dove è già stato implementato in diverse contee statunitensi e ha collaborato con importanti aziende tecnologiche statunitensi come Google. In particolare, commercializza il suo prodotto come un modo per mitigare le sparatorie di massa negli Stati Uniti senza dover modificare le leggi statunitensi sulle armi da fuoco. Tuttavia, Carbyne non è una normale azienda tecnologica, poiché è profondamente connessa alla divisione d’intelligence militare israeliana d’élite, la Unit 8200(1), i cui “ex-allievi” spesso procedono con la creazione di aziende tecnologiche – tra cui Carbyne – che spesso mantengono i loro legami con l’intelligence israeliana e , secondo i resoconti dei media israeliani e degli ex impiegati, spesso “rendono indistinguibile” il loro servizio all’apparato di difesa/intelligence israeliano e la loro attività commerciale. Come rivelerà questo rapporto, Carbyne non è che una delle numerose aziende tecnologiche israeliane che si pubblicizzano come una soluzione tecnologica alle sparatorie di massa, che ha legami diretti con le agenzie di intelligence israeliane. In ogni caso, i prodotti di queste aziende sono costruiti in modo tale da poter essere facilmente utilizzati per sorvegliare illegalmente i governi, le istituzioni e i civili che li usano, ciò è un fatto preoccupante, dati l’abilità documentata della Unit 8200 nella sorveglianza come mezzo per ottenere ricatti e i precedenti di Israele di usare aziende tecnologiche, per spiare in modo aggressivo il governo degli Stati Uniti. Ciò è ulteriormente aggravato dal fatto che le società tecnologiche collegate alla Unit 8200 hanno precedentemente ricevuto contratti governativi statunitensi per posizionare “backdoor” nell’intero sistema di telecomunicazioni degli Stati Uniti, nonché nei prodotti popolari delle principali società tecnologiche americane tra cui Google, Microsoft e Facebook, molti dirigenti chiave e funzionari delle quali sono ormai ex funzionari della Unit 8200. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha fatto segreto che aver collocato membri della Unit 8200 alle posizioni di vertice nelle società tecnologiche multinazionali è una “politica intenzionale”, intesa a garantire il ruolo di Israele come “cyber power” globale dominante, combattendo al contempo i movimenti non violenti di boicottaggio, che prendono di mira le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e reprimendo le critiche delle Nazioni Unite alla politica del governo israeliano e alle operazioni militari all’estero. Mentre i legami di Jeffrey Epstein con l’intelligence sia negli Stati Uniti che in Israele – oggetto di una recente serie in quattro parti in esclusiva per MintPress –hanno iniziato a essere svelati per intero, il suo finanziamento di Carbyne è stato preso in esame, in particolare, per i profondi legami della società all’intelligence israeliana, così come a certi Americani dei quali sono conosciute le connessioni all’intelligence americana. Anche il ruolo di Ehud Barak come finanziatore e Presidente di Carbyne,si è aggiunto a tale grattacapo, data la sua lunga storia di coinvolgimento in operazioni segrete di intelligence per Israele e i suoi legami di lunga data con l’intelligence militare israeliana. Un altro finanziatore di Carbyne, Peter Thiel, ha una sua società che, come Carbyne, si appresterà a trarre profitto dalle soluzioni hi-tech proposte dall’amministrazione Trump per le sparatorie di massa. Infatti, dopo la recente sparatoria a El Paso, in Texas, il Presidente Trump – che ha ricevuto elargizioni politiche da Thiel, il quale gli ha prestato consulenza dopo la sua elezione – ha chiesto alle società tecnologiche di “individuare gli sparatori di massa prima che colpiscano”, un servizio già perfezionato da Palantir, la società di Thiel, la quale ha sviluppato “software pre-crime” già in uso in tutto il Paese. Palantir è anche un appaltatore per la comunità di intelligence degli Stati Uniti e ha anche una filiale con sede in Israele. Forse la cosa più inquietante di tutte, qualunque sia la soluzione tecnologica adottata dall’amministrazione Trump, [è il fatto che] si appresta a utilizzare un database controverso, sviluppato inizialmente nell’ambito di un programma segreto del governo degli Stati Uniti, che ha coinvolto noti personaggi [del caso] Iran-Contra quali Oliver North, come mezzo per rintracciare e segnalare potenziali dissidenti americani, per una maggiore sorveglianza e detenzione in caso di “emergenza nazionale” vagamente definita. Come rivelerà questo rapporto, detto database – spesso indicato come “Main Core” – è stato creato con il coinvolgimento dell’intelligence israeliana e Israele è rimasto coinvolto per anni dopo che è stato sviluppato, e potenzialmente fino ad oggi. È stato anche usato da almeno un ex funzionario della CIA nel Consiglio di Sicurezza Nazionale del Presidente Reagan, per ricattare, tra gli altri, membri del Congresso, membri del personale congressuale e giornalisti. Dati i recenti rapporti sul piano dell’amministrazione Trump di creare una nuova agenzia governativa per utilizzare la “tecnologia avanzata” per identificare i “segni neuro comportamentali” di “qualcuno intenzionato a un atto esplosivo violento”, utilizzando i dati raccolti dai dispositivi elettronici degli utenti, il quadro dipinto dalla tecnologia, che viene attualmente promosso e attuato con il pretesto di “mantenere gli Americani al sicuro” è profondamente orwelliano. In realtà, indica direttamente la genesi di uno stato di sorveglianza di vasta portata, molto più ampio di qualsiasi altra cosa mai vista nella storia americana, sviluppato congiuntamente da individui collegati all’intelligence americana e israeliana.
Illustrare Carbyne Carbyne911, che nel presente rapporto verrà chiamato semplicemente Carbyne, è una startup tecnologica israeliana che promette di rivoluzionare il modo in cui le chiamate vengono gestite dai fornitori di servizi di emergenza, nonché dai governi, dalle società e dalle istituzioni educative. Non molto tempo dopo la sua fondazione nel 2014 da parte di veterani dell’intelligence militare israeliana, Carbyne ha iniziato a essere immessa sul mercato specificamente come una soluzione alle sparatorie di massa negli Stati Uniti, che va “oltre il dibattito sulle armi” e migliora le “informazioni che i soccorritori armati ricevono prima entrare in una situazione di sparatoria”, fornendo video-streaming e input acustici da smartphone di civili e da altri dispositivi collegati alla rete Carbyne. Prima dell’arresto di Jeffrey Epstein a luglio, Carbyne aveva ricevuto elogi dai media statunitensi e israeliani, con Fox News che accoglieva i servizi della società come risposta all’”obsolescenza del sistema 911″ degli Stati Uniti, e The Jerusalem Post che scriveva che la piattaforma della società offre “protezione hi-tech per gli assistenti sociali e i presidi delle scuole”. Altri rapporti affermavano che i servizi di Carbyne comportano”una riduzione del 65% dei tempi di smistamento [delle chiamate]”. La piattaforma di gestione delle chiamate/gestione delle crisi di Carbyne è già stata implementata in diverse contee statunitensi e la società ha uffici non solo negli Stati Uniti ma anche in Messico, Ucraina e Israele. L’espansione di Carbyne a più reti di fornitori di servizi di emergenza negli Stati Uniti è probabile, dato che la legislazione federale cerca di offrire sovvenzioni per aggiornare il call center del 911, in tutto il Paese, con la stessa tecnologia di cui Carbyne è il principale fornitore. Uno dei principali gruppi di lobby che promuovono questa normativa, la National Emergency Number Association (NENA), ha un “forte rapporto” con Carbyne, secondo il sito web di Carbyne. Inoltre, Carbyne ha iniziato a commercializzare altresì la sua piattaforma per le chiamate in assenza di emergenza a governi, istituti scolastici e aziende.
Tuttavia, quella che sembrava l’inevitabilità della diffusa adozione di Carbyne negli Stati Uniti è incorsa in un imprevisto, dopo il recente arresto e la successiva morte del pedofilo e trafficante di sesso Jeffrey Epstein, che sfruttava ragazze minorenni allo scopo di ottenere “ricatti” a carico di ricchi e potenti, un’operazione che aveva chiari legami con l’intelligence. Epstein, dopo il suo primo arresto e la leggera condanna per aver sollecitato sesso da una minorenne nel 2007, è stato sfruttato dall’ex Primo Ministro israeliano ed ex Capo dell’intelligence militare israeliana Ehud Barak, per diventare un fondamentale sostenitore finanziario di Carbyne.
Ehud Barak, al centro, si mette in posa con i co-fondatori di Carbyne Alex Dizengof, Amir Elichai e LitalLeshem. Photo | Yossi Seliger A seguito di un maggiore controllo delle attività commerciali di Epstein e dei suoi legami con Israele, in particolare con Barak, la connessione di Epstein con Carbyne è stata rivelata e ampiamente descritta dal media indipendente Narativ, il cui reportage su Carbyne ha rivelato non solo alcune delle connessioni chiave della start-up all’intelligence, ma anche come l’architettura dello stesso prodotto Carbyne stesso solleva “serie preoccupazioni sulla privacy”. MintPress ha dettagliato molte delle principali connessioni di Carbyne all’intelligence, nella Parte III della serie investigativa “Inside the Jeffrey Epstein Scandal: Too Big to Fail“. Oltre a Barak, ex Primo Ministro israeliano ed ex Capo dell’intelligence militare israeliana, in qualità di Presidente di Carbyne e finanziatore chiave, il team esecutivo della società sono tutti ex membri dell’intelligence israeliana, inclusa l’unità di intelligence militare d’élite, la Unit 8200, che viene spesso paragonata alla National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti. L’attuale CEO di Carbyne, Amir Elichai, ha prestato servizio nella Unit 8200 e ha designato l’ex Comandante della Unit 8200 e attuale membro del CdA dell’AIPAC (n.d.T.American Israel Public Affairs Committee) Pinchas Buchris, a ricoprire il ruolo di Direttore dell’azienda e di far parte del suo CdA. Oltre a Elichai, un altro co-fondatore di Carbyne, Lital Leshem, ha anche prestato servizio nella Unit 8200, e in seguito ha lavorato per la società privata israeliana di spionaggio Black Cube. L’unico co-fondatore di Carbyne che non ha prestato servizio nella Unit 8200 è Alex Dizengof, che in precedenza aveva lavorato per l’ufficio del Primo Ministro israeliano. Come notato da MintPress, in un precedente rapporto che illustra in dettaglio i profondi legami dell’intelligence militare israeliana con il colosso tecnologico americano Microsoft, la Unit 8200 è un’unità d’élite del corpo dell’intelligence israeliana, che fa parte della direzione dell’intelligence militare dell’IDF ed è coinvolta principalmente nei segnali criptati (ad es. sorveglianza), nella guerra informatica e nella decodifica del codice. Viene spesso descritta come l’equivalente israeliano dell’NSA e Peter Roberts, ricercatore senior presso il Royal United Services Institute britannico, in un’intervista al Financial Times ha caratterizzato l’unità come “probabilmente la principale agenzia di intelligence tecnica al mondo e alla pari dell’NSA, in tutto tranne che nella portata”. In particolare, l’NSA e la Unit 8200 hanno collaborato a numerosi progetti, nel modo più ignominioso al virus Stuxnet, così come al malware Duqu. Inoltre, è noto che l’NSA lavora con i veterani della Unit 8200 nel settore privato, come quando l’NSA ha assunto due società israeliane, per creare backdoor in tutti i principali sistemi di telecomunicazioni statunitensi e nelle principali società tecnologiche, tra cui Facebook, Microsoft e Google. Entrambe queste società, Verint e Narus, hanno alti dirigenti con legami all’intelligence israeliana e una di quelle società, Verint (precedentemente Comverse Infosys), ha una storia di spionaggio aggressivo a strutture governative statunitensi. La Unit 8200 è anche nota per aver spiato civili nei territori palestinesi occupati per “scopi di coercizione” – vale a dire, raccogliere informazioni per il ricatto – e anche per spiare Palestinesi-Americani, per mezzo di un accordo di condivisione di informazioni con l’NSA. A differenza di molte altre start-up collegate alla Unit 8200, Carbyne vanta anche numerosi legami con l’amministrazione Trump, tra cui il fondatore di Palantir e l’alleato di Trump Peter Thiel – un altro investitore in Carbyne. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Carbyne comprende l’ex dipendente di Palantir Trae Stephens, che era un membro del transition team di Trump, nonché l’ex Segretario alla Sicurezza Nazionale Michael Chertoff. Anche il benefattore di Trump e imprenditore immobiliare di New York, Eliot Tawill, fa parte del Consiglio di Amministrazione di Carbyne, insieme a Ehud Barak e Pinchas Buchris. Tuttavia, i problemi di privacy di Carbyne vanno oltre i legami della società all’intelligence israeliana e agli appaltatori dell’intelligence statunitense come Peter Thiel. Ad esempio, l’app di Carbyne per smartphone estrae le seguenti informazioni dai telefoni su cui è installata: “Posizione del dispositivo, video in streaming live dallo smartphone al call center, messaggi di testo in una finestra di chat bidirezionale, qualsiasi dato del telefono di un utente in possesso dell’app di Carbyne e di ESInet e qualsiasi informazione che arriva su un collegamento dati, che Carbyne apre nel caso in cui il collegamento vocale del chiamante si interrompa.”(enfasi aggiunta) Secondo il sito Web di Carbyne, queste stesse informazioni possono anche essere ottenute da qualsiasi smartphone, anche se non è installata l’app di Carbyne, se quel telefono chiama un call center del 911 che utilizza Carbyne o semplicemente qualsiasi altro numero collegato alla rete di Carbyne.
Carbyne raccoglie punti di dati a partire dai telefoni degli utenti, così come da una moltitudine di altri dispositivi connessi via web. Carbyne è una piattaforma di nuova generazione 9-11 (NG911) e l’obiettivo esplicito di NG911 è che tutti i sistemi 911 a livello nazionale diventino interconnessi. Pertanto, anche se Carbyne non viene utilizzato da tutti i call center 911 che utilizzano una piattaforma NG911, Carbyne avrà palesemente accesso ai dati utilizzati da parte di tutti i fornitori di servizi di emergenza e dei dispositivi collegati a tali reti. Questo principio guida di NG911 rende anche probabile che una piattaforma sarà favorita a livello federale per promuovere tale interconnettività e, dato che è già stata adottata da diverse contee e ha legami con l’amministrazione Trump, Carbyne è la scelta logica. Un altro motivo di preoccupazione è il modo in cui altri Paesi hanno utilizzato piattaforme come Carbyne, inizialmente immesse sul mercato come strumenti di risposta alle emergenze, ai fini della sorveglianza di massa. Narativ ha osservato quanto segue nella sua indagine su Carbyne: “A maggio, Human Rights Watch ha rivelato che le autorità cinesi utilizzano una piattaforma non dissimile da [quella di] Carbyne per sorvegliare illegalmente gli Uiguri. L’Integrated Joint Operations Platform cinese introduce un set di dati e fonti di filmati molto più grande, che include un’app sui telefoni delle persone. Come Carbyne, la piattaforma è stata progettata per segnalare le emergenze. Le autorità cinesi l’hanno trasformata in uno strumento di sorveglianza di massa. Human Rights Watch ha riprogettato l’app. Il gruppo ha scoperto che l’app profila automaticamente un utente secondo 36 “tipi di persona”, tra cui i “followers of Six Lines” che è il termine usato per identificare gli Uiguri. Un altro termine si riferisce a “Hajj”, il pellegrinaggio islamico annuale alla Mecca. L’app monitora ogni aspetto della vita di un utente, comprese le conversazioni personali [e] il consumo di energia, e tiene traccia i movimenti di un utente.” Tale tecnologia è attualmente utilizzata dall’intelligence militare israeliana e dall’agenzia di intelligence nazionale israeliana Shin Bet, per giustificare le detenzioni “pre-crimine” di Palestinesi nella Cisgiordania occupata. Come si noterà più nel dettaglio nel seguito di questo rapporto, i commenti dei Palestinesi sui social media sono seguiti da algoritmi di Intelligenza Artificiale che li segnalano per la detenzione indefinita, se scrivono post sui social media che contengono frasi “sul filo del rasoio” come “la spada di Allah”. La piattaforma di Carbyne ha i suoi elementi “pre-crimine”, come il componente c-Records, che memorizza e analizza le informazioni sulle chiamate precedenti e sugli eventi che passano attraverso la sua rete. Queste informazioni “consentono a chi prende le decisioni di analizzare in modo accurato il comportamento passato e presente di chi telefona, di reagire di conseguenza e di prevedere nel tempo modelli futuri” (enfasi aggiunta) Recentemente sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che la tecnologia del “pre-crimine” potrebbe presto diventare più ampiamente adottata negli Stati Uniti, dopo che il Presidente Trump ha dichiarato che una delle sue soluzioni pianificate in merito alle sparatorie di massa,sulla scia della recente tragedia a El Paso,concerneva le grandi aziende tecnologiche, affinché individuino potenziali sparatori prima che colpiscano.
Intelligence israeliana, ricatto e Silicon Valley Sebbene molte delle persone coinvolte nel finanziamento o nella gestione di Carbyne abbiano dimostrato legami con l’intelligence, uno sguardo più ravvicinato a molti di questi attori rivela connessioni ancora più profonde con l’intelligence israeliana e statunitense. Una delle connessioni più chiare di Carbyne all’intelligence israeliana avviene per mezzo del suo Presidente e uno dei suoi finanziatori, Ehud Barak. Sebbene Barak sia meglio conosciuto per essere un ex Primo Ministro israeliano, è anche un ex Ministro della Difesa ed ex Capo dell’intelligence militare israeliana. Ha supervisionato le operazioni della Unit 8200, così come altre unità dell’intelligence militare israeliana, in tutti e tre questi incarichi. Per la maggior parte della sua carriera militare e politica successiva, Barak è stato strettamente associato a operazioni segrete. Prima dell’esame pubblico del legame di Barak con Jeffrey Epstein, in seguito all’arresto di quest’ultimo lo scorso luglio e alla [sua] successiva morte, Barak era finito nel mirino per i suoi collegamenti all’infangato film del magnate cinematografico Harvey Weinstein. In effetti, è stato Ehud Barak a mettere Weinstein in contatto con la squadra privata d’intelligence israeliana Black Cube, che impiega ex agenti del Mossad e agenti dell’intelligence militare israeliana, poiché Weinstein cercava di intimidire le donne che lo avevano accusato di aggressione sessuale e molestie sessuali. L’ex direttore del Mossad, Meir Dagan, ha guidato il Consiglio di Amministrazione di Black Cube fino alla sua morte nel 2016, e il co-fondatore di Carbyne, Lital Leshem, è l’ex direttore del marketing di Black Cube. Dopo che Barak lo ha messo in contatto con la leadership di Black Cube, Weinstein, secondo The New Yorker, ha usato la società privata per lo spionaggio privata per “prendere di mira” o raccogliere informazioni a dozzine su individui e compilare profili psicologici che a volte si concentravano sulle loro storie personali o sessuali”. Inoltre, The New Yorker ha osservato che”Weinstein ha monitorato personalmente lo stato di avanzamento delle indagini”e”ha anche arruolato ex dipendenti delle sue imprese cinematografiche, affinché si unissero all’iniziativa, raccogliendo nomi e facendo telefonate che, secondo alcune fonti che le hanno ricevute, sono state percepite come intimidatorie.” Eppure, più recentemente, è stata la stretta relazione di Barak con Epstein che ha fatti sollevare le sopracciglia e lo ha esposto agli attacchi politici dei suoi rivali. Epstein e Barak sono stati presentati per la prima volta dall’ex Primo Ministro israeliano Shimon Peres nel 2002, un periodo in cui l’operazione di ricatto pedofilo e traffico sessuale di Epstein era in pieno svolgimento. Barak era un frequente visitatore delle residenze di Epstein a New York, così spesso che The Daily Beast riferiva che numerosi residenti di un condominio correlato a Epstein “avevano visto Barak nell’edificio più volte negli ultimi anni, e quasi più di una mezza dozzina descriveva che si era imbattuta nella sua scorta”, aggiungendo che”l’edificio è per la maggioranza di proprietà del fratello minore di Epstein, Mark, ed è stato collegato al presunto anello della tratta newyorkese del finanziatore.”In particolare, diversi appartamenti nell’edificio erano”utilizzati per alloggiare ragazze minorenni provenienti dal Sud America, dall’Europa e dall’ex Unione Sovietica”, secondo un ex contabile assunto da uno dei principali procacciatori di ragazze minorenni di Epstein, Jean Luc Brunel. Barak è anche noto per aver trascorso la notte in una delle residenze di Epstein almeno una volta, è stato fotografato mentre lasciava la residenza di Epstein nel recente 2016, e ha ammesso di aver visitato l’isola di Epstein, che ha portato soprannomi, quali “Pedo Island”, “Lolita Island” e “Orgy Island”. Nel 2004, Barak ha ricevuto 2,5 milioni di dollari dalla Wexner Foundation di Leslie Wexner, dove Epstein era un fiduciario, nonché uno dei principali donatori della fondazione, ufficialmente per “servizi di consulenza” non specificati e “ricerca” per conto della fondazione. Nel 2015 Barak ha costituito una società in accomandita semplice in Israele, allo scopo esplicito di investire in Carbyne (allora nota come Reporty), e ha investito milioni di dollari nella società, diventando rapidamente un importante azionista e successivamente il volto pubblico della società e il Presidente del suo Consiglio di Amministrazione. Almeno 1 milione di dollari in denaro, investito in questa società creata da Barak e successivamente utilizzata per investire in Carbyne, proveniva dalla Southern Trust Company, che era di proprietà di Jeffrey Epstein. A luglio, Bloomberg ha riferito che la Southern Trust Company di Epstein è stata identificata negli archivi delle Isole Vergini Americane come una “banca dati del DNA e data mining”. Dato il chiaro potenziale di Carbyne per il data mining e la profilazione di civili, l’investimento di Epstein in Carbyne, utilizzando questa specifica azienda, suggerisce che gli investitori di Carbyne sono da tempo consapevoli di questo aspetto poco pubblicizzato del prodotto di Carbyne. In una dichiarazione al giornale israeliano Haaretz, Barak ha affermato: “Ho considerato l’opportunità commerciale e registrato una partnership in mio controllo in Israele. Un piccolo numero di persone che conosco investe per essa … Dato che si tratta di investimenti privati, per me non sarebbe corretto o giusto esporre i dati personali degli investitori”. Tuttavia, Barak in seguito ha ammesso che Epstein era stato uno degli investitori. La recente serie di Mint Press sullo scandalo di Jeffrey Epstein ha rimarcato in dettaglio i legami di Epstein con le attività di intelligence della CIA/Mossad, come Adnan Khashoggi; con società di copertura della CIA, come la Southern Air Transport; e con la criminalità organizzata, attraverso la sua stretta associazione con Leslie Wexner. Inoltre, la “fidanzata” di lunga data di Epstein e presunta madame, Ghislaine Maxwell, ha legami familiari con l’intelligence israeliana attraverso suo padre, Robert Maxwell. Mentre sembra che Epstein potrebbe aver lavorato per più di un’agenzia di intelligence, Zev Shalev, ex produttore esecutivo di CBS News e giornalista di Narativ, ha recentemente dichiarato di aver confermato in modo indipendente, a due fonti non collegate, [di essere] “strettamente legato alla storia di Epstein e in una posizione per sapere”che Epstein aveva“lavorato per l’intelligence militare israeliana”. In particolare, Epstein, che era noto per il suo interesse a ottenere il ricatto attraverso l’abuso sessuale delle ragazze minorenni che ha sfruttato, ha affermato anche di avere “informazioni compromettenti” su personaggi di spicco nella Silicon Valley. In una conversazione dell’anno scorso con il giornalista del New York Times James Stewart, Epstein ha sostenuto di avere informazioni “potenzialmente compromettenti o imbarazzanti” sull’élite della Silicon Valley e ha detto a Stewart che queste figure di spicco dell’industria tecnologica americana “erano utenti edonisti e regolari di droghe ricreative.”Epstein ha anche detto a Stewart di essere stato “testimone dell’assunzione di droghe da parte di figure di spicco della tecnologia e dell’organizzazione di rapporti sessuali”e affermavano di conoscere”dettagli sulle loro presunte propensioni sessuali”. Subito prima del suo recente arresto, Jeffrey Epstein sembrava aver tentato di farsi una nuova immagine come “investitore tecnologico”, poiché aveva fatto interviste con diversi giornalisti tra cui Stewart, sull’investimento tecnologico, nei mesi prima che fosse colpito dalle accuse federali di traffico sessuale. Jessica Lessin, caporedattore di The Information, ha dichiarato a Business Insider che un giornalista che lavora per The Information ha intervistato Epstein un mese prima del suo recente arresto perché “si credeva che fosse un investitore in fondi di capitale a rischio”. Tuttavia, Lessin ha affermato che l’intervista non era “degna di nota” e che il sito non aveva intenzione di pubblicarne i contenuti. Business Insider ha affermato che il modo in cui erano state organizzate le interviste con Epstein “suggerisce che qualcuno nella Silicon Valley potrebbe aver cercato di aiutare Epstein a entrare in contatto con i giornalisti”. Sebbene non si sappia esattamente quali personaggi della Silicon Valley fossero maggiormente collegati a Epstein, e quali dirigenti tecnologici fossero potenzialmente ricattati da Epstein, è noto che Epstein si è associato a diversi importanti dirigenti tecnologici, tra cui il co-fondatore di Google Sergey Brin, il co-fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, il CEO di Tesla ElonMusk, il co-fondatore di Microsoft Bill Gates e il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman. L’anno scorso, Epstein ha affermato di prestare consulenza a Tesla ed ElonMusk, che era stato precedentemente fotografato con la presunta madame di Epstein,Ghislaine Maxwell. Alcuni anni fa, Epstein ha anche partecipato a una cena ospitata da Reid Hoffman di LinkedIn, dove Musk avrebbe presumibilmente presentato Epstein a Mark Zuckerberg. È noto che Sergey Brin di Google abbia partecipato a una cena ospitata da Epstein nella sua residenza di New York, dove era presente anche Donald Trump.
Elon Musk con Ghislaine Maxwell, la presunta madame di Epstein, a un ricevimento per gli Oscar il 2 marzo 2014. Kevin Mazur | VF14
Queste associazioni suggeriscono che la persona nella Silicon Valley che stava cercando di rafforzare l’immagine di Epstein come investitore tecnologico, prima del suo arresto, potrebbe essere stata Peter Thiel, il cui Founders Fund aveva anche fatto investimenti in Carbyne. Thiel è stato un investitore iniziale in Facebook ed è ancora nel suo Consiglio di Amministrazione, che lo collega a Zuckerberg; è anche finanziatore di SpaceX di Elon Musk ed ex collega di Musk tramite PayPal. Inoltre, Thiel ha legami con Reid Hoffman, e sia Thiel che Hoffman sono importanti sostenitori di Facebook. Non è noto se le “informazioni compromettenti” di Epstein e l’apparente ricatto a importanti personalità dell’industria tecnologica americana siano stati utilizzati per promuovere gli obiettivi di Carbyne, che ha recentemente collaborato con i colossi della tecnologia Google e Cisco Systems – e, più in generale, l’espansione società tecnologiche legate all’intelligence israeliana nel settore tecnologico americano, in particolare attraverso l’acquisizione di start-up tecnologiche israeliane collegate alla Unit 8200 da parte delle principali società tecnologiche statunitensi. Quest’ultima [affermazione] sembra vieppiù probabile, dato che il padre di Ghislaine Maxwell – uno dei principali co-cospiratori di Epstein nella sua operazione di ricatto sessuale che coinvolge minori legata all’intelligence – era un agente del Mossad che ha aiutato a vendere un software, che era stato intercettato dall’intelligence israeliana, ad agenzie governative e strutture sensibili in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti. Come sarà notato più avanti in questo rapporto, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu – al quale tutte le agenzie di intelligence israeliane rispondono in virtù della sua posizione – ha dichiarato in più di un’occasione che l’acquisizione di start-up israeliane legate all’intelligence da parte di colossi stranieri della tecnologia, specialmente nella Silicon Valley, è attualmente una “politica deliberata” dello Stato di Israele.
I legami di Carbyne con l’intelligence degli Stati Uniti Mentre Epstein e Barak sono i due finanziatori di Carbyne, i cui legami con l’intelligence sono i più lampanti, un altro finanziatore di Carbyne, Peter Thiel, ha legami con l’intelligence americana e una storia di investimenti in altre società, fondate da ex membri della Unit 8200. Thiel ha co-fondato e detiene ancora una partecipazione di controllo nella società Palantir, inizialmente finanziata con un investimento di 2 milioni di dollari da In-Q-Tel, fondo di capitale di rischio della CIA, e in seguito rapidamente diventata un appaltatore per la CIA. Dopo il successo del suo contratto con la CIA, Palantir è divenuta un appaltatore per una molteplicità di agenzie federali, tra cui l’FBI, la Defense Intelligence Agency (DIA), la National Security Agency (NSA), il Department of Homeland Security (DHS) e lo Special Operations Command dell’esercito, tra gli altri. L’anno scorso, ha ottenuto un contratto per creare un nuovo sistema di intelligence sul campo di battaglia per l’esercito degli Stati Uniti. Palantir è anche richiesta per la sua “tecnologia pre-crimine“, che è stata utilizzata da diversi dipartimenti di polizia degli Stati Uniti. Secondo The Guardian, “Palantir rintraccia tutti, dai potenziali sospetti terroristi ai truffatori aziendali, ai trafficanti di minori e a quelli che chiamano”sovversivi”… tutto viene fatto usando la previsione.” Thiel si è guadagnato l’attenzione negli ultimi anni per il suo sostegno al Presidente Trump, e per essere diventato Consigliere di Trump dopo le elezioni del 2016, quando era “una delle forze maggiori nella transizione”, secondo Politico, e “ha contribuito a ricoprire posizioni nell’amministrazione Trump con [membri del] l’ex staff.” Uno di questi ex membri dello staff era Trae Stephens, che è anche membro del Consiglio di Amministrazione di Carbyne. Thiel ha legami di business anche con il genero e influente Consigliere di Trump, Jared Kushner, nonché con il fratello di Kushner, Josh. Nel 2017, un assistente senior della campagna elettorale di Trump ha dichiarato a Politico che “Thiel è immensamente potente all’interno dell’amministrazione, grazie alla sua connessione con Jared”. Thiel ha anche sostenuto alcune importanti start-up tecnologiche israeliane, collegate alla Unit 8200, come Bill Guard, che Thiel ha finanziato insieme all’ex CEO di Google Eric Schmidt e ad altri investitori. Bill Guard è stata fondata da Raphael Ouzan, ex funzionario della Unit 8200, che fa parte del Consiglio di Amministrazione di Start-Up Nation Central (SUNC), insieme al manager degli hedge fund, il neoconservatore americano Paul Singer, all’agente operativo e consulente neoconservatore Dan Senor, e Terry Kassel, che lavora per Singer nel suo hedge fund, Elliott Management.
Peter Thiel saluta Netanyahu durante un incontro del 2017 in Israele. Photo | Israel PM
Il SUNC è un’organizzazione fondata da Paul Singer, che ha contribuito massicciamente sia [alla causa] del Presidente Trump sia del Primo Ministro israeliano Netanyahu. Da quando è stata fondata nel 2012, SUNC ha cercato di integrare le start-up tecnologiche israeliane collegate alla Unit 8200 in società straniere, principalmente società americane, e ha contribuito a sorvegliare lo spostamento di migliaia di posti di lavoro,in ambito tecnologico ad alto reddito, dagli Stati Uniti in Israele. Un altro individuo collegato a Carbyne degno di nota è l’ex Capo del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, Michael Chertoff, che fa parte del Consiglio di Amministrazione di Carbyne. Oltre ai legami di Chertoff con il DHS, la società di Chertoff, The Chertoff Group, impiega diversi importanti membri della comunità dell’intelligence statunitense come responsabili, tra cui Michael Hayden, ex Direttore della CIA ed ex Direttore dell’NSA; e Charles Allen, ex Vicedirettore della Central Intelligence for Collection presso la CIA, che ha lavorato presso l’agenzia per oltre 40 anni. The Chertoff Group ha un contratto redditizio di lunga data con la società OSI Systems, che produce scanner per l’intero corpo e si pubblicizza come soluzione a sparatorie di massa ed eventi di crisi, non diversamente da Carbyne. Mentre la società di Chertoff stava prestando consulenza OSI Systems, Chertoff ha intrapreso un blitz mediatico per promuovere l’uso diffuso delle apparecchiature prodotte da OSI Systems e ha persino fatto appello al Congresso a “finanziare un’implementazione su larga scala di sistemi di futura generazione”. Chertoff non ha rivelato il suo conflitto di interessi, mentre promuoveva pubblicamente gli scanner per l’intero corpo dell’OSI. Alcuni hanno anche affermato che la madre di Chertoff, Livia Eisen, aveva legami con l’intelligence israeliana. Secondo il suo necrologio del 1998, citato sia dal ricercatore/autore Christopher Bollyn, che dal giornalista Jonathan Cook, Eisenaveva partecipato all’operazione in codice del Mossad “Magic Carpet”, mentre lavorava per la compagnia aerea israeliana El Al Airlines. Sia Bollyn che Cook hanno insinuato che la partecipazione di Eisen a questa operazione segreta di intelligence israeliana indica fortemente che aveva legami con il Mossad.
Unirsi alla Silicon Valley Oltre alle sue problematiche connessioni con gli oligarchi della Silicon Valley, con l’intelligence militare israeliana e il complesso industriale-militare USA, le recenti collaborazioni di Carbyne con due specifiche società tecnologiche- Google e Cisco Systems –aumentano ancora di più i segnali di allarme. Carbyne ha annunciato la sua partnership con Cisco Systems lo scorso aprile, con quest’ultima che ha annunciato che avrebbe iniziato a “allineare il proprio gestore unico delle chiamate, alla piattaforma di gestione delle chiamate di Carbyne, consentendo ai call center di emergenza di raccogliere dati sia dai chiamanti il 911, sia dai dispositivi IoT [Internet of Things] nei paraggi, di proprietà del governo.”Un rapporto sulla partnership, pubblicato dalla rivista Government Technology, affermava che“la piattaforma di Carbyne sarà integrata in Cisco Kinetic for Cities, una piattaforma IoT di dati che condivide i dati attraverso l’infrastruttura della comunità, sistemi di smart city, applicazioni e dispositivi connessi”. Il rapporto ha anche osservato che”Carbyne sarà anche l’unica soluzione 911 nel Marketplace di Cisco.” Per quanto riguarda la partnership, il Presidente del North American Operations di Carbyne, Paul Tatro, ha dichiarato a Government Technology che la piattaforma Carbyne connetterebbe i dati che ottiene dagli smartphone e da altri dispositivi collegati a Carbyne, con “ciò che è disponibile attraverso le vicine telecamere stradali connesse a Cisco, i sensori stradali, i lampioni intelligenti, i parchimetri intelligenti o altri dispositivi.”Tatro ha inoltre affermato che”Carbyne può anche analizzare i dati raccolti dai dispositivi IoT di Cisco… e avvisare automaticamente il 911, senza che nessuno faccia una telefonata, se sembra esserci un problema degno”, e ha espresso la sua opinione, secondo cui presto la maggior parte delle chiamate di emergenza non verrà effettuata da esseri umani ma”da auto intelligenti, telematica o altri dispositivi intelligenti per le smart city”. Pochi mesi dopo la collaborazione con Cisco Systems, Carbyne ha annunciato la sua collaborazione con Google il 10 luglio, appena tre giorni dopo che il finanziatore di Carbyne Jeffrey Epstein è stato arrestato a New York con l’accusa federale di traffico sessuale. Il comunicato stampa di Carbyne riguardante la partnership descriveva come la società e Google avrebbero collaborato in Messico “per offrire una posizione mobile avanzata ai centri di comunicazione di emergenza (ECC) in tutto il Messico”, a seguito della conclusione di un programma pilota di successo della durata di quattro settimane, tra Carbyne e Google, nella nazione centroamericana.
Il Presidente Esecutivo di Google Eric Schmidt incontra Netanyahu nel suo ufficio a Gerusalemme.
Israel PM | YouTube Il comunicato stampa affermava inoltre: “Carbyne fornirà Android ELS (Emergency Location Service) di Google, in tempo reale, da chiamate di emergenza effettuate su dispositivi Android TM. L’implementazione per qualsiasi ECC nel Paese non richiede alcuna integrazione, con Carbyne che offre numerose opzioni per la connessione al loro sicuro gateway ELS, dopo l’approvazione di un ECC. La piattaforma automatizzata di Carbyne, che non richiede interazione umana, ha il potenziale per salvare migliaia di vite ogni anno in tutto il Messico.” La ragione per cui le partnership di Carybne con Cisco Systems e Google sono significative, risiede nel ruolo che Cisco e l’ex CEO di Google Eric Schmidt hanno svolto nella creazione di un controverso “incubatore” per start-up tecnologiche israeliane con legami profondi all’intelligence militare israeliana, il contributore neoconservatore americano Paul Singer e la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti. Questa società, chiamata Team8, è una piattaforma israeliana per la creazione di società il cui CEO e co-fondatore è Nadav Zafrir, ex Comandante della Unit 8200. Due degli altri tre co-fondatori dell’azienda sono anche “ex-allievi” della Unit 8200. Tra i top investitori di Team8 vi è Schmidt, ex CEO di Google, che si è unito a Peter Thiel anche nel finanziamento di Bill Guard collegato alla Unit 8200, nonché delle principali società tecnologiche tra cui Cisco Systems e Microsoft. L’anno scorso, Team8 ha assunto in modo controverso l’ex Capo dell’NSA e del Cyber Command degli Stati Uniti, l’Ammiraglio in pensione Mike Rogers, e Zafrir ha dichiarato che il suo interesse per l’assunzione di Rogers era che Rogers sarebbe stato “determinante nell’aiutare a elaborare un piano” per l’espansione di Team8 negli Stati Uniti. Jake Williams, un veterano della unità di hacking Tailored Access Operations (TAO) dell’NSA, ha detto a Cyber Scoop: “Rogers non viene coinvolto in questo ruolo a causa della sua esperienza tecnica. … È solo a causa della sua conoscenza di operazioni classificate e della sua capacità di influenzare molti nel governo degli Stati Uniti e nel settore privato.” Team8 è stato anche fortemente promosso da Start-Up Nation Central (SUNC). SUNC include bene in vista Team8 e Zafrir nella sezione sulla sicurezza informatica del suo sito Web, e ha anche sponsorizzato un discorso di Zafrir e di un economista del governo israeliano al World Economic Forum, spesso denominato “Davos”, a cui ha partecipato personalmente Paul Singer. Lo stesso SUNC ha legami profondi con l’intelligence militare israeliana, con l’ex ufficiale della Unit 8200 Raphael Ouzan che fa parte del suo Consiglio di Amministrazione. Un altro esempio dei legami SUNC-Unit 8200 può essere considerato nella [figura di] Inbal Arieli, che è stato Vicepresidente delle partnership strategiche di SUNC dal 2014 al 2017 e continua a prestare servizio come consulente senior dell’organizzazione. Arieli, ex luogotenente della Unit 8200, è il fondatore e Capo del 8200 Entrepreneurship and Innovation Support Program (EISP), che è stato il primo acceleratore di start-up in Israele volto a sfruttare “la vasta rete e il DNA imprenditoriale degli ex allievi della [Unit] 8200”ed è attualmente uno dei principali acceleratori di società in Israele, insieme a Team8. Arieli era il dirigente di vertice presso 8200 EISP, mentre lavorava per SUNC, e molti altri membri di vertice dello staff di SUNC sono anche collegati all’intelligence militare israeliana. Pertanto, le connessioni di Google e Cisco con Team8 suggeriscono che le loro partnership con un’altra società israeliana, connessa all’intelligence militare come Carbyne, sono un approfondimento dei legami di queste due società con il crescente stato di sicurezza bi-nazionale che sta unendo attori chiave nel complesso militare-industriale degli Stati Uniti e nell’intelligence israeliana.
Pulsanti antipanico supportati dal Mossad, imminenti in una scuola a voi vicina Carbyne è a praticamente l’unica società tecnologica israeliana, legata all’intelligence, che si pubblicizza negli Stati Uniti come soluzione alle sparatorie di massa. Un’altra start-up israeliana, nota come Gabriel, è stata fondata nel 2016, in risposta a una sparatoria a Tel Aviv e alla sparatoria del Pulse Nightclub negli Stati Uniti, avvenute a pochi giorni di distanza. Creata dall’israelo-americano Yoni Sherizen e dal cittadino israeliano Asaf Adler, Gabriel è simile a Carbyne, nel senso che elementi della sua piattaforma di risposta alle crisi richiedono l’installazione su smartphone civili e su dispositivi utilizzati dai soccorritori. La differenza principale è che Gabriel installa anche uno o una serie di “pulsanti antipanico” fisici, a seconda delle dimensioni dell’edificio da proteggere, che quindi si raddoppiano anche come dispositivi di comunicazione video e audio collegati alla rete Gabriel. Come per Carbyne, i legami tra Gabriel e l’intelligence israeliana sono evidenti. In effetti, il comitato consultivo di Gabriel composto di quattro persone include Ram Ben-Barak, ex Vicedirettore del Mossad ed ex Direttore Generale del Ministero dell’intelligence israeliana; Yohanan Danino, ex Capo della polizia dello Stato di Israele; e KobiMor, ex Direttore delle missioni all’estero per l’agenzia di intelligence israeliana Shin Bet. L’unico americano nel comitato consultivo è Ryan Petty, padre di una vittima di sparatorie a Parkland e amico dell’ex governatore della Florida Rick Scott. L’unico finanziatore divulgato da Gabriel è Mass Challenge con sede negli Stati Uniti, un acceleratore di start-up senza scopo di lucro. Gabriel è finanziato dalla filiale israeliana di Mass Challenge, che è stata aperta sei mesi prima della creazione di Gabriel ed è partner del governo israeliano e del gruppo Kraft. Il gruppo Kraft è gestito da Robert Kraft, che è attualmente coinvolto in uno scandalo sulla prostituzione ed è anche un caro amico del Presidente Trump. Segnatamente, uno degli esperti di Mass Challenge Israel è Wendy Singer, Direttore Esecutivo di SUNC, l’organizzazione creata e finanziata dal neoconservatore sostenitore di Trump, Paul Singer, con lo scopo esplicito di promuovere le start-up tecnologiche israeliane e la loro integrazione in aziende straniere, principalmente americane. Come è stato notato in un recente rapporto di MintPress inerente a SUNC, Wendy Singer è la sorella dello stratega politico neoconservatore Dan Senor, che ha fondato l’ormai defunta Foreign Policy Initiativecon Robert Kagan e Bill Kristol, ed è stato precedentemente Direttore dell’ufficio israeliano dell’AIPAC per 16 anni. I fondatori di Gabriel sono stati abbastanza espliciti sul fatto che l’aumento delle sparatorie negli Stati Uniti ha notevolmente aiutato la crescita e il successo della loro azienda. Lo scorso novembre, Sherizen ha dichiarato a The Jerusalem Post che le nuove sparatorie di massa negli Stati Uniti non solo hanno aumentato la domanda degli Stati Uniti per il prodotto della sua azienda, ma sono state anche occasioni per dimostrare l’efficacia dell’approccio di Gabriel: “Purtroppo, ogni mese sembra esserci un altro evento di alto profilo di questa natura. Dopo la sparatoria di [Las] Vegas, siamo stati in grado di dimostrare [che] il nostro sistema sarebbe riuscito a identificare la posizione del tiratore molto più rapidamente.” The Jerusalem Post ha notato che Gabriel trarrà notevoli profitti, se la preoccupazione per le sparatorie di massa continuerà a crescere negli Stati Uniti, scrivendo: “Con oltre 475.000 soft target negli Stati Uniti e in mezzo a crescenti timori per la sicurezza, il potenziale mercato di Gabriel è enorme. La società potrebbe guadagnare un fatturato di quasi 1 miliardo di dollari, se solo il 10% dei soft target dovesse investire circa 20.000 dollari nei suoi sistemi di allarme.” Sherizen ha detto a The Jerusalem Post: “Il nostro kit di base costa 10.000 dollari. A seconda delle dimensioni e della composizione dell’edificio della comunità, costerebbe tra i 20-30.000 dollari per allestire completamente la posizione. Lo abbiamo reso molto conveniente. Questo è un punto di svolta per l’addestramento di messa in sicurezza e di sparatore attivo, che sono ora una parte standard dell’educazione di qualsiasi bambino negli Stati Uniti.”
Molto più di una semplice start-up Mentre è certamente possibile che numerosi ex funzionari e comandanti delle agenzie d’intelligence israeliane d’élite non abbiano alcun ulteriore motivo nel prestare consulenza o fondare le start-up tecnologiche, vale la pena sottolineare che le figure di spicco delle agenzie di intelligence militari israeliane e del Mossad non la pensano così. Lo scorso marzo, l’agenzia di stampa israeliana Calcalist Tech ha pubblicato un rapporto intitolato “Israel Blurs the Line Between Defense Apparatus and Local Cybersecurity Hub“(n.d.T.“Israele rende indistinguibile il confine tra l’Apparato di Difesa e l’Hub locale per la Cybersecurity”), in cui si rileva che “dal 2012 i progetti relativi all’intelligence e ai cyber-servizi erano stati precedentemente condotti internamente all’esercito israeliano e le divisioni della principale intelligence israeliana vengono trasferite ad aziende, che in alcuni casi sono state costuite per questo preciso scopo.”(enfasi aggiunta) L’articolo rileva che a partire dal 2012 l’intelligence e le agenzie di intelligence militare israeliane hanno iniziato a esternalizzare “attività precedentemente gestite internamente, con una particolare attenzione alle tecnologie software e cyber” (enfasi aggiunta) Continua: “In alcuni casi, i manager progetti di sviluppo nell’esercito e nelle divisioni di intelligence israeliane sono stati incoraggiati a formare le loro stesse società, che hanno poi assunto il controllo del progetto”, ha detto a Calcalist Tech un venture capitalist israeliano che ha familiarità con la questione”. In particolare, Calcalist Tech afferma che la controversa società Black Cube è stata creata in questo modo e che Black Cube era stata sotto contratto, e probabilmente è ancora sotto contratto, da parte del Ministero della Difesa israeliano. L’agenzia di sicurezza privata Black Cube ha due divisioni separate per aziende e governi. La società è stata recentemente colta nel tentativo di minare l’accordo nucleare iraniano – quindi anche uno dei principali obiettivi politici del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu – tentando di ottenere informazioni sulla “scorrettezza finanziaria o sessuale” (cioè il ricatto) dei principali funzionari statunitensi coinvolti in stesura dell’accordo. Lo scorso anno NBC News ha osservato che “l’attività politica di Black Cube si interseca spesso con le priorità di politica estera di Israele”. Come già accennato, uno dei co-fondatori di Carbyne – LitalLeshem, anch’egli veterano della Unit 8200 – ha lavorato per Black Cube prima di avviare Carbyne. L’entrata agli uffici di Black Cube al 26opiano di un di un edificio multipiano di Tel Aviv, 8 febbraio 2019.
Raphael Satter | AP Una delle principali società, delineate nel rapporto di Calcalist Tech, sembrava essere una copertura per l’intelligence israeliana, dato cheil suo proprietario registrato è stato riscontrato non esistente: persino i dipendenti di alto livello della società non ne avevano mai sentito parlare; i suoi indirizzi registrati si riferivano a localizzazioni inesistenti nella capitale israeliana di Tel Aviv; e le tre persone con quel nome a Tel Aviv hanno negato qualsiasi associazione all’azienda. Questa società, della quale Calcalist Tech non è stata in grado di indicare il nome, dopo che il censore militare israeliano ha determinato che ciò potrebbe avere un impatto negativo sulla “sicurezza nazionale” israeliana, è stata creata deliberatamente per servire l’esercito israeliano e l’intelligence israeliana. È anche “focalizzata sulle cybertecnologie con esperienza nella ricerca e sviluppo di prodotti e applicazioni avanzate, adatte per entità di difesa e commerciali.” (enfasi aggiunta) Inoltre, la gestione della società è costituita in gran parte da “veterani di unità tecnologiche militari israeliane”. In particolare, un ex dipendente di questa società ha dichiarato a Calcalist Tech che “attraversare il confine tra il servizio militare e l’impiego presso il gruppo commerciale era”cosa normale”, mentre egli lavorava presso la società.” Non è esattamente chiaro il motivo per cui l’intelligence militare israeliana e altre agenzie di intelligence abbiano deciso di iniziare a esternalizzare le proprieattività nel 2012, sebbene Calcalist Tech suggerisca che il ragionamento fosse correlato alla differenza dei salari tra il settore privato e quello pubblico, con una retribuzione molto più elevata nel primo [caso]. Tuttavia, è da notare che il 2012 è stato anche l’anno in cui Paul Singer – insieme al Consigliere economico di lunga data di Netanyahu ed ex Presidente del Consiglio Economico Nazionale israeliano, Eugene Kandel – ha deciso di creare Start-Up Nation Central. Come notato da MintPress all’inizio di quest’anno, la fondazione di SUNC [è avvenuta] come parte di uno sforzo deliberato del governo israeliano per contrastare il movimento non violento “Boycott, Divestment and Sanctions” (BDS) e per rendere Israele il “potere cibernetico” dominante a livello mondiale. Questa politica è mirata a incrementare il potere diplomatico di Israele e, in particolar modo a indebolire il BDS così come le Nazioni Unite, [istituzione] che ha ripetutamente condannato il governo israeliano per crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale in relazione ai Palestinesi. L’anno scorso, a Netanyahu è stato chiesto da Mark Levin, conduttore di Fox News, se la grande crescita registrata negli ultimi anni nel settore tecnologico israeliano, in particolare le start-up tecnologiche, facesse parte del piano di Netanyahu. Netanyahu ha risposto: “Questo si addice molto il mio piano … È una politica molto deliberata”. In seguito, ha aggiunto che “Israele aveva tecnologia perché l’esercito, in particolare l’intelligence militare, generava molte competenze. Questi giovani uomini e donne, incredibilmente, dotati che emergono dall’esercito o dal Mossad, vogliono iniziare le loro start-up.” Netanyahu ha nuovamente delineato questa politica alla Cybertech Conference del 2019 a Tel Aviv, dove ha affermato che l’emergere di Israele come uno dei primi cinque “potenze cibernetiche” aveva “richiesto di consentire a questa combinazione di intelligence militare, università e industria di convergere in un unico luogo” e che ciò richiedeva inoltre che “i nostri laureati delle nostre unità militari e di intelligence potessero unirsi in società con partner locali e partner stranieri”. I legami diretti di SUNC con il governo israeliano e lo sforzo di successo,condotto da SUNC e da altre società e organizzazioni per collocare l’intelligence militare ed ex agenti dell’intelligencein posizioni strategiche, nelle principali società tecnologiche multinazionali, rivelano che questa “politica deliberata” ha avuto impatto innegabile sull’industria tecnologica globale, in particolare nella Silicon Valley.
Il Mossad ottiene il proprio In-Q-Tel Questa “politica deliberata” di Netanyahu ha recentemente portato anche alla creazione di un fondo di venture capital, gestito dal Mossad, che si concentra specificamente sul finanziamento di start-up tecnologiche israeliane. Il fondo di venture capital, chiamato Libertad, è stato dapprima annunciato dall’ufficio del Primo Ministro israeliano ed è stato creato con lo scopo esplicito di “aumentare la base di conoscenze dell’agenzia di intelligence israeliana e favorire la collaborazione con la vivace scena delle start-up di Israele”. È stato modellato sulla base del fondo di venture capital della CIA In-Q-Tel, che ha investito in diverse società della Silicon Valley, ha trasformato gli appaltatori del governo e dell’intelligence, inclusi Google e Palantir, con in mente un obiettivo simile. Libertad rifiuta di rivelare i destinatari del proprio finanziamento, ma lo scorso dicembre ha annunciato di aver scelto cinque società nei settori tra robotica, energia, crittografia, web intelligence, elaborazione del linguaggio naturale e analisi del testo. Per quanto riguarda il suo interesse per la web intelligence, un dipendente del Mossad ha riferito a The Jerusalem Post che l’agenzia di intelligence era specificamente interessata a “tecnologie innovative per [l’] identificazione automatica delle caratteristiche della personalità – profiling della personalità – basate sul comportamento e l’attività online, usando metodi basati su statistiche, apprendimento automatico e altre aree.”(enfasi aggiunta) Secondo il sito web di Libertad, in cambio del suo investimento, ora fissato a 2 milioni di NIS (n.d.T.New Israeli Shekel) (~ 580.000 dollari) all’anno per ogni azienda, “il Mossad riceverà l’accesso all’IP [prodotto iniziale] sviluppato durante fase di R&D [Ricerca e sviluppo], mentre è sotto contratto e ha una licenza non commerciale, non esclusiva per utilizzarlo. Il contratto di Libertad con la società non gli conferirà alcun diritto aggiuntivo”. In un’intervista a Calcalist Tech, il direttore del Mossad Yossi Cohen ha dichiarato al giornale che la collaborazione del Mossad con società civili in Israele è“eccellente”e che l’agenzia continuerà a rafforzare quei legami. L’intelligence israeliana ha una storia documentata nel collocare “backdoor” in prodotti tecnologicia scopo di sorveglianza, con un caso ben noto che Israele sta riqualificando il software PROMIS, discusso nella Parte III della serie di MintPress su Jeffrey Epstein. Inoltre, dato che i servizi segreti statunitensi, in particolare l’NSA, avevano “backdoor” collocati nei prodotti delle principali società della Silicon Valley (un servizio prestato dalle società tecnologiche israeliane legate niente meno che all’intelligence), il Mossad potrebbe benissimo progettare di fare lo stesso con i prodotti tecnologici delle aziende che sostiene per mezzo di Libertad. Tim Shorrock, giornalista investigativo e autore di Spies For Hire: The Secret World of Intelligence Outsourcing, ha dichiarato a MintPress che il proseguimento da parte del Mossad di tali pratiche, tramite Libertad, era decisamente plausibile, soprattutto considerando quella che Shorrock ha descritto come la scelta “insolita” di Libertad che ha optato di non rendere pubbliche le identità delle società in cui investe. “Il Mossad sta cercando di nascondere ciò in cui stanno investendo”, ha dichiarato Shorrock, aggiungendo che il segreto di Libertad “solleva molte domande”, in particolare dato che è stata modellata sul modello In-Q-Tel della CIA. Shorrock ha osservato che In-Q-Tel e altri fondi di venture capital con legami ai servizi segreti statunitensi o alle forze armate statunitensi raramente, per non dire mai, nascondono le identità delle società che finanziano.
Tuttavia, Libertad è solo la più recente e pubblica espressione dell’interesse del Mossad per le start-up tecnologiche israeliane, la cui parte del leone è costituita dai veterani della Unit 8200 o da altre agenzie di intelligence israeliane. In effetti, l’ex direttore del Mossad Tamir Pardo ha dichiarato, nel 2017, che “tutti” nel settore della cybernecnologia israeliana sono un “ex-allievi” dell’intelligence israeliana, come il Mossad, o dell’intelligence militare israeliana, come la Unit 8200. Pardo è arrivato persino a dire che il Mossad stesso è “come una start-up”. Lo stesso Pardo, dopo aver lasciato l’incarico di direttore del Mossad nel 2016, si è immerso direttamente nel mondo delle start-up tecnologiche israeliane, diventando Presidente di Sepio Systems, i cui due Amministratori Delegati sono ex funzionari della Unit 8200. Il Comitato Consultivo di Sepio Systems include l’ex Capo responsabile della sicurezza delle informazioni della CIA, Robert Bigman; l’ex membro del Joint Special Operations Command (JSOC) dell’esercito americano, Geoff Hancock; e l’ex capo del National Cyber Bureau israeliano e veterano dell’intelligence militare israeliana, Rami Efrati. Il software di sicurezza informatica di Sepio Systems è stato adottato da diverse banche, società di telecomunicazioni e assicurazioni, anche negli Stati Uniti e in Brasile. Pardo non è l’unica figura di spicco nella comunità dell’intelligence israeliana a raffrontare le agenzie di intelligence israeliane con le start-up tecnologiche. Il Direttore di Shin Bet Nadav Argaman ha descritto l’agenzia di spionaggio nazionale israeliana in termini simili. “La Shin Bet è come una start-up in evoluzione, con una forza senza pari”, ha dichiarato Argaman in un discorso del giugno 2017, esaltando l’uso da parte dell’agenzia della tecnologia “pre-crimine”, per sottoporre a fermo i Palestinesi in base alla loro attività sui social media. Argaman, all’epoca, sosteneva che oltre 2.000 Palestinesi, che definiva “potenziali lupi solitari”, erano stati arrestati a seguito di questi “progressi tecnologici rivoluzionari” che utilizzano algoritmi di Intelligenza Artificiale per monitorare gli account dei social media dei Palestinesi, in particolare dei giovani Palestinesi, per l’uso di frasi “sulla lama del rasoio” che sono state usate dai Palestinesi che in seguito hanno commesso atti di violenza. Nel caso di coloro che usano tali termini, “i loro telefoni vengono monitorati per vedere se incontrano altri sospetti o lasciano i loro distretti per spostarsi verso potenziali obiettivi israeliani. In tali casi, le forze di sicurezza trattengono il sospetto”, secondo un rapporto del 2017 di The Economist su tale pratica.
La strada per il fascismo, aperta da un PROMI Scorrotto Sebbene l’interesse dell’intelligence israeliana nei confronti delle società tecnologiche risalga a diversi anni fa, esiste una storia ben documentata dell’intelligence israeliana che utilizza software con bug, per sorvegliare e ottenere l’accesso “backdoor” ai database governativi in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti. Come è stato menzionato nella Parte III della serie su Epstein di MintPress, è stato eseguito un piano sinistro ma astuto per collocare una backdoor, per l’intelligence israeliana, nel software PROMIS (Prosecutor Management Information System), che è stato poi utilizzato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ed era l’invidia di agenzie governative, in particolare le agenzie di intelligence, in tutto il mondo. Questa versione con bug di PROMIS – nata dalla collusione tra Earl Brian, l’allora inviato di Ronald Reagan in Iran, e Rafi Eitan, l’allora Direttore dell’agenzia di intelligence israelianaLekem non più esistente –è stata disseminata in tutto il mondo da Hadron, la società di Brian, così come dal magnate dei media collegato al Mossad Robert Maxwell, padre della fidanzata di lunga data di Jeffrey Epstein e presunta madame, Ghislaine Maxwell. Dopo la scoperta di questa prima “backdoor” di PROMIS, Israele avrebbe nuovamente avuto accesso alle comunicazioni sensibili del governo degli Stati Uniti, nonché alle comunicazioni civili, grazie alla collusione tra l’intelligence israeliana e le società di telecomunicazioni e tecnologia israeliane, in particolare Amdocs e Comverse Infosys (ora Verint), che operavano in tutti gli Stati Uniti. Oggi, le start-up collegate alla Unit 8200 sembrano aver preso il testimone. Mentre il software PROMIS è forse più noto, da quasi un decennio, per offrire all’intelligence israeliana una backdoor in oltre 80 agenzie di intelligence e altre posizioni sensibili in tutto il mondo, è stato anche utilizzato per scopi molto diversi da funzionari di spicco legati al [caso] Iran-Contra. Una figura chiave [nel caso] Iran-Contra – il Tenente Colonnello Oliver North, allora membro del National Security Council- ha deciso di non utilizzare PROMIS né per spionaggio, né per politica estera. Invece, North ha rivolto il potere di PROMIS contro gli Americani, in particolare i dissidenti, un fatto che è rimasto sconosciuto per anni. A partire dal 1982, nell’ambito del programma altamente classificato Continuity of Government (COG), North ha utilizzato il software PROMIS in un “centro di comando” di 6.100 piedi quadri (n.d.T. all’incirca 600 metri quadri) nel Dipartimento di Giustizia, nonché in una sala operativa più piccola presso la Casa Bianca, per stilare una lista di dissidenti americani e “potenziali piantagrane”, se mai ci fosse [stato il bisogno di] appellarsi al protocollo COG. Secondo un alto funzionario del governo, con un nulla osta di sicurezza di alto livello e un servizio in cinque amministrazioni presidenziali che ha parlato a Radar nel 2008, si trattava di: “Un database concernente Americani, che, spesso per la minima e più banale ragione, sono considerati ostili e che, in un momento di panico, potrebbero essere incarcerati. Il database può identificare e localizzare [coloro che sono] percepiti‘nemici dello Stato’ quasi istantaneamente.” Nel 1993, Wired ha descritto l’uso di PROMIS da parte di North nella compilazione di questo database come segue: “Usando PROMIS, [come] indicano fonti, North avrebbe potuto redigere elenchi di chiunque fosse stato arrestato per una protesta politica, per esempio, o chiunque avesse rifiutato di pagare le tasse. Rispetto a PROMIS, la lista dei nemici di Richard Nixon o la blacklist del Senatore Joe [n.d.T.Joseph] Mc Carthy sembrano decisamente grezze.” Il programma COG ha definito questo “momento di panico” come “una crisi nazionale, come una guerra nucleare, un dissenso interno violento e diffuso,o un’opposizione nazionale a un’invasione militare americana all’estero“, in base al quale il governo sospenderebbe la Costituzione, dichiarerebbe la legge marziale, e incarcererebbe [coloro che sono] percepiti [come] dissidenti e altri “ostili”, per impedire il rovesciamento del governo (o dell’amministrazione al servizio). Questo database segreto è stato spesso definito come “Main Core”dagli addetti ai lavori del governo e a preoccupare di più è che esiste ancora oggi. Il giornalista Christ Ketcham, citando alti funzionari del governo, ha riferito nel 2008 che, a quel tempo, si pensava che Main Core contenesse i nomi di ben 8 milioni di Americani. Undici anni dopo, è molto probabile che il numero di Americani inclusi nel database principale sia cresciuto considerevolmente. L’autore e giornalista investigativo Tim Shorrock ha anche trattato nel 2008,per Salon, altri aspetti inquietanti dell’evoluzione di Main Core. A quel tempo, Shorrock ha riferito che si riteneva che l’amministrazione di George W. Bush avesse usato Main Core per determinare le sue attività di sorveglianza interna, a seguito degli attacchi dell’11 settembre. Citando “diversi ex funzionari del governo degli Stati Uniti con una vasta conoscenza delle operazioni di intelligence”, Shorrock ha inoltre osservato che Main Core – com’era 11 anni fa al momento della pubblicazione del suo rapporto – conteneva “una grande quantità di dati personali sugli Americani, comprese le intercettazioni dell’NSA sulle transazioni bancarie e con carte di credito e i risultati degli sforzi di sorveglianza dell’FBI, della CIA e di altre agenzie”. Bill Hamilton, ex funzionario dell’intelligence dell’NSA e creatore originario del software PROMIS, all’epoca ha detto a Shorrock che credeva che “l’intelligence degli Stati Uniti utilizza PROMIS come software principale per la ricerca nel database di Main Core”ed era stata detta la stessa cosa da un funzionario dell’intelligence nel 1992 e da un funzionario dell’NSA nel 1995. Dan Murphy, ex Vicedirettore della CIA, aveva detto ad Hamilton che l’uso di PROMIS da parte dell’NSA era “così gravemente sbagliato che il denaro da solo non può curare il problema”. “Credo in retrospettiva che Murphy alludesse a Main Core”, aveva detto Hamilton a Shorrock. Sebbene la maggior parte delle notizie su Main Core, dal momento in cui la sua esistenza è stata rivelata per la prima volta, discuteva in merito al database come qualcosa usato dal governo e dall’intelligence statunitense per scopi nazionali, MintPress ha appreso che anche l’intelligence israeliana era coinvolta nella creazione del database Main Core. Secondo un ex funzionario dell’intelligence statunitense con conoscenza diretta dell’uso di PROMIS e di Main Core da parte della comunità di intelligence degli Stati Uniti, dagli anni ‘80 agli anni 2000, l’intelligence israeliana ha avuto un ruolo nell’implementazione di PROMIS da parte del governo degli Stati Uniti come software utilizzato per il sistema di database di sorveglianza nazionale Main Core. L’intelligence israeliana è rimasta implicata inMain Core, al momento della morte del giornalista Danny Casolaro nell’agosto 1991, che stava indagando non solo sull’uso improprio del software PROMIS rubato da parte del governo, ma anche sul database Main Core. Lo stesso funzionario, che ha scelto di rimanere anonimo, ha detto a MintPress che, poco prima della sua morte, Casolaro aveva ottenuto copie delle stampe al computer dal sistema di database di sorveglianza nazionale Main Core, basato su PROMIS, dall’informatore dell’NSA Alan Standorf, che è stato trovato assassinato alcuni mesi prima che il corpo senza vita di Casolaro fosse rinvenuto in una stanza d’albergo della West Virginia. La fonte ha anche affermato che i contenuti di Main Core erano stati usati per il ricatto politico dei membri del Congresso e dei loro collaboratori, giornalisti e altri da parte di Walter Raymond, un agente segreto senior della CIA in psyopse disinformazione che ha prestato servizio nel Consiglio di Sicurezza Nazionale del Presidente Reagan, durante e dopo la creazione di Main Core. Se [è stato] utilizzato a tale scopo da Raymond negli anni ’80, Main Core è stato probabilmente utilizzato anche da altre persone con accesso al database per scopi di ricatto negli anni successivi. Dato che era noto che l’intelligence israeliana aveva messo una backdoor nel software PROMIS, prima che fosse commercializzato e venduto in tutto il mondo da Earl Brian e Robert Maxwell, il suo ruolo nella decisione del governo degli Stati Uniti di utilizzare PROMIS nella creazione di Main Core, suggerisce che l’intelligence israeliana ha probabilmente promosso la versione di PROMIS contenente questa backdoor, dando così accesso all’intelligence israeliana al Main Core. Dato che gli assistenti e i funzionari di Reagan hanno colluso con il “spymaster” israeliano Rafi Eitan, nei suoi sforzi per creare una backdoor nel software per l’intelligence militare israeliana, l’uso di questa versione di PROMIS nel database di MainCore è certamente plausibile. Inoltre, il fatto che l’intelligence israeliana fosse coinvolta nel Main Core, quasi un decennio dopo la sua creazione, suggerisce che l’intelligence israeliana potrebbe aver avuto un ruolo in alcuni aspetti del database, come i criteri utilizzati per contrassegnare gli Americani come “ostili”, e – come Walter Raymond – potrebbe aver usato le informazioni nel database per ricattare gli Americani. Inoltre, il fatto che la cooperazione tra gli Stati Uniti e l’intelligence israeliana, in particolare tra la Unit 8200 e l’NSA, si sia accresciuta solo dal 1991, suggerisce ulteriormente che il coinvolgimento israeliano in Main Core continua fino a tutt’oggi. Mentre l’esistenza stessa di Main Core è preoccupante per molte ragioni, il presunto coinvolgimento di un servizio di intelligence straniero nella creazione, espansione e mantenimento di un database con dettagli personali e informazioni potenzialmente compromettenti su milioni di Americani, presi di mira per la messa in stato di fermo o una maggiore sorveglianza in periodi di crisi è agghiacciante. È particolarmente vero se si considera che le ultime proposte dell’amministrazione Trump per prevenire le sparatorie di massa, prima che si verifichino, possano usare Main Core per segnalare alcuni Americani per una maggiore sorveglianza o potenziale messa in stato di fermo, come è stato fatto dall’amministrazione di George W. Bush, a seguito degli attacchi dell’11 settembre. Sembra che Main Core abbia un duplice scopo; dapprima come un sistema di sorveglianza rivolto alla massa, per reprimere il dissenso durante i periodi di “crisi nazionale” –che sia spontanea o architettata – e, in secondo luogo, come un enorme database per il ricatto, utilizzato per mantenere in riga ogni potenziale oppositore,nei casi di non emergenza.
La pietra delle visioni di Peter Thiel Come menzionato in precedenza in questo rapporto, Palantir – la società co-fondata da Peter Thiel–si appresta a trarre profitto proficuo dai piani dell’amministrazione Trump di utilizzare la sua tecnologia “pre-crimine”, che è già utilizzata dai dipartimenti di polizia in tutto il Paese e utilizzato anche per tracciare gli Americani, in base all’approccio integrativo di data mining dell’azienda. Palantir, nominata così per le “pietre delle visioni” nei romanzi de Il Signore degli Anelli, commercializza anche software ad agenzie di intelligence straniere (e nazionali) che prevedono la probabilità che un individuo commetta un atto di terrorismo o violenza. A parte i suoi prodotti “pre-crimine”, Palantir è finita nel mirino, negli ultimi anni a seguito dei contratti della società con l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), dove ha creato un sistema di intelligence noto come Investigative Case Management (ICM). The IB Times ha descritto l’ICM come “un vasto ‘ecosistema’ di dati per aiutare i funzionari dell’immigrazione a identificare obiettivi e creare casi contro di loro” e inoltre “fornisce agli agenti ICE l’accesso a database gestiti da altre agenzie federali”. ICM fornisce inoltre accesso a ICE l’accesso a “informazioni personali e sensibili dei target, come ad esempio il background scolastico, l’occupazione, i rapporti familiari, le registrazioni telefoniche, la vicissitudine in materia di immigrazione, i dati biometrici, i casellari giudiziari e gli indirizzi di casa e lavoro”. In altre parole, l’ICM di Palantir è essenzialmente un “Main Core”per gli immigrati. In particolare, parte delle intenzioni originali di Oliver North [riservate a] “Main Core” era rintracciare gli immigrati che venivano dall’America Centrale e gli Americani che si opponevano alla politica, rispetto all’America Centrale, dell’era Reagan. A quel tempo, il nucleo principale si supponeva fosse controllato dalla Federal Emergency Management Administration (FEMA), che ora fa parte del Department of Homeland Security (DHS). VICE News ha riferito a luglio che il Northern California Regional Intelligence Center, gestito dal DHS, “serve circa 300 comunità nella California del Nord ed è ciò che è noto come un”centro informativo“, un centro di intelligence del Department of Homeland Security che aggrega e indaga informazioni provenienti da agenzie statali, locali e federali, nonché da alcuni soggetti privati, in grandi database che possono essere cercati utilizzando software come Palantir. “VICE ha inoltre osservato che questo centro il solo a utilizzare Palantir, per sorvegliare fino a 8 milioni di Americani. Esistono molti altri di tali “centri informativi” del DHS negli Stati Uniti. Se l’amministrazione Trump avanza con la sua proposta di utilizzare la tecnologia per rilevare potenziali sparatori di massa prima che colpiscano, la tecnologia di Palantir è destinata a essere utilizzata, dato che è già stata impiegata dalle forze dell’ordine e dai servizi segreti statunitensi per determinare quali persone corrono “il più alto rischio di essere coinvolte nella violenza armata”, secondo un’indagine su Palantir di The Verge. Inoltre, gli stretti legami di Palantir con l’amministrazione Trump rendono il ruolo dell’azienda, in un futuro sistema nazionale di prevenzione “pre-crimine” basato sulla tecnologia, una necessità.
Il fondatore di Palantir Peter Thiel presta ascolto a Trump durante un incontro presso la Trump Tower a New York, 14 dicembre 2016. Evan Vucci | AP
Peggio ancora è l’apparente sovrapposizione tra Palantir e Main Core. Palantir – che ha ovvie somiglianze con PROMIS – è già noto che utilizza il suo software per tracciare potenziali minacce terroristiche, comprese le minacce terroristiche nazionali, e una categoria di persone che definisce “sovversive”. Il monitoraggio di queste persone da parte di Palantir “è tutto fatto usando la previsione”. Gli stretti legami di Palantir con la comunità dell’intelligence statunitense suggeriscono che Palantir potrebbe già avere accesso al databaseMain Core. Tim Shorrock ha dichiarato a MintPress che l’uso di Main Core da parte di Palantir è “certamente possibile”, in particolare alla luce dell’uso da parte della società del termine “sovversivo” per descrivere una categoria di persone monitorate dal suo software. Palantir ha anche presunti legami con l’intelligence israeliana, poiché da tempo si sospetta che l’intelligence israeliana abbia usato Palantir come parte dei suoi algoritmi di “pre-crimine” di Intelligenza Artificiale che mirano ai Palestinesi, dopo che Palantir ha aperto un centro di ricerca e sviluppo (R&D) in Israele nel 2013. L’attuale Capo di Palantir Israel, Hamultal Meridor, aveva precedentemente fondato un’organizzazione di interfaccia cervello-macchina ed era Direttore senior della web intelligence presso Verint (precedentemente Comverse Infosys), che ha profondi legami con la Unit 8200, una storia di spionaggio negli Stati Uniti ed è stata una delle due società messe sotto contratto dall’NSA per inserire una “backdoor” nel sistema di telecomunicazioni americano e nei prodotti popolari delle principali società tecnologiche americane. Alla luce di quanto sopra, la decisione del 2018 di Peter Thiel di finanziare Carbyne, la start-up collegata alla Unit 8200 che si pubblicizza come soluzione tecnologica alle sparatorie di massa negli Stati Uniti, suggerisce fortemente che Thiel sta prevedendo da tempo gli sforzi ormai pubblici dell’amministrazione Trump di impiegare tecnologia “pre-crimine” per tracciare e colpire gli Americani che mostrano segni di “malattia mentale” e “tendenze violente”. Un incubo che perfino Orwell non avrebbe potuto prevedere All’inizio di agosto, sulla scia della sparatoria a un Walmart (n.d.T. catena di negozi al dettaglio) di El Paso, il Presidente Trump ha fatto appello alle grandi aziende tecnologiche a collaborare con il Dipartimento di Giustizia nella creazione di un software che “blocchi le uccisioni di massa prima che inizino”, localizzando potenziali sparatori di massa prima che essi [compiano] l’atto. Sebbene le idee di Trump fossero mancanti di specifiche, ora esiste una nuova proposta che creerebbe una nuova agenzia governativa che utilizzerà i dati raccolti da dispositivi elettronici civili, per identificare segnali di avvertimento “neuro comportamentali”, contrassegnando così “potenziali sparatori” per una maggiore sorveglianza e potenziale messa in stato di fermo. Questa nuova agenzia, come proposto dalla fondazione guidata dall’ex Presidente della NBC Universal e Vicepresidente di General Electric Robert Wright, sarebbe identificata come Health Advanced Research Projects Agency (HARPA) e sarebbe modellata sulla base della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA). Secondo la proposta, recentemente descritta da The Washington Post, il programma orgoglio di HARPA sarebbe “Safe Home”(Stopping AberrantFatal Events by Helping Overcome Mental Extremes –n.d.T.Bloccare Eventi Fatali Anormali Assistendo nel Superare Estremismi Psichici), che utilizzerebbe “tecnologie rivoluzionarie con alta specificità e sensibilità per la diagnosi precoce della violenza neuropsichiatrica”, in particolare”strumenti analitici d’avanguardia basati sull’Intelligenza Artificiale e l’apprendimento automatico”. Il programma costerebbe circa 60 milioni di dollari nell’arco di quattro anni e utilizzerà i dati “degli Apple Watch, dei Fitbits, di Amazon Echo e Google Home” e altri dispositivi elettronici di consumo, nonché le informazioni fornite dai fornitori di servizi sanitari per identificare chi potrebbe rappresentare una minaccia. The Washington Post ha riferito che il Presidente Trump ha reagito “molto positivamente” alla proposta e che egli è stato “convinto per questa idea”. The Post ha anche osservato che [Robert] Wright considera la figlia del Presidente, Ivanka, come “la più efficace promotrice della proposta e in precedenza egli le ha fornito ragguagli in merito allo stesso HARPA.”Ivanka è stata precedentemente indicata come forza trainante, dietro alcune delle decisioni politiche di suo padre, inclusa la sua decisione di bombardare la Siria dopo un presunto attacco con armi chimiche nel 2017. Liz Fed – Presidente della Susan Wright Foundation, guidata da Robert Wright e è anche creatore della proposta di HARPA e “Safe Home”, ha dichiarato a The Post che il progetto ha emulato DARPA perché “DARPA è un modello d’eccellenza che funziona. Hanno sviluppato le competenze più trasformazionali al mondo per la sicurezza nazionale … Non stiamo sfruttando gli strumenti e le tecnologie a nostra disposizione per migliorare e salvare vite umane. “Fed ha inoltre affermato che l’approccio tecnologico di DARPA non era ancora stato applicato al campo dell’assistenza sanitaria. Per chiunque si intenda di DARPA, tali affermazioni dovrebbero immediatamente far suonare forti campanelli d’allarme, soprattutto perché DARPA sta già sviluppando la propria soluzione ai problemi di “salute mentale”, sotto forma di “interfaccia cervello-macchina”, come parte del suo N3 program. Quel programma, secondo i rapporti, implica “interfacce neurali non invasive e ‘minimamente’ invasive per leggere e scrivere nel cervello”, aiutare i soldati a prendere le distanze “dalla colpa emotiva della guerra” con “l’annebbiamento della loro percezione” e “per programmare memorie artificiali di paura, desiderio ed esperienze direttamente nel cervello”. Sebbene N3 [program] abbia lo scopo di migliorare le capacità dei soldati americani, è destinato anche a essere utilizzato come mezzo per perseguire il progetto Systems-Based Neurotechnology for Emerging Therapies (SUBNETS) di DARPA, che mira a “sviluppare un piccolo chip impiantato nel cranio per curare disturbi psichiatrici come ansia, PTSD (n.d.T.post-traumatic stress disorder /disturbo dastress post-traumatico) e depressione acuta”. Dato che il principale consulente scientifico di HARPA è il Dr. Geoffrey Ling, ex Direttore e fondatore del Biological Technologies Office (BTO) di DARPA, che “unisce biologia, ingegneria e informatica per sfruttare il potere dei sistemi naturali per la sicurezza nazionale”, sembra probabile che i programmi di ricerca di DARPA incentrati sulla neurologia, come SUBNETS e N3 [program], sarebbero acquisiti nel portfolio di HARPA, rendendo sicuramente molto opinabile l’approccio alla salute mentale proposto dall’agenzia. A parte la natura distopica dell’approccio alla salute mentale sia di DARPA, sia della potenziale HARPA, vi è un grave motivo di preoccupazione concernente le mosse dell’amministrazione Trump per affrontare gli eventi di sparatoria di massa negli Stati Uniti, implementando la tecnologia pre-crimine basata sull’Intelligenza Artificiale, il data mining e la sorveglianza di massa , tecnologie già in attesa, grazie ad aziende come Palantir e numerose start-up tecnologiche israeliane guidate da ex funzionari della Unit 8200. Con aziende come Carbyne – con i suoi legami sia con l’amministrazione Trump che con l’intelligence israeliana – e Gabriel, collegato al Mossad, che si pubblicizzano dunque come sistemi “tecnologici” per le sparatorie di massa, mentre vengono anche sdoppiate come strumenti segreti per la raccolta e l’estrazione di dati di massa, il risultato finale [di tutto ciò] è un enorme sistema di sorveglianza, così completo e così distopico che perfino lo stesso George Orwell non avrebbe potuto prevedere. A seguito di un’altra catastrofica sparatoria di massa o evento di crisi, probabilmente seguiranno sforzi aggressivi per promuovere questi “sistemi” a un pubblico americano spaventato dalla stessa rete collegata non solo a Jeffrey Epstein, ma [anche] a una litania di crimini e una storia spaventosa di piani per annichilire il dissenso interno e gli aspiranti dissidenti negli Stati Uniti.
Whitney Webb è una giornalista di MintPress News con sede in Cile. Ha contribuito a diversi media indipendenti tra cui Global Research, Eco Watch, Ron Paul Institute e 21st Century Wire, tra gli altri. Ha fatto diverse apparizioni radiofoniche e televisive ed è la vincitrice nel 2019 del Serena Shim Award per Uncompromised Integrity in Journalism (Integrità Senza Compromessi nel Giornalismo).
Nota cura del traduttore
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Unit_8200
Link: https://www.mintpressnews.com/cia-israel-mossad-jeffrey-epstein-orwellian-nightmare/261692/ 06.09.2019
|