Gruppo MessaggerieSetta di Stato. Il caso Forteto

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"Setta di Stato" è un'inchiesta giornalistica sulla comunità del Forteto, guidata dal "profeta" Rodolfo Fiesoli e finita sotto accusa per abusi e maltrattamenti su minori. Il racconto della vita nella struttura attraverso le testimonianze dirette di chi, da bambino, ha vissuto l'incubo dell'affidamento alla comunità. La pista della pedofilia, le difficoltà di una vita normale, misteri, legami, intrecci: un quadro inquietante sui poteri che reggono un muro di gomma che per decine di anni ha respinto ogni tentativo di denuncia.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Forteto

Il Forteto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Forteto

Scandalo Forteto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


https://www.okmugello.it/

22/06/201

 

Il Forteto travolge Barbiana. Dimissioni in blocco per la ‘delegazione’ di Bologna

Redazione OK!Mugello 

 

Si sapeva e non si è denunciato, recita una nota giunta in redazione da parte della sede dimissionaria di Bologna dell’associazione Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana:

Tutto è iniziato a metà febbraio ascoltando in auto su Radio Parlamento la conferenza stampa di presentazione della Commissione di inchiesta Parlamentare sulla vicenda Forteto istituita nel febbraio 2019.
Durante l’ora circa di trasmissione sono state descritte le orribili attività criminali agite per circa quarant’anni verso i minori affidati a quella che i giudici hanno definito la “comunità degli orrori”.

Una descrizione che ci ha sconvolto inducendoci ad effettuare ricerche documentali in rete. La vicenda Forteto ha avuto scarsissimo eco nazionale, ma si tratta di uno dei più grandi scandali italiani che ha visto coinvolte le Istituzioni preposte alla tutela dei minori nella Regione Toscana, oltre ai tessuti politico, sociale , culturale del Mugello, e non solo.

Una vicenda che se non fosse dettagliatamente descritta nei documenti ufficiali sarebbe assolutamente incredibile sia perché arriva fino ai giorni nostri sia perché si è sviluppata nella civilissima Toscana, tra i comuni di Vicchio e Dicomano (Fi) proprio di fronte a Barbiana.
Orride violenze sessuali, violenze psicologiche, sfruttamento di lavoro minorile, ai danni di decine e decine di minori – almeno 80- anche disabili, ad opera di pregiudicati condannati per reati di violenza sessuale ai
danni di minori ai quali venivano affidati nella indifferenza delle istituzioni ed in un clima di omertà e favoritismi che ha permesso a questi criminali di avere mano libera per decenni ( cfr relazioni commissioni inchiesta regione toscana indicate in allegato “per approfondire”).

Per quanto riguarda noi, soci della sede di Bologna del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana, in seguito CFRDLMSB, lo stupore è stato grande quando, leggendo un articolo pubblicato su Repubblica nel 2014, rintracciato in rete durante la ricerca documentale sulla vicenda Forteto, abbiamo appreso che un socio fondatore della nostra associazione di Vicchio, CFRDLMSB, Edoardo Martinelli, è stato anche fondatore del Forteto, poi fuoriuscito, che da anni sapeva delle violenze che ivi venivano commesse, dal 2002 come da lui stesso dichiarato pubblicamente in email agli atti, interviste, deposizioni.

Edoardo Martinelli rilasciò ai Carabinieri sommarie informazioni nel gennaio 2012, pochi giorni dopo l’arresto di Rodolfo Fiesoli, il cosidetto profeta della comunità degli orrori.

Grande è stato lo stupore nell’apprendere dai documenti in rete disponibili che un noto esponente della nostra associazione di Vicchio, Manrico Velcha, in rete definito segretario generale, ha per anni partecipato in rappresentanza del CFRDLMSB al CdA della Istituzione Centro di documentazione Don Milani del Comune di Vicchio a fianco del pregiudicato per reati di violenza sessuale, atti di libidine violenti e continuati ai danni di minori disabili, Rodolfo Fiesoli ( cfr sentenza definitiva 1985), partecipazione protrattasi fino al giorno dell’arresto di Fiesoli, 20 dicembre
2011.

Una decisione di partecipazione associativa mai discussa in alcuna assemblea, né condivisa, né votata dai soci, ovviamente neppure da noi soci di Bologna, e di cui siamo venuti a conoscenza solo ex post nel 2019.
La posizione univoca dei soci di Bologna del CFRDLMSB:

1) i crimini di cui si ha notizia devono essere denunciati immediatamente alle Autorità competenti in particolare se riguardano minori, donne, soggetti deboli;
2) per nessun motivo si collabora -mai- con un pregiudicato per violenze sessuali verso minori, a maggior ragione in una Istituzione che si rifà alla vita ed al pensiero di Don Lorenzo Milani;
A nostre prime richieste informali di chiarimenti inoltrate ai vertici associativi e ad Edoardo Martinelli abbiamo ricevuto risposte evasive, non documentate ed anche brutali e volgarissimi insulti ( da Martinelli)
che in questa sede evitiamo di esporre per decenza ma che possiamo esibire in ogni momento (email agli atti).

Considerando le risposte ricevute a nostro avviso incoerenti ed in contrasto con lo spirito che ci anima , Gianni Zappoli , dal 2004 delegato territoriale del CFRDLMSB, ha presentato le dimissioni dalla carica.
Una tale reazione ha indotto in noi, gruppo soci di Bologna, la volontà di approfondire i fatti, ed i documenti raccolti hanno messo in evidenza la piena commistione tra la vicenda Forteto e Barbiana attraverso l’abuso
distorto del pensiero di Don Milani (cfr bibliografia essenziale in documento allegato “per approfondire”), ma anche attraverso l’inerzia di coloro che, consapevoli da anni, avrebbero potuto e dovuto intraprendere una battaglia in difesa dei più deboli.

Mentre noi, inconsapevoli, accompagnavamo da Bologna studenti a Barbiana, sulla collina di fronte i minori venivano violentati ogni giorno ( cfr sentenza fiesoli 2015 testimonianze e relazioni commissione inchiesta
regione toscana indicate nel documento allegato“per approfondire”), ed un nostro socio fondatore sapeva delle violenze dal 2002 (“…io ho saputo delle violenze… nel 2002…”email agli atti) e con lui un gruppo non definito di ex allievi ( email agli atti e articolo repubblica del 2014). Ma non fecero nulla di giuridicamente rilevante fino al 2012: soprattutto nessun confronto, informazioni o richieste di azioni congiunte venne inviata – mai- ai soci di Bologna, sebbene facenti parte della stessa associazione. Questo pensiero lo troviamo devastante, perché si sono persi anni di potenziale e dovuta azione contro tanta sofferenza e tanti diritti violati, quasi che il clima di omertà che ha coperto per anni questa vicenda fosse insormontabile.
Un clima di omertà vigente sul territorio, reso comunque evidentissimo dai fatti documentati, è stato citato anche dal presidente delle vittime del Forteto, Sergio Pietracito (“…regnava una totale omertà sul territorio…”, email del 10-5-2019 agli atti).

La rete dei favoritismi finalizzata alla costruzione di relazioni favorevoli con cui il Fiesoli ed i suoi complici investivano il territorio è stata ampiamente documentata dalle Commissioni di inchiesta della Regione Toscana.

Travolgendo anche Barbiana:
“…Noi volevamo molto far sapere al Papa che anche Don Lorenzo Milani e quel luogo erano stati contaminati dal Forteto, basta pensare ai libri scritti al Forteto dove si parla di continuazione dalla scuola di Barbiana al Forteto stesso. La scuola di Barbiana, dai lavori elettrici al giardinaggio, per un certo periodo era stata gestita dal Forteto. Rodolfo Fiesoli, detto il profeta, era presente nell’istituzione Don Milani nel Cda…”. (S.Pietracito 2017) e sono stati condotti anche progetti scolastici nel nome di Don Milani Al Forteto, la setta nella quale ai minori loro affidati in gran parte veniva imposto l’abbandono scolastico, nel 2004 ( quando sui responsabili e sul Forteto già vi erano state condanne defininitive nel 1985 e nel 2000 ) venne affidato il progetto scolastico ( ne seguiranno altri fino al 2011) “Barbiana e il Mugello una scuola per l’integrazione” che coinvolse oltre cinquecento studenti, finanziato con 200.000 euro e conclusosi con una pubblicazione del 2009 “Il libro dimenticato dalla scuola” nella quale vengono ringraziati per la
collaborazione tra gli altri i tre enti milaniani di Vicchio: L’Istituzione Centro di documentazione don Milani  del Comune di Vicchio, La Fondazione Don Milani, il Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana.

Noi riteniamo che a partire almeno dal 2002, ma anche prima, molti tanti troppi anni fa, una azione comune, forte, di contrasto all’abuso del nome e del pensiero di Don Lorenzo Milani sarebbe stata possibile , in particolare da parte di chi si pretende testimone della Scuola di Barbiana, com’anche una denuncia alla Magistratura dei fatti di violenza di cui sin dal 2002 si era a conoscenza, sarebbe stata doverosa. Di tutto questo non vi è traccia se non dopo il 2012.

A QUESTO PUNTO
Il gruppo dei soci di Bologna, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto associativo, in data 27 maggio 2019 tramite racc rr (v. in allegato), ha inoltrato ai vertici associativi del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana, Giovanni Banchi, presidente, Nevio Santini, vicepresidente, Manrico Casini Velcha, segretario, una formale richiesta di incontro finalizzato al chiarimento in merito ai fatti accaduti in relazione alla vicenda Forteto senza ottenere risposta alcuna.

Di conseguenza l’intero gruppo ha deciso di rassegnare le dimissioni da socio e la sede di Bologna del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana dopo 15 anni di attività ha chiuso i battenti .

Le nostre azioni ispirate al pensiero di Don Lorenzo Milani continueranno comunque a svilupparsi, sotto altra forma associativa. Resta l’amarezza per come sono andate le cose, per come il pensiero di don Lorenzo Milani sia stato lasciato alla mercè di un folle progetto criminale, per come tanti minori siano stati abbandonati per decenni nelle mani di delinquenti pervertiti anche e sopratutto per come chi sapeva non ha trovato la forza, o cercato di
trovare aiuto a contrasto del perpetrarsi così a lungo di tanta inqualificabile e devastante sofferenza.

E tutto questo nel cuore del pensiero milaniano.

Bologna, 20 giugno 2019

FIRME soci di Bologna
Eros Hartl
Gianni Zappoli
Franco Borghi
Gianluca Geri
Giulia Schiassi
Giuliana Torresani
Anna Fiorentini
Dimitris Argiropoulos
Mirella Leone
Roberto Calbucci
Luisa Moruzzi

 

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