Fonte: Ereticamente
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24/07/2019
Bibbiano: il trauma alla base del controllo mentale
di Flavia Corso
L’infanzia è la fase della vita cruciale per la formazione della struttura della personalità della persona, il momento in cui viene a costituirsi l’identità del soggetto. Per questo motivo, è anche la fase più delicata e vulnerabile della crescita individuale, lo stadio in cui i fattori ambientali giocano un ruolo decisivo nel determinare il percorso evolutivo di ciascun essere umano, fino a plasmarne le più profonde credenze, i valori morali e i meccanismi di funzionamento della psiche stessa.
Ancor prima dello squallido giro di soldi che il caso Bibbiano ha messo in luce, l’aspetto più scandaloso e raccapricciante dell’intera vicenda riguarda la manipolazione mentale infantile a scopi ideologici. L’infanzia è un terreno fertile per il controllo mentale; sono proprio i bambini, infatti, il bersaglio preferito di un’ideologia perversa che si infiltra come un virus nei libri di scuola, nei cartoni animati e nelle fiabe stile – appunto – Hansel e Gretel. La mente dei bambini viene violata e manipolata in maniera sistematica sia attraverso l’istruzione che per mezzo di un metodo ancora più inquietante e invasivo, ossia il trauma psicologico indotto consapevolmente da “psichiatri” e “assistenti sociali”.
Un metodo importato dagli USA
L’inchiesta Angeli e Demoni ha fatto emergere metodi di tortura molto simili a quelli che venivano inflitti dagli psichiatri americani della CIA, a partire dagli anni Cinquanta, su vittime inconsapevoli di essere controllate mentalmente dai loro handler (i gestori delle vittime). Era il cosiddetto Progetto “MKULTRA”, il programma della CIA per il controllo della mente, la cui esistenza è testimoniata da documenti ufficiali desegretati in seguito al Freedom of Information Act. Sebbene sia stato ufficialmente interrotto nel 1973, si presume che il progetto sia tutt’oggi in atto sotto il nome di “Progetto Monarch”.
Gli esperimenti condotti dalla CIA prevedevano la ripetuta provocazione di traumi psicologici nel soggetto, tali da indurre nella vittima uno stato dissociativo con conseguenti “personalità multiple”. Queste nuove personalità potevano essere facilmente gestite dai manipolatori attraverso l’utilizzo di specifici “inneschi” (trigger). Le vittime di questi esperimenti arrivavano ben presto a non avere più alcuna capacità di pensare autonomamente, a non avere la concezione del tempo, e a non poter fare altro che eseguire gli ordini come fossero automi privi di una propria coscienza. Molte di queste vittime venivano “iniziate” alla programmazione mentale fin dai primi anni d’età, soprattutto se si trattava di soggetti che erano già stati indeboliti da traumi – nello specifico, abusi sessuali – subiti all’interno della famiglia.
Per traumatizzare ulteriormente la vittima prescelta fino a renderla mentalmente frammentata, e quindi gestibile a piacimento, venivano utilizzati diversi metodi, tutti moralmente ripugnanti: somministrazione di sostanze psicotrope (soprattutto LSD), ipnosi, abusi di ogni genere, privazione del sonno e del cibo, messaggi subliminali, elettroshock… era (è?) questa la ricetta per creare lo schiavo perfetto.
A Bibbiano esperimenti di controllo mentale?
Il parallelismo tra i metodi perversi impiegati nel Progetto MKULTRA/Monarch per il controllo della mente e quelli di Bibbiano è allarmante. In entrambi i casi, infatti, ricorrono alcuni elementi:
Messaggi subliminali a sfondo fiabesco in grado di suscitare nel bambino una risposta emotiva inconscia. L’intento dei “terapeuti”, nel travestirsi da personaggi cattivi delle fiabe in rappresentazione dei genitori, era quello di manipolare subliminalmente la percezione che il bambino aveva della propria famiglia naturale. La manipolazione mentale agisce infatti prevalentemente a livello inconscio, facendo leva sulla particolare suggestionabilità che caratterizza l’età evolutiva. È una vera e propria violazione della mente inconscia del bambino.
Traumi psicologici indotti dai “terapeuti” stessi, e non dal contesto familiare. Oltre all’allontanamento forzato dai genitori, le povere vittime hanno dovuto ascoltare frasi shock nel corso delle sedute di terapia, parole che probabilmente non avevano nemmeno mai sentito pronunciare prima di allora, e che, inevitabilmente, rimarranno per sempre scolpite nei loro ricordi come traumi indelebili. Hanno finito per convincersi che chi stava “dalla parte dei bambini” stesse dicendo loro la verità.
L’impiego di elettrodi per la riprogrammazione mentale. La “macchinetta dei ricordi” aveva la funzione di modellare a proprio piacimento, tramite stimolazioni elettriche, la mente già frammentata della vittima. L’obiettivo? “Alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari”, un’ulteriore violazione e manipolazione della mente dei bambini.
Indottrinamento infantile
La suggestionabilità in età evolutiva rende i bambini il target perfetto dell’indottrinamento più profondo e radicato. In uno studio del 2004 apparso nella rivista scientifica Psicologia e Giustizia, si evidenzia che:
“In definitiva abbiamo trovato che i bambini si lasciano facilmente suggestionare da un adulto, accettando le informazioni (non veritiere) da quest’ultimo suggerite e raccontando fatti mai accaduti. Molti sono stati i bambini che, piuttosto di affermare di non ricordare o di non sapere quanto chiesto dall’adulto, hanno introdotto nei loro racconti particolari falsi (contenuti nelle domande poste loro) e in parte inventati (frutto della loro fantasia).”
Esattamente quanto accaduto a Bibbiano. L’insistente propaganda ideologica ha individuato i bersagli più vulnerabili ai traumi per plasmarli secondo un disegno che difficilmente può essere smentito, considerate le prove a sostegno dell’accusa. Questo disegno non è né di destra né di sinistra, è bensì l’apartitico lato oscuro dell’essere umano che, da più di mezzo secolo ormai, favorisce l’ipersessualizzazione dell’infanzia. Un’infanzia nel migliore dei casi sempre più accelerata, se non addirittura negata. Come evidenziato anche dallo psicologo Mugnaini nel libro Erosi dai media, i persistenti tentativi del mondo adulto di invadere quello infantile producono danni irreparabili sulla formazione della struttura della personalità:
“L’importante è assecondare fantasie e curiosità, emozionare ed eccitare, per vendere. Non ci si cura se tali stimoli possano giocare un ruolo nel nuocere alla persona e nel dis-educare all’amore. Non ci si cura, insomma, se la stimolazione diventi eccessiva e inappropriata, se può modellare negativamente persone e cultura”.
Il dramma di Bibbiano, se considerato anche all’interno di questa prospettiva, assume connotati ancora più tragici. È dovere degli adulti, quindi, tutelare i bambini da questo martellante tentativo di strapparli dalla loro stessa infanzia, di farne quasi un’imitazione in miniatura dei “grandi”. L’infanzia è sacra e inviolabile, e qualsiasi sua strumentalizzazione e manipolazione costituisce un crimine contro l’umanità.