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14 ottobre 2020

Il World Economic Forum delinea il suo "grande ripristino" per porre fine al capitalismo tradizionale
Di Simon Kent

La crisi del coronavirus rappresenta un'opportunità per un "nuovo tipo di capitalismo" e un "grande ripristino" delle economie, della politica e delle società globali, secondo il fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab.  

In un articolo pubblicato lunedì dal WEF, un impaziente Schwab afferma che il neoliberismo è morto e con esso le nozioni tradizionali di capitalismo economico.  
Al loro posto c'è una serie di " Metriche del capitalismo degli stakeholder ", secondo il WEF, che consente al mondo di progredire secondo un insieme di regole generali da esso stabilite, con la " giustizia sociale " una componente chiave di questo coraggioso nuovo mondo. 

Questa ristrutturazione del nostro modo di fare affari è il nuovo modello per il "grande ripristino" sostiene Schwab, aggiungendo che prevede la crisi del coronavirus come un'opportunità troppo buona per non "rivalutare le vacche sacre del sistema pre-pandemico".

Delinea la sua argomentazione indicando quanto sia stata grave l'epidemia per il modo in cui viviamo ora: Schwab scrive:
Nessun evento dalla fine della seconda guerra mondiale ha avuto un impatto globale così profondo come COVID-19. La pandemia ha innescato una crisi sanitaria ed economica su una scala invisibile da generazioni e ha esacerbato problemi sistemici come la disuguaglianza e l'atteggiamento di grande potere.

L'unica risposta accettabile a tale crisi è perseguire un "grande ripristino" delle nostre economie, politiche e società. In effetti, questo è un momento per rivalutare le vacche sacre del sistema pre-pandemico, ma anche per difendere alcuni valori di lunga data. Il compito che dobbiamo affrontare è preservare i risultati degli ultimi 75 anni in una forma più sostenibile.
Schwab ritiene che se la crisi del coronavirus cinese ci ha mostrato qualcosa, è "che i governi, le imprese o i gruppi della società civile che agiscono da soli non possono affrontare le sfide globali sistemiche".

Al loro posto, il WEF afferma che il mondo dovrebbe adottare politiche più socialiste, come tasse sulla ricchezza, regolamenti aggiuntivi e massicci programmi governativi simili al Green New Deal.

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Dobbiamo abbattere i silo che tengono separati questi domini, dice, e iniziare a costruire piattaforme istituzionali per la cooperazione pubblico-privato.

In parole povere, Schwab crede che sia arrivato il momento di "riconsiderare il capitalismo". Aggiunge: 
Il grande ripristino dovrebbe cercare di dare voce a coloro che sono stati lasciati indietro, in modo che tutti coloro che sono disposti a "co-modellare" il futuro possano farlo. Il ripristino di cui abbiamo bisogno non è una rivoluzione o un passaggio a una nuova ideologia ... Alcuni dei pilastri del sistema globale dovranno essere sostituiti e altri riparati o rafforzati. Per raggiungere il progresso, la prosperità e la salute condivisi non è necessario niente di più o di meno.

Infine Schwab afferma che le regole del commercio, della tassazione e della concorrenza che riflettono decenni di influenza neoliberista sono finite.

Il mondo è sull'orlo del cambiamento e il WEF si vede in prima linea in quella ricostruzione del capitalismo che prevede significa che le aziende "contribuiscono al benessere sociale e al bene comune" a scapito di azionisti e investitori.

Altro sarà delineato il prossimo anno al vertice globale del WEF del 2021 in Svizzera.  


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14 Oct 2020

World Economic Forum Outlines Its ‘Great Reset’ to End Traditional Capitalism
By Simon Kent

The coronavirus crisis presents an opportunity for a “new kind of capitalism” and “great reset” of global economies, politics, and societies, according to World Economic Forum (WEF) founder and executive chairman Klaus Schwab.

In an article published Monday by the WEF, an impatient Schwab claims neo-liberalism is dead and with it traditional notions of economic capitalism.
In their place is a set of “Stakeholder Capitalism Metrics” the WEF says enables the world to progress under one set of overarching rules as drawn up by it, with “social  justice” a key component of this brave new world.

This restructure of the way we do business is the new model for the “great reset” Schwab argues, adding he foresees the coronavirus crisis as too good an opportunity not to “re-evaluate sacred cows of the pre-pandemic system.”

He outlines his argument by pointing to just how serious the epidemic has been to the way we live now: Schwab writes:
No event since World War II’s end has had as profound a global impact as COVID-19. The pandemic has triggered a public health and economic crisis on a scale unseen in generations and has exacerbated systemic problems such as inequality and great-power posturing.

The only acceptable response to such a crisis is to pursue a “Great Reset” of our economies, politics, and societies. Indeed, this is a moment to re-evaluate the sacred cows of the pre-pandemic system, but also to defend certain long-held values. The task we face is to preserve the accomplishments of the past 75 years in a more sustainable form.
Schwab believes that if the Chinese coronavirus crisis has shown us anything, it is “that governments, businesses, or civil-society groups acting alone cannot meet systemic global challenges.”

In their stead, the WEF says the world should adopt more socialistic policies, such as wealth taxes, additional regulations and massive Green New Deal-like government programs.

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We need to break down the siloes that keep these domains separate, he says, and start to build institutional platforms for public-private cooperation.

Put simply, Schwab believes the time to “re-consider capitalism” has arrived. He adds:
The Great Reset should seek to lend a voice to those who have been left behind, so that everyone who is willing to “co-shape” the future can do so. The reset that we need is not a revolution or a shift to some new ideology… Some of the pillars of the global system will need to be replaced, and others repaired or strengthened. To achieve shared progress, prosperity, and health requires nothing more – or less.

Ulitmately Schwab says the trade, taxation, and competition rules that reflect decades of neoliberal influence are over.

The world stands at the precipice of change and the WEF sees itself in the forefront of that rebuild of capitalism which it envisages means companies “contribute to social welfare and the common good” at the expense of shareholders and investors.

More will be outlined next year at the 2021 WEF global summit in Switzerland.

 

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