Around 70 percent of Gaza's two million population were forced from their homes and now live in a territory of 360sq km, which has been described as "the world's largest open-air prison". aljazeera.com


Days of Palestine – Memo -  Imemc – Infopal - 30/12/2019 - Il comitato popolare contro l’assedio ha lanciato un appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per trovare una soluzione al deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, sotto il blocco israeliano dal 2006. “La situazione nella Striscia di Gaza ha bisogno di un intervento urgente e decisivo da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite per fare pressione sull’occupazione e revocare l’assedio”, ha dichiarato il capo del Comitato, Jamal al-Khudari, sabato, aggiungendo che “porre fine al blocco israeliano contribuirà a impedire il peggioramento della situazione umanitaria a Gaza”. Ha sottolineato che “il blocco è immorale e disumano e contraddice tutti i principi del diritto internazionale, la Quarta Convenzione di Ginevra e la Dichiarazione universale dei diritti umani”.

Sulla via di Gaza:
La Freedom Flotilla salperà ancora

di Ramzy Baroud

 

Che cosa è Gaza per noi se non un missile israeliano, un razzo rudimentale, una casa demolita, un bambino ferito che viene portato via dai suoi coetanei sotto una grandinata di pallottole? Ogni giorno, Gaza ci viene presentata sotto forma di un’immagine di sangue o un video drammatico, nessuno dei quali può davvero cogliere la realtà quotidiana della Striscia – la sua formidabile risolutezza, gli atti quotidiani di resistenza e il genere di sofferenza che non potrebbe mai essere realmente compreso attraverso un’abituale occhiata ad un post dei social media.

Solo i criminali di guerra
uccidono nove civili innocenti nel sonno

No One in Israel Knew They Were Committing a Massacre, and They Didn't Care

By Gideon Levy

 

Crisi sanitaria a Gaza: aumentano le infezioni ossee per la carenza di farmaci essenziali

 

La pubblicazione di due recenti rapporti evidenziano la gravità della crisi nella Striscia di Gaza a causa delle restrizioni imposte da Israele, con migliaia di pazienti palestinesi – molti dei quali colpiti con armi da fuoco, proiettili e missili dagli stessi israeliani – impossibilitati ad accedere ai farmaci e alle cure essenziali per il costante assedio imposto da Israele.

Il blocco marittimo
di Israele contro
la Striscia di Gaza
ha reso difficile la vita dei residenti.

 

Nonostante le difficoltà i palestinesi non hanno faticato a trovare soluzioni intelligenti e pratiche per far fallire le misure israeliane.

 

PIC -  Quds Press – Infopal - 27/7/2019 - Venerdì sera, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso un cittadino palestinese e feriti altri 56 nel 68° venerdì della Grande Marcia del Ritorno nella Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità ha dichiarato che Ahmad al-Qarra, 23 anni, è morto dopo essere stato colpito all’addome da proiettili israeliani, mentre si trovava nell’area orientale della città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, mentre altri 56 manifestanti sono rimasti feriti da munizioni letali e bombe di gas lacrimogeni. Venerdì, migliaia di palestinesi hanno marciato lungo il confine della Striscia di Gaza per esprimere solidarietà ai rifugiati palestinesi in Libano. Dall’inizio della Grande Marcia del Ritorno, il 30 marzo 2018, le forze israeliane hanno ucciso 319 manifestanti e feriti oltre 32.000.

WAFA – Infopal - 1/6/2019 - Venerdì, sette palestinesi sono stati feriti con munizioni letali, tra cui un bambino, quando le forze israeliane hanno attaccato centinaia di manifestanti durante la Grande Marcia del Ritorno al confine est della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche. Appostati in torri di guardia e veicoli militari corazzati, i soldati israeliani hanno sparato munizioni letali e proiettili d’acciaio rivestiti di gomma contro i manifestanti, radunati in diverse località lungo il confine, ferendone sette. Alcuni dei feriti sono stati trasferiti in ospedale e altri sono stati trattati negli ospedali da campo. Più di 250 palestinesi sono stati uccisi e oltre 23 mila sono stati feriti dalle forze israeliane dall’inizio della Grande Marcia del Ritorno a Gaza, il 30 marzo 2018. Le proteste settimanali richiedono il diritto al ritorno dei profughi palestinesi nelle loro case nella Palestina storica ed un completo sollevamento dell’embargo israeliano su Gaza.


Rassegna Googl - Ansa
Report of the independent international commission of inquiry on the protests in the Occupied Palestinian Territory

PIC – InfoPal - 27/2/2019 - Due giovani palestinesi sono stati feriti, martedì sera, quando le Forze d’occupazione israeliane (IOF) hanno aperto il fuoco delle loro mitragliatrici contro decine di manifestanti lungo i confini orientali di Gaza. La popolazione locale ha dichiarato ad un giornalista che decine di giovani hanno dato fuoco a pneumatici, hanno usato altoparlanti per cantare delle canzoni nazionali e per riprodurre il suono di sirene,  e hanno puntato raggi laser sui soldati dietro le recinzioni di confine. Gli organizzatori sostengono che i raduni notturni mirano a creare confusione tra le forze israeliane dietro le barriere di confine. Le proteste notturne sono parte di una rinascita nelle manifestazioni di confine dopo una breve pausa dopo che Egitto, Qatar e funzionari delle Nazioni Unite non sono riusciti a negoziare una tregua a lungo termine tra Hamas e Israele.

IMEMC – PIC -  Quds Press - 15/2/2019 - Venerdì, i soldati israeliani hanno attaccato le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno, in corso per la 47ª settimana consecutiva nella Striscia di Gaza sotto assedio, e hanno ferito decine di palestinesi, tra cui almeno 20 con proiettili letali. Il ministero della Sanità a Gaza ha confermato che i soldati hanno sparato a 20 palestinesi facendo uso di proiettili letali. Ha aggiunto che uno dei feriti è un ragazzo di 15 anni che versa in gravi condizioni, dopo essere stato colpito al petto da un proiettile israeliano, mentre si trovava a est del campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza. E’ ricoverato all’ospedale Al-Aqsa. Inoltre, una donna palestinese di 29 anni,è stata ferita alla sua testa. I soldati hanno anche ferito un fotoreporter, identificato come Mohammad Za’noun, a est della città di Gaza. Questo venerdì, oltre 11.000 palestinesi hanno partecipato alle manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno.

Quds Press -  PIC - Infopal - 19/1/2019 - Venerdì, 30 Palestinesi sono stati feriti dalle forze di occupazione israeliane durante la loro partecipazione alle manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno a est della Striscia di Gaza, tra cui diversi giornalisti e paramedici. Le forze israeliane hanno aperto il fuoco e sparato lacrimogeni contro decine di migliaia di persone che hanno partecipato alle marce nella Striscia di Gaza. Il portavoce del ministero della Sanità a Gaza, Ashraf al-Qidra, ha dichiarato in un comunicato che 30 persone, inclusi 3 paramedici e 2 giornalisti, sono stati feriti con proiettili durante le marce. Ha aggiunto che le forze di occupazione hanno preso di mira un’ambulanza. Dall’inizio della Grande Marcia, il 30 marzo 2018, 258 civili sono stati uccisi dalle forze di occupazione.  I feriti sono 26 mila, tra cui 500 in pericolo di morte.

Ma’an. - Infopal - 18/1/2019 - Venerdì, veicoli militari israeliani sono penetrati per decine di metri nelle terre palestinesi, a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza assediata.
Quattro bulldozer israeliani sono entrati dalla barriera di confine e hanno distrutto terreni, mentre i droni volavano a bassa quota. Nel frattempo, le forze navali israeliane hanno aperto il fuoco contro le barche da pesca palestinesi, a nord-ovest di Gaza. Non sono state riportati feriti. Nel pomeriggio è prevista la 43ª manifestazione della Grande Marcia del Ritorno” per rompere l’assedio israeliano. Le incursioni militari israeliane all’interno della Striscia di Gaza assediata e vicino alla “zona cuscinetto” sono da lungo tempo eventi quasi quotidiani. L’esercito israeliano, inoltre, detiene o colpisce regolarmente pescatori, pastori e cacciatori palestinesi disarmati lungo le zone di confine. Tali aggressioni hanno distrutto gran parte del settore agricolo e ittico dell’enclave costiera, che è sotto il blocco israeliano di aria, terra e mare da 12 anni.

Imemc - Quds Press – Infopal - 11/1/2019 - Il ministero palestinese della Sanità ha reso noto che venerdì pomeriggio una donna palestinese, Amal Mustafa al-Taramisi, 43 anni, del quartiere di Sheikh Radwan, a nord della città di Gaza, è stata uccisa da proiettili sparati dai soldati israeliani contro i manifestanti della Grande Marcia del Ritorno.

Ha aggiunto che la donna è stata colpita alla testa e che è morta per le gravi ferite.

Almeno 25 palestinesi sono stati feriti in diverse zone della Striscia di Gaza, tra cui uno in modo grave. Tra i feriti ci sono un medico e un giornalista. A decine hanno subito gli effetti dei gas lacrimogeni. Gli attacchi contro i manifestanti hanno avuto luogo principalmente vicino alla barriera di confine a est della città di Gaza, nel campo profughi di al-Bureij nel centro di Gaza, a Khan Younis e Rafah, nella parte meridionale, e a Jabaliya nella parte nord. I soldati, posizionati in torrette fortificate lungo la recinzione perimetrale, hanno sparato molti proiettili letali, e di metallo rivestiti di gomma, bombe a gas lacrimogeno e granate a percussione. Il dott. Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità a Gaza, ha affermato che i soldati hanno sparato una bomba a gas su un’ambulanza della Mezzaluna Rossa, a est di Gaza, ferendo diversi palestinesi, tra cui un medico, identificato come Emad Sinwar, oltre a un giornalista.