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Gerusalemme «unita»
è la città più divisa
di Michele Giorgio
Netanyahu e Trump la proclamano capitale indivisibile di Israele. Ma è spaccata in due: un ovest che si disinteressa totalmente dei palestinesi e un est arabo che protesta e cerca di sopravvivere
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Trump, Gerusalemme
e l’indifferenza araba verso la Palestina
di Mariam Barghouti
Traduzione di Angelo Stefanini
Il riconoscimento della Città Santa come capitale d’Israele «è la prova della bancarotta morale della comunità internazionale quando si tratta della situazione palestinese» scrive Mariam Barghouti su al-Jazeera |
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Centinaia di manifestazioni sono state organizzate in tutto il mondo per protestare contro la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire l’ambasciata del suo paese da Tel Aviv a Gerusalemme. L’attivista per i diritti Rami Abdo ha dichiarato a PIC che il numero di manifestazioni organizzate nel mondo (Paesi arabi esclusi) nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato sono 521. In Turchia sono state organizzate 132 proteste, 91 negli Stati Uniti, 22 in Germania e 14 in Svezia, ha aggiunto.
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MEMO - Infopal - 30/11/2017 - Il Parlamento europeo ha sottolineato mercoledì che “è giunto il momento per i membri dell’UE di riconoscere uno stato indipendente della Palestina nei confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale”. Tale richiesta è stata presentata in una dichiarazione del presidente della delegazione permanente per le relazioni con la Palestina del Parlamento europeo, Neoklis Sylikiotis. L’appello è stato lanciato in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Sylikiotis ha anche chiesto la sospensione della partnership dell’EU con Israele “fino a quando non sarà seriamente impegnato nel rispetto dei diritti umani” aggiungendo: “La Giornata ci ricorda la nostra incapacità di ottenere giustizia per i palestinesi che subiscono la perdita e il furto dei loro diritti umani dal 1948”. Ha sottolineato che la solidarietà con il popolo palestinese significa sostenere i loro diritti nel quadro della legalità internazionale, compreso il diritto all’autodeterminazione e al ritorno. Nel 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 29 novembre come Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese, lo stesso giorno in cui, nel 1947, l’ONU adottò una risoluzione per la spartizione della Palestina.
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Salfit - PIC - Infopal - 9/11/2017 - Mercoledì sera, un colono israeliano ha investito un bambino palestinese su una strada di circonvallazione vicino alla cittadina di Haris, a nord di Salfit. Testimoni oculari hanno riferito che Yamen Souf, 8 anni, è stato trasferito in ospedale per le cure mediche, e che il colono è subito fuggito in un vicino insediamento.
Israele trasforma un autobus
in camera di tortura
di Shahrazad Odeh
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middleeastmonitor.com - 20/10/2017 - La 137° sessione dell’Unione Inter-Parlamentare è attualmente in corso a San Pietroburgo, in Russia. Sono presenti rappresentanti di 176 Stati sovrani, riuniti per negoziati e colloqui. Giovedì, un rappresentante del Kuwait ha esortato la delegazione israeliana di lasciare la conferenza dell’Unione Interparlamentare che si sta svolgendo in Russia. |
Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Kuwait, Marzouq Al-Ghanim, ha detto alla delegazione israeliana: “Dovreste prendere le vostre borse e uscire dalla sala dopo aver visto le reazioni dei parlamenti onorevoli del mondo. Uscite dalla sala ora se avete un atomo di dignità… Occupanti e assassini di bambini”. Ha continuato: “Dico ai brutali occupanti, se non vi vergognate, allora fate come vi piace”. Al-Ghanim ha dichiarato al delegato israeliano che “rappresentano la forma più pericolosa di terrorismo, il terrorismo di stato”. Il capo della delegazione del Consiglio nazionale palestinese (PNC) all’IPU, Azzam Al-Ahmad, ha affermato che le parole di Al-Ghanim esprimono il pensiero di tutte le nazioni arabe. “Le parole di Al-Ghanim di fronte ai delegati accendono una luce sulle ferite dei Palestinesi”, ha affermato Al-Ahmad, che ha aggiunto che i parlamenti internazionali hanno preso coscienza delle sofferenze palestinesi nella loro richiesta per “l’autodeterminazione, la fine dell’occupazione israeliane e l’istituzione di uno stato indipendente palestinese”.
Guarda il video: https://youtu.be/q1BbEnWAuik
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The US and EU provide millions of dollars to the PA for “security cooperation” with Israel. Last week, 3000 settlers forced their way into the Ibrahimi mosque. The Israeli military provided them with protection. This followed last month’s declaration by Israel that Hebron settlers would receive their own municipality and official settlement status. Though the occupation continues to tighten its grips, we are not deterred in our commitment to struggling for freedom and equality. All month long, including since Issa was released from PA custody, we have been protesting. In our sights is dismantling Israel’s fence that imprisons the Salayma neighborhood next to the Ibrahimi mosque. The fence is locked each night from 11pm to 6am. Children lead the protests, holding signs of “Apartheid 2017” and “Segregated and Unequal”. |
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PIC – Infopal - 18/9/2017 - Nonostante il raggiungimento di un’intesa con Hamas, al Cairo, per la riconciliazione nazionale, le forze dell’Autorità palestinese, ANP, hanno arrestato 12 giovani palestinesi, tra cui sei ex-prigionieri e uno studente universitario. In un comunicato stampa diramato lunedì 18 settembre, Hamas ha affermato che, domenica, a Ramallah, le forze preventive palestinesi (PPS) hanno arrestato tre giovani, compreso uno studente universitario e un ex-prigioniero, dopo averli convocati per l’interrogatorio. Lunedì è stato convocato un altro giovane. A Hebron (al-Khalil), le PPS hanno arrestato un ex-prigioniero. Un altro ex prigioniero politico è stato arrestato insieme al figlio. Sempre a Hebron, due fratelli sono stati arrestati dopo che le forze dell’ANP hanno fatto incursione nella loro abitazione. Sabato, le PPS hanno arresto un giovane a Nablus, e gli hanno confiscato il computer. Altri tre ex-prigionieri sono stati arrestati a Jenin. Decine di giovani palestinesi si trovano attualmente incarcerati per motivi politici nelle prigionieri dell’ANP. Alcuni sono in sciopero della fame contro la loro detenzione arbitraria.
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Osama Zidat cerca ancora giustizia
“Ho bussato a tutte le porte per completare la mia cura, affinché potessi continuare la mia vita in modo adeguato”
con queste parole
il prigioniero liberato
Osama Murad Zidat, 15 anni,
ha iniziato il suo discorso
con l’inviato di PIC. |
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PIC – Infopal - 5/9/2017 - Martedì all’alba, un’orda di coloni ha attaccato le abitazioni di cittadini palestinesi a Umm al-Khair, a est di Yatta, nella provincia di Hebron (al-Khalil). Residenti locali hanno dichiarato che coloni dell’insediamento illegale di Karmel hanno iniziato ad attaccare l’area a mezzanotte di lunedì, lanciando pietre e tentando di irrompere nelle abitazioni. I coloni hanno continuato con le aggressioni fino all’alba di martedì. I residenti si sono scontrati con l’orda e due cittadini e un colono sono rimasti feriti. Le forze israeliane sono intervenute per proteggere i coloni. Umm al-Khair è oggetto di tali attacchi da mercoledì della settimana scorsa.
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PIC - Quds Press - Ma’an – Wafa – Infopal - Sabato 26 agosto, nella valle del Giordano, una bimba palestinese di 8 anni, Asil Tariq Abu Oun, di Jaba, nel distretto di Jenin, è stata uccisa da un veicolo israeliano che l’ha travolta. Secondo la portavoce della polizia israeliana Luba al-Samri, la piccola è stata investita intorno a mezzogiorno sulla Route 90, nella valle del Giordano. Fonti mediche palestinesi hanno affermato che la bimba è stata colpita da un veicolo di un colono israeliano vicino alla cittadina di Furush Beit Dajan, a nord di Nablus, in Cisgiordania. Una squadra di emergenza del servizio israeliano
Magen David Adom è arrivato sulla scena e ha evacuato la bambina in ospedale, dove tuttavia è stata dichiarata morta. Gli incidenti che coinvolgono i coloni israeliani che investono i palestinesi sono eventi su base continua e sono di solito trattati dalle forze di sicurezza israeliane come incidenti, anche nei casi in cui i testimoni affermano che si tratti di atti deliberati.
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972mag - July 17, 2017 - A local Palestinian journalist said that the residents did not understand why they were being forced to pay the price for something they did not do. “I don’t understand why they are shutting down the Old City, when tens of thousands of people live here, adding that “those who carried out the attack are from Umm al-Fahm. I don’t understand why they are punishing all the worshippers.” According to Israel Radio, 10 people were injured and three were arrested for throwing stones in overnight scuffles with security forces close to the Old City’s Lion’s Gate, near one of the Temple Mount’s nine entrances.
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Ahmed Khalil |
PIC - Ma’an - Quds Press – Infopal - 17/7/2017 - Domenica mattina un Palestinese, Ahmed Khalil, 34 anni, è stato ucciso durante uno scontro armato con soldati israeliani nella città di Nabi Saleh, a ovest della città di Ramallah. Fonti media e di polizia israeliani hanno affermato che una forza speciale ha circondato una casa nella città in cui un giovane si stava nascondendo dopo una sparatoria, sabato, contro veicoli israeliani. Hanno aggiunto che le forze hanno ucciso il giovane dopo uno scontro a fuoco. Il giornale Yedioth Ahronoth ha scritto che l’esercito israeliano ha ricevuto informazioni di intelligence secondo le quali il Khalil si stava nascondendo in una casa a Nabi Saleh. Fonti locali hanno detto che i soldati israeliani si sono ritirati dalla città e hanno portato con sé il corpo dell’uomo.
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PIC - Quds Press - Ma’an - infopal - 10/7/2017 – h15:33 - Un giovane palestinese è stato ucciso dai soldati di occupazione israeliana, lunedì pomeriggio, durante un presunto attacco automobilistico anti-occupazione nei pressi del raccordo stradale tra la cittadina di Teku’ e la colonia illegale di Maale Amos, nel distretto di Betlemme. I soldati israeliani hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco contro un giovane palestinese che avrebbe tentato di investirli con l’auto. Il giovane è morto sul colpo. Due soldati israeliani sono rimasti feriti e sono stati trasportati all’ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme. Testimoni oculari hanno riferito che le forze israeliane hanno sigillato i principali ingressi della città e hanno intensificato la presenza in tutto il territorio. Sulla scena si è precipitata anche una folla di coloni. Le truppe israeliane hanno impedito ai paramedici di evacuare la vittima, secondo quanto affermato dal direttore della Mezzaluna Rossa palestinese a Betlemme, Mohamed Awad. Awad ha aggiunto che i paramedici della Mezzaluna Rossa hanno visto un giovane insanguinato, che giaceva a terra, mentre il suo corpo veniva avvolto in un sacchetto di plastica. Il ministero della Salute palestinese ha confermato la notizia, ma ha dichiarato che non sono disponibili dettagli sull’identità dei giovane ucciso.
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Il conflitto israelo-palestinese,
50 anni dopo.
Intervista a
Michele Giorgio
Un libro scritto da Michele Giorgio insieme a Chiara Cruciati che esce in questi giorni e verrà presentato a Roma il 16 giugno, presso la libreria Assaggi di via degli Etruschi: “Cinquant’anni dopo 1967-2017 – i territori palestinesi occupati e il fallimento della soluzione dei due Stati”. L’intervista a Michele Giorgio è stata realizzata da Radio Città Aperta.
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We are fighting for justice in Hebron! |
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PIC - Ma’an - Quds Press - Infopal - 23/5/2017 - Lunedì sera, un adolescente palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani presso la “barriera container” nel nord-est di Betlemme, dopo un presunto “attacco con il coltello”. In un comunicato stampa, la polizia israeliana ha dichiarato che un ragazzo di 16 anni di Betlemme ha eseguito “un attacco con il coltello contro un soldato israeliano ed è stato immediatamente neutralizzato”, cioè ucciso. Nessun militare israeliano è rimasto ferito. Ai soccorritori della Mezzaluna Rossa palestinese non è stato permesso avvicinarsi al ragazzo, che è morto dissanguato. |
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PIC - Quds Press – Infopal - 18/5/2017 - Giovedì pomeriggio, un giovane palestinese, Mutaz Bani Shamseh, 23 anni, di Beita, a est di Nablus, è stato ucciso, e un giornalista ferito, in una sparatoria scatenata da coloni israeliani. L’attacco è stato perpetrato in strada Huwara, nella zona sud di Nablus, durante una marcia di solidarietà con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame. Il giornalista ferito mentre copriva l’evento si chiama Majdi Eshtaiyeh, un cameraman dell’agenzia AP. Testimoni locali hanno riferito che un colono israeliano si è avvicinato alle persone che manifestavano e ha aperto il fuoco, sparando alla testa di Bani Shamseh, che è morto subito dopo.
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PIC – Infopal - 12/5/2017 - Secondo quanto rivelato dall’Ufficio centrale di statistica, gli insediamenti ebraici inondano annualmente la Cisgiordania di 40 milioni di metri cubi di acqua di scarico. In un rapporto pubblicato in occasione del 69esimo anniversario della Nakba palestinese, l’Ufficio ha dichiarato che le autorità israeliane tentano di danneggiare l’ambiente palestinese con le acque di scarico. Solo il 10% delle acque di scarico degli insediamenti viene trattato. L’autorità d’occupazione israeliana fa riversare l’80% delle acque non trattate nelle valli palestinesi. Secondo quanto evidenziato dal rapporto, l’autorità israeliana proibisce inoltre la costruzione di impianti per il trattamento delle acque di scarico nelle città palestinesi. |
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Ma’an – infopal - 19/4/2017 - Mercoledì pomeriggio un palestinese è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dalle forze israeliane a un raccordo vicino alla colonia illegale israeliana di Gush Etzion, nel sud della Cisgiordania occupata. Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato a Ma’an che un veicolo palestinese ha colpito una fermata dell’autobus, ferendo un civile palestinese, e ha aggiunto che le forze israeliane nell’area hanno sparato contro il conducente, descrivendolo come un “aggressore”. Il Ministero della Sanità palestinese ha confermato nel tardo pomeriggio che il palestinese è deceduto in seguito alle ferite riportate, identificandolo come Suhaib Moussa Mashour Mashahra, 21 anni, del villaggio di al-Sawahira, nel distretto di Gerusalemme. Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa ufficiale palestinese Wafa, il capo dei servizi d’emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese, Muhammad Awwad, ha affermato che le forze israeliane hanno impedito ai medici palestinesi di raggiungere il palestinese e di trattarlo, mentre il portavoce dell’esercito ha dichiarato a Ma’an che il palestinese è stato trattato dai medici dell’esercito sulla scena e poi portato verso un’ospedale non identificato. Il servizio medico d’emergenza israeliano Magen David Adom ha affermato, in una dichiarazione, di aver trattato un sessantenne israeliano ferito alla testa in modo lieve o moderato. |
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Gerusalemme Silwan. infopal.it - 11/4/2017 - Lunedì pomeriggio, le forze di occupazione israeliane hanno rapito due adolescenti palestinesi nel sobborgo gerosolimitano di Ein al-Lawza: si tratta di Malik Hesham al-Qaq, di 15 anni, e Omar Ezz Da’na, 14. Secondo il Centro di informazioni di Wadi Hilweh, i soldati israeliani hanno assaltato Ein al-Lawza, nella cittadina di Silwan, e hanno circondato i viali residenziali, scatenando scontri con i giovani gerosolimitani anti-occupazione. Le forze israeliane hanno attaccato i manifestanti con lacrimogeni e proiettili di acciaio rivestiti di gomma.
Betlemme di corsa
per la libertà di movimento
di Michele Giorgio
Oggi in Cisgiordania si è tenuta la quinta edizione della Freedom Movement Palestine Marathon, 5.500 i partecipanti da tutto il mondo. Ma non da Gaza: anche quest’anno i corridori della Striscia non hanno ottenuto il permesso da Israele
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Ancora uccisioni di ragazzini
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Ma’an - Infopal - 16/3/2017 - Mercoledì pomeriggio le forze israeliane hanno sparato a un’adolescente palestinese, ferendola, presso lo svincolo di Gush Etzion, nel distretto cisgiordano di Gerusalemme, in seguito ad un presunto attacco automobilistico. Un portavoce dell’esercito israeliano ha riferito a Ma’an che una palestinese ha cercato di investire dei soldati israeliani nei pressi dell’insediamento illegale di Gush Etzion. “Rispondendo alla minaccia imminente, le forze di sicurezza hanno sparato all’attentatrice, ferendola”, ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che la palestinese è stata poi portata in un ospedale israeliano. Nessun israeliano è rimasto ferito. I parenti della ragazza hanno riferito a Ma’an che l’adolescente si chiama Fatima Jibrin Taqatqa, 16enne del villaggio di Beit Fajjar. Una portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito a Ma’an che l’organizzazione non è stata in grado di accertarsi delle condizioni della ragazza, perché la sua ambulanza è sopraggiunta quando la palestinese era già stata portata via dall’ambulanza israeliana. Il notiziario israeliano Ynet aveva inizialmente riportato che la ragazza era stata uccisa, ma secondo un ulteriore rapporto la donna è sopravvissuta alla sparatoria, rimanendo però gravemente ferita. Secondo le stime di Ma’an, 13 palestinesi e tre israeliani sono stati uccisi presso lo svincolo di Gush Etzion.
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ADDAMEER AND CODEPINK: 55 PALESTINIAN WOMEN AND GIRLS IN ISRAELI PRISONS ON INTERNATIONAL WOMEN’S DAY
This International Women’s Day, there are 55 Palestinian females held in Israeli prisons and detention centers, including 12 female children and 2 administrative detainees held without charge or trial. Among these female prisoners and detainees, 16 are mothers of 58 children. In total, 42 are held in HaSharon Prison and 13 are held in Damon Prison. Both of these prisons are located inside Israel in contravention with the Forth Geneva Convention which prohibits the transfer of the population from the occupied territory. |
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Quds Press – Infopal - 9/2/2017 - Traduzione di Federica Pistono - Un agricoltore palestinese di 80 anni è stato ucciso, l’8 febbraio, travolto dal furgone di un colono ebreo alle porte della cittadina di al-Khader, a sud di Betlemme. In un’intervista a Quds Press, Muhammad Awwad, direttore del Pronto Soccorso di Betlemme, ha dichiarato che Sulayman Hammad Muhammad Hammad, di 80 anni, è morto in seguito all’investimento da parte di un veicolo israeliano nei pressi dell’insediamento “Daniel”, che sorge nel territorio di al-Khader, e che è giunto cadavere all’ospedale pubblico della città. Alcuni testimoni oculari hanno riferito a Quds Press che il veicolo del colono ha travolto l’anziano palestinese mentre quest’ultimo stava attraversando la strada in sella a un asino. Lo schianto l’ha ucciso sul colpo. Un comunicato della polizia israeliana afferma che “l’incidente stradale si è verificato nei pressi dell’insediamento di Etzion, ed è consistito nell’impatto tra un veicolo commerciale israeliano e un asino, sulla cui groppa viaggiava un cittadino palestinese, che è morto sul colpo”.
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PIC - Quds Press - Ma’an - Infopal - 30/1/2017 - Domenica, le forze di occupazione hanno ucciso un ragazzo palestinese, Mohammed Mahmoud Abu Khalifa, di 19 anni. Abu Khalifa è stato ucciso a sangue freddo, con un proiettile che gli ha trapassato la schiena ed è uscito dall’addome – poco dopo che i soldati israeliani avevano invaso il campo profughi di Jenin, all’alba di domenica, e avevano attaccato i manifestanti con raffiche di proiettili letali. Altri cinque Palestinesi sono stati feriti durante scontri con le forze di occupazione. |
PIC - Infopal - 28/1/2017 - L’ex parlamentare del knesset Yair Gabai ha chiesto l’evacuazione del quartier generale ONU a Jebal Mukaber nella Gerusalemme occupata, secondo quanto riferisce il giornale israeliano Yerushalaim. Il quartier generale ONU, che venne utilizzato come sede delle autorità britanniche durante il periodo del Mandato, è costruito su terreni che danno sull’area di Jabal Mukaber. Il giornale afferma che la terra è di proprietà di Israele e che la Nazioni Unite non ha diritto su di essa. Il quartier generale è usato dagli Osservatori ONU dalla guerra del 1967 per monitorare l’accordo di tregua tra Israele e la Giordania. Gabai si oppone fermamente alla presenza ONU, lanciando petizioni per la sua evacuazione. |
PIC. - infopal.it - 24/1/2017 - Padre Atallah Hanna, Arcivescovo della Chiesa ortodossa palestinese di Gerusalemme Occupata, ha criticato fortemente i tentativi recenti degli arabi di stabilire e stringere relazioni con figure pubbliche e istituzioni israeliane.
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“Sembra di essere passati dalla fase della stabilizzazione alla fase della stretta collaborazione strategica tra lo stato occupante e alcuni paesi arabi”, ha detto Padre Hanna durante il suo incontro di sabato scorso con alcune figure pubbliche gerosolimitane nella città Santa. Ha affermato che in diversi paesi hanno avuto luogo incontri, anche a livelli istituzionali elevati, tra ufficiali e personalità pubbliche arabe e israeliane, e che recentemente alcune delegazioni arabe hanno effettuato anche “visite di stabilizzazione” a Gerusalemme Occupata. L’Arcivescovo ha poi aggiunto che queste riunioni e visite sono avvenute con pretesti diversi, tra cui scambiarsi opinioni e promuovere la cultura di pace e dialogo, avvertendo del loro impatto potenzialmente deleterio sulla lotta e sulla giusta causa del popolo palestinese. Ha sottolineato il bisogno di controbattere a queste attività di stabilizzazione sospette e pericolose, mandando messaggi urgenti a tutti coloro che sono coinvolti per poter affrontare subito questo fenomeno decisamente negativo. |
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In morte
di mons. Capucci,
uomo di lotta e di fede
di Patrizia Cecconi |
Monsignor Capucci ha lasciato questa terra mentre il 2017 nasceva. L’ha lasciata dopo 94 anni di vita di cui almeno 70 passati con un’idea precisa: ottenere giustizia per il popolo palestinese. |
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