Fonti: Europa Hoy

Savemysweden

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Nov 19, 2017

 

Allarme per aggressioni e delitti sessuali in Svezia. Le autorità tergiversano

Traduzione e sintesi di Alejandro Sanchez

 

Il ministro svedese rifiuta di pubblicare la nazionalità degli stupratori, “potrebbe discriminare le etnie straniere nel paese”.

 

Morgan Johansson, ministro svedese della Giustizia, invitato da un comitato di cittadini a dare spiegazioni sull’escalation di violenze sessuali verificatesi nel paese scandinavo, si è rifiutato di pubblicare la lista con i nomi degli stupratori ed ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di far sapere quale sia l’origine nazionale degli stupratori.

 

Nonostante che nell’ordinamento svedese sia stabilito che la legge sia uguale per tutti, senza distinzione di razza, sesso o credo religioso, ai cittadini svedesi viene impedito di conoscere chi siano gli autori dei reati e a quale gruppo sociale o etnico appartengano i delinquenti.

 

Negli ultimi due anni, da quando si è avuta l’emergenza immigrazione che ha colpito la Svezia come altri paesi europei, si è registrata una impennata dei reati di aggressioni contro le donne con un aumento esponenziale dei delitti sessuali che sta fortemente preoccupando l’opinione pubblica.

 

Questa situazione di grave allarme ha indotto il Partito Moderato della Svezia a chiedere al Ministero della Giustizia di pubblicare le statistiche di questi delitti con i dati corrispondenti agli autori, incluso quelli dell’origine etnica e nazionalità dei soggetti con la finalità di fare luce su questo tema sensibile. Conoscere chi siano i delinquenti e chi le vittime, viene considerato un elemento importante per poter fare un lavoro di prevenzione, come ha dichiarato il portavoce del partito Moderato, Tomás Tobé, che ha parlato alla rete Tv svedese SVT rendendo pubblica tale richiesta.

Il ministro della giustizia, Morgan Johansson, ha sostenuto che la richiesta sarebbe diretta a gettare la responsabilità dell’aumento di questi delitti esclusivamante ai migranti extracomunitari ed ha argomentato che tutti i criminali debbono essere trattati in modo uguale.

 

Secondo il ministro l’unico denominatore comune di questi delitti è quello che tutti gli autori sono uomini. Una affermazione che rientra nel “politicamente corretto” a cui si attengono gli esponenti del governo che hanno aperto le porte del paese all’ondata migratoria proveniente da Medio Oriente e Asia centrale (in prevalenza) a cui viene imputata questo forte aumento della criminalità contro le donne.

 

Inoltre il ministro ha sostenuto che i delitti sessuali avvengono contro tutte le etnie e gruppi e sono sempre avvenuti in Svezia anche in precedenza.

 

Per questo il ministro ha rifiutato di produrre questa statistica ed ha insistito nel dire che i dati precedenti e gli studi internazionali effettuati fatti “dimostrano tutti la stessa cosa. Le minoranze sono spesso sovrarappresentate nelle statistiche delittive ma, nel controllare i fattori socioeconomici, questa esposizione sparisce”.

 

I comitati dei cittadini hanno anche richiesto al Ministero di instituire contingenti militari a controllare i quartieri dove sono maggiormante presenti gli immigrati extracomunitari per arginare il fenomeno. Il Ministro si è rifiutato di prendere questi provvedimenti argomentando che questi non sono problemi che possono essere risolti con una soluzione di tipo militare.

 

Johansson è stato al centro di polemiche in passato anche per essersi rifiutato di revocare la cittadinanza a elementi dello Stato Islamico di ritorno in Svezia come “foreign fighters” dal Medio Oriente. Il ministro aveva detto che il governo svedese si rifiuta di fare alcunchè che abbia effetto sulla perdita di nazionalità di questi elementi di origine straniera ma divenuti cittadini svedesi.

 

I comitati cittadini non sono rimasti soddisfatti delle spiegazioni date dal ministro e si sono risevati di richiedere una mobilitazione dei propri attivisti per presidiare le zone a rischio e difendere le donne che rincasano la sera dai luoghi di lavoro.

 

 

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