euronews.com/ - 17/12/2016 - Appena un giorno. Tanto è durata l’evacuazione dai quartieri est di Aleppo fino a pochi giorni fa nelle mani degli insorti, dove moltissime persone restano abbandonate a se stesse. Lo dicono l’Onu, diverse organizzazioni umanitarie e la Turchia, co-sponsor dell’accordo insieme alla Russia, e la stessa Damasco. Se però ad Aleppo i lealisti vincono, la guerra continua nella capitale siriana. Un commando ha usato una bambina di 8 anni fatta saltare in aria. Gli autori dell’attentato hanno convinto la bambina ad entrare nei locali e poi hanno azionato a distanza una carica esplosiva che portava addosso. Secondo fonti degli insorti e altre vicine alle milizie sciite libanesi di Hezbollah, sarebbero state milizie sciite filo iraniane a bloccare i convogli, per protestare contro la mancata evacuazione, che a loro avviso era legata all’intesa su Aleppo, delle persone in stato di bisogno in due villaggi sciiti assediati da forze ribelli nella provincia di Idlib: Fua e Kefraya. Sempre a Idlib invece, è la mezzaluna rossa turca che cerca almeno di alleviare le difficoltà dei rifugiati.
euronews - 14/12/2016 - Ad Aleppo è stata raggiunta una nuova intesa per riprendere l’evacuazione di civili e combattenti armati. Lo riferiscono le fazioni dei ribelli citate dai media arabi. “Nelle prossime ore l’intesa verrà implementata”, e in cambio, afferma un responsabile citato da Al Arabiya, i combattenti anti-governativi consentiranno “una simile evacuazione da due villaggi fedeli a Damasco sotto assedio nella regione di Idlib”, le località di Foua e Kefraya.
euronews - 14/12/2016 - I ribelli anti-Assad, sotto assedio ad Aleppo, accusano l’Iran di essere intervenuto per ostacolare il cessate il fuoco. Alcuni attivisti hanno diffuso sui social media queste immagini: la retorica della guerra lascia posto alle richieste d’aiuto. “Forse pensate che si tratti di un vecchio video, ma non lo è – dice un giornalista presente ad Aleppo, Bilal Abdul Kareem – È un video attuale e lo sto registrando proprio nel giorno in cui si doveva raggiungere un accordo per la cessazione delle ostilità. Ora pare che non sia avvenuto perché i colpi di artiglieria delle forze del regime continuano a sentirsi in tutta la città”. In un altro video, l’attivista Mojahed Abu Joud riferisce di numerosi bombardamenti sui quartieri assediati. Anche lui accusa il regime e le milizie iraniane di aver violato il cessate il fuoco. “La tregua iniziata ieri non è stata rispettata. Assistiamo al lancio di dozzine di bombe – dice Mojahed Abu Joud – E ci sono tanti feriti a causa di questi bombardamenti del regime e delle milizie iraniane”. In un altro video, registrato nella notte tra il 13 e il 14 dicembre, un gruppo di ribelli si dice pronto a continuare la guerra. Questi uomini cantano in coro “Vivremo qui fino a quando il dolore scomparirà, vivremo qui finché la musica sarà più dolce”.
euronews - 14/12/2016 - Daleen Hassan: Per avere maggiori informazioni sulla condizione dei civili ad Aleppo ci colleghiamo con Salah al-Ashqar, fotografo freelance, che ora si trova nel quartiere di Seif al-Dawla, distretto orientale bombardato dall’esercito siriano. Salah qual è la situazione in questo momento? Salah al-Ashqar: La situazione qui ad Aleppo è terribile e peggiora di ora in ora. I più colpiti sono i civili che si trovano in aree sotto assedio. Lo stato di assedio prosegue da 115 giorni nelle zone controllate dall’opposizione armata siriana. Con l’arrivo nella città delle forze del regime per riprendere il controllo di una larga parte di questi quartieri che in precedenza erano nelle mani delle forze di opposizione, ci sono molte, moltissime persone stipate in una piccola area che conta circa cinque quartieri. Gli edifici e le case non sono sufficienti per accogliere tutti i civili. Ora ci sono molte famiglie che vivono nelle strade e nei negozi, in qualsiasi posto che abbia un tetto. Fa molto freddo e si aggiunge la pioggia a cadere dal cielo oltre ai bombardamenti costanti sulle nostre teste. Qui sono in corso dei combattimenti. I feriti non mi possono essere curati perché tutti gli ospedali sono stati bombardati. Funziona solo un ambulatorio di primo soccorso. I feriti gravi non sanno dove andare e rischiano di entrare in poco tempo nella lista dei deceduti. Daleen Hassan: Quanta gente ci sarà intrappolata in questi quartieri, tra combattenti e civili? Salah al-Alashkar: Secondo fonti ufficiali ci sarebbero circa 75.000 persone, di cui approssimatamente il 15% sono combattenti. Daleen Hassan: Per quello che riguarda l’evacuazione. Il regime ha dato al fronte dell’opposizione delle garanzie sul fatto che non verranno perseguitati? Salah al-Alashkar: Credo questo faccia parte dell’accordo che non è stato ancora reso pubblico. Non possiamo uscire dalle aree assediate senza garanzie. Le equipe mediche e le organizzazioni che lavorano ad Aleppo hanno davvero bisogno che vengano date delle garanzie. Molti di loro sono ricercati dal regime siriano. Finora non abbiamo nessuna conferma su chi saranno i garanti. Ci sono diverse indiscrezioni che sostengono che per rendere sicura l’evacuazione potrebbe intervenire un’ organizzazione turca. Altre notizie non confermate dicono che il processo verrà controllato dalle Nazioni Unite altre ancore che saranno le truppe russe a supervisionare la strada tra Aleppo e le zone periferiche circostanti. Daleen Hassan : Cosa succederà nei prossimi giorni? Salah al-Alashkar: Francamente non lo so. Ma vi posso dire senza aver timore di esagerare che qui tutte le donne hanno paura del possibile ingresso dell’esercito e delle milizie. Hanno paura che ci siano stupri, cosa già successa in altri quartieri. Gli anziani temono di essere uccisi e i più giovani di venire arrestati o giustiziati. |