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Ancora scontri nel centro di Kiev Scontri con la polizia a Kiev, in Ucraina, in seguito allo sgombero dei manifestanti dal centro della città. Ci sono stati nuovi scontri l’11 dicembre tra la polizia e i manifestanti di fronte al municipio di Kiev, in Ucraina. Le violenze sono cominciate nella notte, dopo che le forze dell’ordine hanno cercato di sgomberare i manifestanti accampati nella piazza dell’Indipendenza. I manifestanti hanno cercato di formare un muro umano per resistere alle cariche della polizia e hanno lanciato acqua ghiacciata contro gli agenti dalle finestre del municipio. Almeno nove persone sono state arrestate. Dopo diversi tentativi, la polizia ha lasciato la piazza. Le proteste vanno avanti dal 24 novembre, tre giorni dopo che il governo del presidente Viktor Janukovič ha deciso di non firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea al summit di Vilnius del 28 e 29 novembre. La firma del patto secondo gli esperti avrebbe significato un allontanamento dall’influenza economica russa, e un avvicinamento a Europa e Stati Uniti. Vladimir Putin ha minacciato ritorsioni economiche contro Kiev. Diversi paesi occidentali hanno condannato la condotta autoritaria del governo ucraino. “La decisione delle autorità ucraine di rispondere alla manifestazione pacifica a Kiev con la polizia in tenuta antisommossa, ruspe e manganelli, senza rispetto per i diritti democratici e la dignità umana, provoca semplicemente disgusto”, ha detto il segretario di stato statunitense John Kerry. Le trattative con l’Europa. Nel frattempo l’Ucraina ha chiesto all’Europa un aiuto economico da 20 miliardi di euro. Lo ha detto il primo ministro Mykola Azarov, citato dall’agenzia di stampa Interfax. I soldi servirebbero per facilitare la firma dell’accordo di associazione con l’Unione europea. Bruxelles, il ruolo della Russia, gli Stati Uniti e l’identità culturale. La crisi ucraina spiegata in quattro punti.
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