http://www.veteranstoday.com/ November 26, 2014
La guerra è una truffa di Dr Stuart Jeanne Bramhall
Pubblicato nel 1933 dal Marine Maggiore Generale in pensione, Smedley Butler, La guerra è una Truffa è un classico che espone il ruolo dei profittatori di Wall Street nell’istigare la guerra.
Il libro di Butler inizia con la sorprendente statistica che la prima guerra mondiale, ha creato 21.000 nuovi milionari e miliardari. Il presidente Woodrow Wilson prese in prestito, dalle banche di Wall Street, più di 50 miliardi di dollari per pagare la prima guerra mondiale, aumentando il debito pubblico da uno a 52 miliardi di dollari. Di questo importo, 16 miliardi furono di puro profitto. Butler elenca specifiche aziende, a partire da Du Pont e US Steel e gli osceni profitti che queste hanno fatto con la prima guerra mondiale.
Egli deplora anche l'inefficienza sistematica e la frode che ha causato il Dipartimento di Guerra a pagare due o tre volte l'importo al dettaglio per apparecchiature come selle e zanzariere che non avevano alcuna possibilità di utilizzo in una moderna guerra in europea. Questo era in cima ai milioni spesi per navi di legno male armate che affondarono quando messe in mare e per aerei che erano già tecnologicamente obsoleti nel momento in cui furono consegnati.
Wilson era stato eletto per il suo secondo mandato sulla base della promessa, fatta in campagna elettorale, di tenere gli Stati Uniti fuori dalla Grande Guerra. La guerra è una truffa discute anche il suo segreto incontro alla Casa Bianca con una commissione europea che lo indusse a ignorare la sua promessa. Dopo aver informato Wilson che gli alleati stavano perdendo la guerra, lo avevano avvertito che non avrebbero potuto rimborsare l 5 o 6 miliardi di dollari che dovevano ai banchieri americani, produttori e responsabili per le munizioni se fossero stati sconfitti. Butler dichiara che la vera ragione che spinse gli Stati Uniti ad entrare in guerra era quella di proteggere questi interessi di Wall Street. Ovviamente questo non è ciò che Wilson e la sua commissione per la Pubblica Informazione, gestita da Edward Bernays, il padre delle pubbliche relazioni, dissero al popolo americano. Di lì a poco, il detto popolo, sarebbe stato sommerso da un’incessante propaganda, che dipingeva i tedeschi come mostruosi barbari e che la Grande Guerra era la guerra che avrebbe posto fine a tutte le guerre e che avrebbe reso il mondo sicuro per la democrazia.
Maggiore generale Smedley Butler è meglio conosciuto per aver sventato il Bankers' Putsch* nel 1933. Questo fu un fallito colpo di stato militare, istigato dai principali banchieri e industriali americani, per rimuovere Roosevelt dalla sua carica e sostituirlo con una dittatura in stile Mussolini. Butler, che era stato reclutato per guidare il colpo di stato, lo denunciò al Comitato McCormick-Dirkson House. I quali risposero lanciando una cover-up. I dettagli del Bankers’ Putsch giunsero a conoscenza del pubblico solo nel 1967, quando il giornalista John Spivac scoprìo le note segrete del comitato.
http://www.veteranstoday.com/ November 26, 2014
War is a Racket By Dr Stuart Jeanne Bramhall
Published in 1933 by retired Marine Major General Smedley Butler, War is a Racket is a classic expose of the role of Wall Street profiteering in instigating war.
Butler’s book begins with the startling statistic that World War I, created 21,000 new millionaires and billionaires. President Woodrow Wilson borrowed, from Wall Street banks, the $50+ billion to pay for World War I, increasing the national debt from $1 billion to $52 billion. Of this amount, $16 billion was pure profit. Butler lists specific companies, starting with Du Pont and US Steel, and the obscene profits they made from World War I.
He also deplores the systematic inefficiency and fraud that caused the War Department to pay two to three times the retail charge for equipment such as saddles and mosquito nets that had no possible use in a modern European war. This was on top of millions spent on poorly crafted wooden ships that sank when put to sea and airplanes that were technologically obsolete by the time they were delivered. Wilson had been elected to his second term based on a campaign promise to keep the US out of the Great War. War is a Racket also discusses his secret White House meeting with a European commission that caused him to reverse himself. After informing Wilson the allies were losing the war, they warned that they couldn’t repay the $5-6 billion they owed American bankers, manufacturers and munitions makers if they were defeated. Butler maintains the real reason the US entered the war was to protect these Wall Street interests. Obviously this isn’t what Wilson and his Committee on Public Information (run by Edward Bernays, the father of public relations) told the American people. They would be barraged with incessant propaganda about the Germans being monstrous barbarians and the Great War being the war to end all wars because it would make the world safe for democracy.
Major General Smedley Butler is best known for foiling the 1933 Bankers’ Putsch*. This was a failed military coup, instigated by America’s leading bankers and industrialists, to remove Roosevelt from office and replace him with a Mussolini-style dictatorship. Butler, who was recruited to lead the coup, blew the whistle to the House McCormick-Dirkson Committee. They responded by launching a cover-up. Details of the Bankers’ Putsch only became public knowledge in 1967, when journalist John Spivac uncovered the committee’s secret notes.
Nota * Bankers’ Putsch, o meglio Business Plot, noto anche come The White House Coup, è stata una cospirazione politica negli Stati Uniti del 1933. Il Marine Corps Maggiore Generale in pensione, Smedley Butler, denunciò che ricchi uomini d'affari stavano complottando per creare un'organizzazione fascista con Butler stesso come loro leader, in un colpo di stato per rovesciare il presidente Franklin D. Roosevelt. Nel 1934, Butler testimoniò davanti al Comitato speciale della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti per attività antiamericane, il Comitato McCormack-Dickstein, su queste affermazioni. Nessuno fu perseguito. All’epoca, le notizie dei media respinsero la trama, con un editoriale del New York Times che lo caratterizza come una "bufala gigantesca". Mentre gli storici mettevano in dubbio il fatto che un colpo di stato fosse veramente stato vicino alla sua esecuzione, la maggior parte di essi fu d’accordo che una sorta di "schema" fosse stato contemplata e discusso.
https://en.wikipedia.org/wiki/Business_Plot
Vedi anche: How Bush's grandfather helped Hitler's rise to power
John Buchanan From Martial Law 9-11- Alex Jones
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