Bella Ciao « Una mattina mi son svegliato, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! Una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor. O partigiano, portami via, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! O partigiano, portami via, ché mi sento di morir. E se io muoio da partigiano, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir. E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna sotto l'ombra di un bel fior. E (Tutte) le genti che passeranno o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E (Tutte) le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!» «È questo il fiore del partigiano», o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! «È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!» |
A questo link trovate la pagina piu' completa sulla canzone, con varie versioni mp3 e le 32 versioni in cui e' stata tradotta, compreso l'arabo palestinese, il finlandese e il curdo: |
Una postilla forse non disutile di Peppe Sini "Bella ciao" e' canzone simbolo non solo della lotta del popolo italiano contro la barbarie nazifascista, ma anche della lotta di ogni popolo oppresso da un invasore o da un regime violatore dei diritti umani, e anche - infine e decisivamente - della lotta dell'umanita' intera contro ogni forma di occupazione militare straniera, dittatura, oppressione politica e sociale. Origine Tratto da Wikipedia Bella ciao è una canzone popolare cantata dai simpatizzanti del movimento partigiano italiano (Resistenza) durante la seconda guerra mondiale, che combattevano contro le truppe fasciste e naziste. La circolazione di Bella ciao, durante la Resistenza è documentata e sembra circoscritta soprattutto in Emilia, fra l'appennino bolognese e le zone della Repubblica partigiana di Montefiorino (sull'appennino modenese, dove si dice che fu composta da un anonimo medico partigiano). La musica, di un autore sconosciuto, viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle mondine padane, con influenze di altri canti come "Fior di tomba" e "Picchia picchia la porticella". Una seconda derivazione fa retrodatare le radici della canzone ad una ballata francese del Cinquecento, che seppur mutata leggermente ad ogni passaggio geografico, sarebbe stata assorbita dapprima nella tradizione piemontese con il titolo di La daré d'côla môntagna, poi in quella trentina con il titolo di Il fiore di Teresina, poi in quella veneta con il titolo Stamattina mi sono alzata, successivamente nei canti delle mondariso e infine in quelli dei partigiani. Una diversa derivazione è stata proposta da Fausto Giovannardi a seguito del ritrovamento di una melodia yiddish (canzone "Koilen") registrata da un fisarmonicista Kletzmer di origini ucraine, Mishka Tziganoff nel 1919 a New York, interpretazione che tuttavia, secondo alcuni osservatori, sembra non godere di solidi fondamenti. « Alla mattina appena alzata, o bella ciao, bella ciao Bella ciao ciao ciao, alla mattina appena alzata, devo andare a lavorar..! A lavorare laggiù in risaia, o bella ciao, bella ciao Bella ciao ciao ciao! A lavorare laggiù in risaia Sotto il sol che picchia giù! » (Probabile testo originale del canto delle mondine alla base di Bella ciao) In questo contesto si nota come l'espressione "bella ciao" indichi la giovinezza che si perde e sfiorisce nel lavoro. « Stamattina mi sono alzata, stamattina mi sono alzata, sono alzata - iolì sono alzata - iolà sono alzata prima del sol... » (Altro testo che ha probabilmente influito nella genesi del canto: "Fior di tomba") Diffusione Tratto da Wikipedia La popolarità di Bella ciao ebbe inizio a metà del Novecento, in occasione dei numerosi "Festival mondiali della gioventù comunista" che si tennero in varie città fra cui Berlino, Praga, e Vienna, dove essa fu cantata, con successo, dai delegati italiani, e quindi tradotta in tutte le lingue del mondo dagli altri delegati stranieri. Questo canto raggiunse una grandissima diffusione di massa negli anni sessanta, soprattutto durante le manifestazioni operaie-studentesche del Sessantotto. Le prime incisioni di questa versione partigiana si devono alla cantastorie italiana di origine emiliana Giovanna Daffini e al cantautore francese di origine toscana Yves Montand. La diffusione di "Bella Ciao" si deve anche a Gaber, Monti e Margot, che la cantarono nella trasmissione televisiva Canzoniere minimo. Nel 2002 la canzone è stata cantata dal giornalista Michele Santoro in apertura di un'edizione straordinaria del programma televisivo Sciuscià, da lui condotto, in polemica con l'Editto bulgaro.[5] Inoltre è stata rifatta più volte dai Modena City Ramblers e dal gruppo ska Banda Bassotti, che spesso cantano la Resistenza nei loro testi, in maniera più "allegra", con ritmo più veloce. Altre versioni Tratto da Wikipedia Oggi è molto diffusa tra i movimenti di Resistenza in tutto il mondo, dove è stata portata da militanti italiani. Ad esempio è cantata da molte comunità zapatiste in Chiapas, naturalmente eseguita in lingua spagnola. A Cuba è cantata nei campeggi dei Pionieri, mettendo la parola "guerrillero" al posto della parola "partigiano". È conosciuta e tradotta anche in cinese. Nella sua storia recente (dal 1968 in poi), questa canzone è stata spesso considerata alla stregua di un inno ufficiale dei movimenti comunisti o anarchici. Un versione sessantottina aggiungeva una finale che recitava: "Era rossa la sua bandiera... come il sangue che versò". Per questo motivo ancora oggi ispira autori italiani e stranieri, ed è utilizzata in numerose occasioni, anche non direttamente collegate alla Resistenza. Alcune Brevi Notizie Bibliografiche "Bella ciao" e' la canzone piu' nota della Resistenza italiana, e una delle piu' note della Resistenza europea. *
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